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01-03-2010 di redazione
Vanoni e Cevoli a Malindi e Watamu
Malindi e Watamu quest'anno sono in voga anche a Pasqua, e col turismo italiano tornano anche i Vip, che per la verità, almeno fino a metà marzo, non hanno mai abbandonato il Kenya. Questa settimana a Watamu (è arrivata ieri) soggiorna una delle più belle voci di sempre della canzone di casa nostra, l'affascinante Ornella Vanoni. Reduce dal successo dell'album "Più di te", trascinato da duetti con colleghi come Eros Ramazzotti, Lucio Dalla, Pino Daniele e Gianna Nannini, dopo la tournée invernale, Ornella viene a riposarsi nelle baie di Watamu, ospite in una villa di amici. Proprio come ha fatto poche settimane fa il violinista Uto Ughi, ormai "malato" d'Africa. Se Watamu se la canta (ma se la gioca, anche, data la recente toccata e fuga di Giovanni Trapattoni e Marco Tardelli), Malindi se la ride: vacanza tutta allegria per il piccolo cabarettista Paolo Cevoli, popolare per l'interpretazione dell'assessore romagnolo alle "varie ed eventuali" nel palcoscenico comico più famoso d'Italia, quello di Zelig, ma anche per lo spot al fianco del campionissimo Valentino Rossi. Cevoli non ha disdegnato la mondanità malindina, anche perchè è arrivato in Kenya con l'imprenditore, promoter e dj per passione Carlo Chionna, che promette di portare a Malindi altri artisti popolari, come ha sempre fatto. La costa keniota finisce la stagione con il botto, e altri personaggi famosi sono attesi oggi nella beauty farm di Briatore "Lion in the sun". Per sapere chi, basterà dare un'occhiata negli esclusivi gazebo di tende e cuscini bianchi in riva alla spiaggia del Parco Marino, nel terreno dell'ex resort Jambo Village, dove "Mzee" Flavio sta facendo costruire qualcosa di esclusivo per regalare ai suoi ospiti anche la vista mare, oltre ai comfort e alla magia dell'Africa.(31/03/2010)
Pasqua super a Malindi e Watamu!
Malindi e Watamu si preparano a una vera e propria "settimana di passione". E questa volta non si tratta della Passione di Cristo, ma dell'arrivo degli ultimi turisti della stagione, prima della chiusura di molti alberghi, resort e attività legate al turismo, prima delle grandi piogge. Quest'anno oltre ai tanti italiani che approfittano delle offerte relativamente basse dei pacchetti vacanza degli operatori, la Costa Nord si riempirà di turismo locale proveniente da Nairobi. Alcuni resort (come il Kilili Baharini, ad esempio) sono già "sold out", altri si stanno riempiendo dopo due settimane in cui l'afflusso turistico era andato per la prima volta dall'inizio dell'anno in flessione. Molte anche le feste e gli eventi: il Casino sta preparando una cena di gala con il ritorno dell'Opera a Malindi, con arie dei grandi compositori italiani (ne parleremo diffusamente nei prossimi giorni), altri ristoranti rispolverano serate di musica dal vivo e intrattenimento vario, il Comune con l'associazione culturale malindina ha organizzato una sfilata tradizionale, che è un po' l'anteprima del festival della tradizione culturale che si tiene ad agosto. Dopo Pasqua, come detto, molti hotel chiuderanno i battenti fino a luglio, ma altri (specialmente quelli che lavorano con gli stranieri, come ad esempio il Mwembe Resort con i sudafricani o Ndovu con i francesi) resteranno aperti. La bassa stagione, per gli italiani, purtroppo viene scandita e limitata dalle compagnie aeree che anche quest'anno hanno deciso di chiudere i voli subito dopo Pasqua. Che quest'anno cade presto, quindi oltre il 10 e il 13 aprile nessun charter che porti a Roma e Milano. Resteranno operativi invece la Ethiopian (voli su Roma, via Addis Abeba) e la Air Berlin (Condor tedesca), voli Mombasa- Francoforte o Mombasa-Dusseldorf. C'è coincidenza per Milano. Soluzioni alternative valide che possono far prolungare una vacanza o inventare una "fuga" in Kenya anche a fine aprile o a maggio, sperando nella clemenza del tempo.(30/03/2010)
Roots a Malindi, tradizione e cultura
Si chiama "Roots", sorge a poche centinaia di metri dalla Malindi commerciale di Lamu Road (dalle parti del Mwembe Resort) ed è il locale più originale e più interessante della cittadina. Infatti è stato costruito in mezzo alle radici aree di un "ficus zanzibarica", altrimenti detto "albero strangolatore", che hanno un diametro di quasi cento metri. Se non è il più grande albero dell'Africa, lo è sicuramente del Kenya. Ma il senso di questo piacevole ritrovo che è bar e (su ordinazione) ristorante africano, è che sorge in una antichissima "bush cave", ovvero in un luogo di culto dell'animismo mijikenda, religione che ancora adesso resiste nella tribù locale, i giriama, e che viene affiancata al cristianesimo, mantenendo i suoi riti e i suoi "stregoni". In mezzo alle radici del gigantesco albero c'è ancora la nicchia per i doni votivi e la sacralità del luogo è comunque nell'aere. Il gestore del "Roots", Dominique Kene, è noto per essere promotore di diverse associazioni benefiche e di volontariato autoctone, e membro della locale Croce Rossa. "Ho voluto rendere pubblico questo splendido luogo - spiega Kene - affinchè la gente si rendesse conto che le tradizioni e la storia di questo popolo sono da preservare e valorizzare". Allo stesso tempo ha allestito un locale straordinario, in cui i tavoli sono sistemati a varie altezze in mezzo all'enorme pianta. "Questo luogo è aperto proprio a tutti" spiega Kene, che ha anche vissuto in Italia (per campare ha fatto anche il Babbo Natale a Roma) e ha una storia personale tutta da ascoltare. A tutte le ore potete trovare miriadi di bambini festanti, e una varia umanità keniota e "muzunga". Rispetto e serenità le parole chiave per godersi un luogo incredibile, assolutamente da visitare.(29/03/2010)
Summit donne africane a Nairobi
Si è aperto a Nairobi il primo summit economico delle donne africane (Awes) dedicato al ruolo femminile nella vita produttiva africana. “Investire, in modo adeguato e mirato, sul ruolo delle donne è fondamentale per rivitalizzare le nostre economie” ha detto Donald Kaberuka presidente della Banca Africa per lo sviluppo, incoraggiando i politici africani ad avviare politiche per la parità di genere anche sul piano economico. Alla conferenza partecipano un centinaio tra rappresentanti istituzionali africani, esperti, imprenditori, amministratori pubblici, operatori finanziari e donne imprenditrici. Promotori del summit - riferisce l'agenzia Misna - sono la Banca di sviluppo africana e la rete di professionisti africani impegnati nel sociale ‘New faces new voices’ (Nenv) fondata da Gracia Machel, ex-first lady del Mozambico e attuale coniuge di Nelson Mandela, la quale presiede l’evento insieme a Kaberuka. L’obiettivo dei due giorni di dibattiti è di individuare le misure legislative, finanziarie e di promozione sociale pensate sulle specifiche caratteristiche ed esigenze delle donne al fine di una loro maggiore inserimento nel mondo lavorativo.(28/03/2010)
M-Pesa, le transazioni via sms keniote fanno scuola
Si chiama "M-Pesa" ed è il portafogli dentro il telefonino cellulare, invenzione tutta keniota che è stata premiata come una delle trovate più utili e semplicemente geniali del 2009 nel mondo. Nel giro di pochi mesi, sono 15 milioni i cittadini del Kenya a trasferire o ricevere soldi attraverso un semplice codice inviato loro sul cellulare. In Kenya il borsellino elettronico è già una realtà per tutte quelle persone che, prive di una carta di credito o di un conto in banca, possono immagazzinare, inviare e ricevere denaro attraverso i loro telefonini. E non c'è neppure bisogno di modelli di ultima generazione, perché tutto si basa sul sistema dei messaggi di testo. In pratica l'utente paga in contanti un agente locale che riversa il denaro su un conto mobile attraverso un codice inviato via sms. A quel punto la somma può essere trasferita a un'altra persona semplicemente inviando un altro sms al suo cellulare: il messaggio verrà quindi mostrato a un agente locale, che provvederà a fare da cassiere. E le commissioni sono inferiori a quelle delle banche. In questo modo già nel 2009 sono stati trasferiti 13 milioni di dollari al giorno, equivalenti alle transazioni con carta di credito. Che, stima la Banca centrale del Kenya, verranno superate dai soldi mobili nel 2010. Ecco di cosa ha bisogno il terzo mondo: invenzioni semplici che siano alla portata di tutti e che facciano veramente l'interesse dei più poveri. Pensiamo ai tanti piccoli e grandi emigranti (chi dall'interno del Paese viene a cercar fortuna sulla costa) che fino a pochi anni fa sfruttavano l'unico giorno libero alla settimana per recarsi a casa, nel villaggio natio, solamente per portare quei due soldi guadagnati e poter sfamare moglie e figli. Sei ore per andare, sei per tornare e il giorno di riposo si trasformava in una stanchezza supplementare. Oggi, per loro, un semplice sms e il problema è risolto.(27/03/2010)
Gli Endorois tornano a casa
L’Unione africana ha concesso agli Endorois, una piccola tribu’ kenyana, il diritto di riprendere il possesso delle terre ancestrali situate nei pressi del lago di Bogoria, circa 200 chilometri a nord di Nairobi, da cui erano stati espulsi nel 1973. Lo rende noto l'agenzia di stampa Agiafro. Con indosso i caratteristici mantelli rossi, simili a quelli dei loro cugini Masai, i capi tradizionali di questa tribu’ che conta 60.000 membri, hanno organizzato sabato scorso sul lago Bogoria la loro prima cerimonia religiosa. Il governo kenyano li aveva scacciati dalla loro terra senza preavviso ne’ compenso per istituirvi la Riserva nazionale del Lago di Bogoria, conosciuta dagli ornitologi per le peculiarita’ del suo ecosistema.(27/03/2010)
Il Cites dice no al commercio d'avorio
Ogni tanto una buona notizia, l'impressione di essere ascoltati, e che le levate di scudi servano a qualcosa...o forse soltanto una coincidenza. Comunque, ciò che conta è che il Cites, il Comitato Internazionale per la salvaguardia delle specie animali, abbia detto no, imponendo all'Onu di non accettare la richiesta di Tanzania e Zambia di poter tornare a commerciare l'avorio come già fanno Sudafrica e Rhodesia. Soltanto la notizia di una possibile ripresa della caccia alle zanne, aveva fatto sì che nelle scorse settimane l'uccisione di elefanti da parte dei contrabbandieri d'avorio assumesse le dimensioni di vere e proprie stragi, anche in Kenya. Così il portale malindikenya.net si era unito alla richiesta di tante associazioni e al grido d'allarme della scrittrice Kuki Gallman, invitando i propri lettori a firmare. Ringraziamo quindi tutti voi che avete firmato e prendiamo atto che la stupida caccia all'avorio non riprenderà. Ora bisogna spiegarlo ai commercianti illegali dell'oro bianco e inasprire le pene per chi viene colto ad ammazzare i pachidermi. Ora per i due stati, che avevano chiesto il permesso giustificandolo con il sovrannumero di esemplari nei loro territori, potrebbero ricorrere in appello. I due paesi sostengono infatti di avere il diritto di utilizzare le loro risorse naturali, ma gli altri paesi africani e gli ecologisti insistono che Tanzania e Zambia non fanno abbastanza per combattere il bracconaggio, e che una deroga peggiorerebbe le cose, incoraggiando oltremodo i cacciatori di frodo.(26/03/2010)
Biciclette modificate per il microcredito
Si chiama "Cycling Out of poverty", ed è stato creato da due olandesi nella provincia keniota di Nyanza, sul Lago Vittoria, e portato con successo a Kisumu, terzo centro del Kenya. Ora potrebbe arrivare anche sulla costa keniota, dove già abbiamo le gelaterie ambulanti. Parliamo delle biciclette modificate multiuso, con la possibilità di autofinanziarsi l'attività grazie agli sponsor che occupano gli spazi disegnabili o "loghizzabili". In poche parole le biciclette vengono modificate per con appendici e strutture varie (ad esempio, le biciclette-ambulanza, una sorta di pronto soccorso viaggiante che raggiunge ogni villaggio o le bicifrigorifero che portano bevande fresche ovunque) e poi rivendute. Chi le compra? Imprenditori locali che vogliono tali bici per avviare un'attività come taxi, raccolta rifiuti, vendita ambulante di bibite fresche o latte, carretti per trasportare verdure e così via. L'iniziativa permette a chi acquistando una bicicletta vuole nel contempo farla fruttare come attività, non limitandosi al poco remunerativo e faticoso lavoro di "Boda-Boda", cioè di mero taxi a due ruote. Lo spazio tra la canna e i pedali, quel triangolo che si forma, puo essere riempito da una lamine che, verniciata, puo diventare una pubblicità viaggiante. Anche a Malindi e Watamu ci sono ditte che già utilizzano questo spazio per scrivere il nome della propria attività, ad esempio sulla bicicletta del garzone della bottega. Ecco un microcredito intelligente fondato su uno dei beni di maggiore utilizzo per necessità in Kenya, le due ruote, mezzo accessibile a tutti. Penziamo anche sulla costa. ( 25/03/2010)
Cambiare vita in Kenya, quante mail in redazione!
Sono sempre di più gli italiani che sognano di cambiare vita, di migrare all'estero per ricominciare. I paradisi del pianeta come la costa keniota sono tra i luoghi più gettonati, forse perchè le immagini di cieli infiniti, spiagge e mari tropicali con la natura rigogliosa, simboleggiano più di altre mete il futuro che insegue chi crede di non averne uno dove ha sempre vissuto. Ci eravamo occupati del libro del "malindino" Attilio Wanderling "Scappo via, Paradisi esotici dove vivere alla grande con meno di 1000 euro" che ha interessato media e rete, e del visitatissimo sito "www.voglioviverecosì.com" che ha voluto la nostra testimonianza e nei giorni scorsi ha raccontato anche un'altra storia, quella del bergamasco Aldo Calegari che con la compagna ha "mollato tutto" per aprire il Lonnolodge a Watamu. Noi potremmo raccontare centinaia di storie di chi ce l'ha fatta e ora può dire grazie al Kenya e al coraggio avuto di lasciare l'Italia, così come conosciamo aneddoti di chi, per svariati motivi, non ce l'ha fatta ed è tornato nel Vecchio Continente. Gli articoli e le inchieste apparsi dall'inizio dell'anno su riviste e quotidiani e anche online, indicano Malindi e Watamu nella "top ten" dei luoghi preferiti dove "scappare". Malindikenya.net, dalla sua apertura, ha ricevuto più di seicento e-mail di persone che hanno chiesto informazioni o consigli mossi dalla voglia di trasferirsi in Africa. Ci hanno inviato curriculum, proposte di collaborazioni, domande di ogni tipo. Lo hanno fatto tramite il sito o anche personalmente a Freddie, dopo aver letto la sua guida semiseria "Malindi Italia" pubblicata da Liberodiscrivere e dopo aver visitato siti e blog dedicati al Kenya o al mal d'Africa. Il consiglio che viene sempre elargito è: "prendetevi, se riuscite, un periodo di tempo (minimo tre settimane) e venite qui da "studiosi", immaginando come sarebbe la vita qui. La quotidianità, ovviamente, che è un'altra cosa rispetto alla vacanza da turista. Immaginate che lavoro potreste fare, dove potreste abitare rispetto alle vostre possibilità, a cosa dovreste rinunciare e cosa trovereste di nuovo o diverso". Solo così si potrà capire se si è veramente pronti per l'Africa e per Malindi che rappresenta un compromesso tra il cambio di vita radicale e il non voler perdere del tutto la propria identità e le proprie radici italiane. Scappare sì dall'Italia, insomma, ma andare dove forse si possono coltivare e assaporare con rinnovato piacere gli aspetti positivi dell'essere italiani.(24/03/2010)
David & Steve al Karen Blixen
Musica di qualità, suonata da professionisti per una serata speciale, a Malindi. Tutto questo sarà possibile, questa sera, 23 marzo (e non questa sera, come annunciato dagli organizzatori in un primo tempo), al Karen Blixen Bar e Ristorante, grazie a due personaggi poliedrici e affiatati come Steve e David Flores. Percussionista, flautista e ricercatore musicale uno, chitarrista, polistrumentista, programmatore e arrangiatore il secondo. Si tratta di due fratelli che in Italia hanno lavorato come musicisti e fonici in affermate sale di registrazione e come musicisti con band e artisti internazionali. Stasera (ore 21, per prenotare la cena 041/2002525 o 0717/775888) al Karen propongono il concerto dal titolo "Dream on", un viaggio musicale attraverso moltissimi generi, dal pop-rock alla discomusic anni Settanta, dalla new wave inglese al reggae, fino alla world music, grande passione del duo che ha un gran bagaglio musicale etnico. Steve e David Flores fanno parte dello staff del Garoda Resort, dove allietano i turisti con spettacoli musicali sempre diversi. Ben venga quindi un "the best" del loro repertorio di cover e pezzi originali, martedì sera.(23/03/2010)
La moda mare italiana avrà tanta Malindi in spiaggia
Sarà che così tanti italiani quest'anno sono venuti a svernare, anche solo una settimana o due, magari; sarà che l'esotismo e i colori tropicali stanno particolarmente bene sui corpi abbronzati e fanno da sempre pendant con spiagge e mare, ma quest'estate, più del solito. sarà un'estate molto malindina, sui litorali italiani. Negozi e baazar delle località turistiche si stanno rifornendo di kikoy (i coloratissimi parei a righe), kanga (quelli con fantasie di animali e natura) e spuntano anche i kitenge, tessuti colorati con scritte in swahili e anche disegni che raffigurano scene di vita africana. Insomma, quest'anno si vedranno anche a Rimini, Forte dei Marmi o Sanremo gli stessi teli da mare che ricoprono le spiagge bianche di Watamu e di Silversand a Malindi. L'esportazione segnala anche produzione di kikoy con il lato in spugna, di accappatoi realizzati con tessuti kikoy e altre amenità balneari o comunque estive. Sempre in voga anche le borse con i tessuti bakuba (che a dir la verità non sono kenioti, ma di origine zairesi) che vengono identificate con Malindi (specialmente con il Wild Side Shop, che per primo li ha commerciati e ha quelli originali della serie "diffidate delle imitazioni") e i sandali di cuoio con le perline, o con altre fantasie ed ammennicoli che ricordano il Continente Nero, oppure ancora realizzati con l'aggiunta di materiali di riciclo. La concorrenza, in Italia, rimane quella dei mercatini e dei negozietti cinesi (che hanno invaso anche Romagna e Liguria ormai), che vendono tessuti simili chiaramente a prezzi inferiori, ma che di certo non hanno lo stesso fascino di un paradiso lontano. E' normale associare Malindi e Watamu anche a questi prodotti, così come puntare sull'artigianato locale, in sartoria come per il cuoio e altro. Così fa ad esempio, Simomilano, la griffe di classe per animali di Milano, creata dalla stilista Simona Calabresi, che produce a Malindi collari "masai" per cani e gatti, cinture ed altri accessori particolari e bellissimi per gli amici a quattro zampe...e non solo. (www.simomilano.com), e in maniera minore altri appassionati del Kenya che hanno boutique e negozi in Italia e da tanti anni propongono un pezzetto del loro mal d'Africa in vetrina.(22/03/2010)
Rift Valley Music Festival
Dal 26 al 28 marzo a Naivasha si svolgerà il Rift Valley Music Festival 2010, una kermesse che invita a scoprire i bellissimi paesaggi del lago Naivasha e dintorni, a suon di note rock e moderne. L'idea è venuta a un gruppo di inglesi che vivono tra Londra e il lago Naivasha, appunto. Il Festival non ha solo l'obbiettivo di attirare turisti di tutto il Kenya e anche quelli stranieri, ma anche di sensibilizzare l'opinione pubblica sui problemi del territorio, dalla deforestizzazione all'uccisione degli elefanti, fino all'inquinamento atmosferico. Per questo sarà un festival ecologico, con utilizzo di biocarburanti ad esempio. Sul palco, nella maratona musicale che durerà da venerdì 26 marzo a domenica 28, gruppi e performer provenienti da Kenya, Zimbabwe, Gran Bretagna e addirittura dall'Estonia. Si comincia con gli inglesi Ample Soundsistem, che fungeranno da dj set nell'arco delle tre serate, poi i kenioti Villagers Band, il londinese (!?!) Nico Lupo e gli estoni Dark Storm. Sabato sarà la volta del gruppo tradizionale Owingosoma, con i britannici Yam Yam e Sam Hardecker, più le band emergenti keniote K Force, Winyo e Just a Band. Domenica gran finale con gli inglesi Rakubah, i Thabani dallo Zimbabwe e un altra serie di band keniote. Sabato e domenica i gruppi saranno alternati a una serie di disk-jockey e soundistem. Ma la musica è quasi un pretesto, per un evento che offre la possibilità di scoprire per tre giorni uno dei luoghi incantevoli del Paese. Così com'è stato per il Malindi Music Festival for Children a Malindi, che a livello locale ha avuto grande riscontro mediatico e di immagine. Sarebbe bello vedere anche sulla costa nord un festival di tre giorni, con tanti gruppi coinvolti.(21/03/2010)
Kenya, economia +3%
Nel 2010 l'economia del Kenya registrera' una crescita del 3 per cento, una delle poche del continente a non arretrare a causa dei contraccolpi della crisi mondiale. La stima e' del Fondo monetario internazionale che attribuisce la buona performance all'aumento degli introiti derivanti dal turismo e alla stabilizzazione dei prezzi delle materie prime locali. Proprio per la sua importanza economica, il governo di Nairobi ha varato una serie di iniziative per lo sviluppo del turismo, la seconda fonte di valuta estera, dopo l'agricoltura. L'anno scorso l'economia del Kenya ha registrato una crescita di circa il 2 per cento, mentre l'anno precedente dell'1,7 per cento.(20/03/2010)
Visti a metà prezzo per tutto il 2010
Il Governo keniota detta la linea per continuare ad invogliare i turisti di tutto il mondo a venire a visitare il Paese. Ieri il Segretario Permanente del Ministero del Turismo, Eunice Miima, ha confermato che per tutto l'anno (ma secondo i ben informati almeno fino alle elezioni del 2011) il visto turistico d'ingresso in Kenya non verrà aumentato. La tassa resterà quindi di 25 dollari americani o equivalente in euro (gli scellini non vengono accettati). La Miima ha annunciato anche che i tempi sono maturi per l'introduzione di un visto unico per tutto l'East Africa, che permetterebbe non solo di viaggiare in Uganda, Kenya, Tanzania e Ruanda, ma anche di fare un solo visto per tutto l'anno se si intende fare più di una vacanza. Il Ministro dei rapporti con l'East Africa Kingi aveva già annunciato questa possibilità, ora entro l'anno potrebbe essere applicata. Insomma, l'impegno del Kenya c'è, così come per Malindi quello di migliorare le strade e a poco a poco le infrastrutture, fino a ipotizzare per il 2012 l'inizio dei lavori per l'aeroporto internazionale, tanto auspicato dagli italiani che lavorano, vivono o frequentano la costa nord. Ma invece le compagnie di volo, gli operatori, cosa fanno per invogliare i turisti e i villeggianti a frequentare con sempre più piacere la costa keniota? Non sarebbe il caso di ridurre i prezzi dei voli, permettendo così agli albergatori di poter vendere bene il proprio pacchetto anche in stagioni in cui solitamente si viaggia a mezzo servizio? Il grosso del problema però, è il caso di dirlo, riguarda i "solo volo", ovvero i biglietti per chi ha la casa a Malindi o comunque non frequenta un hotel, cosa che ai tour-operator non garantisce un gran ritorno, anche se garantisce un'emissione continua di ticket. In ogni caso, sono sempre più i privati che si rivolgono ai voli di linea e che cercano tariffe speciali, prezzi "al chilometro" o sconti comitiva. L'Ethiopian Airlines, da questo punto di vista, sembra ascoltare le esigenze di chi parte e arriva a Mombasa e potrebbe aprire anche la destinazione Milano Malpensa, dopo il Mombasa-Addis Abeba-Fiumicino, che sarà attivo anche durante la stagione delle piogge.(19/03/2010)
Kws vuole alzare ancora i ticket del parco marino: protesta
E' passato solo un anno da quando il Kenya Wildlife Service, l'Ente che sovrintende alla tutela dei parchi nazionali del Kenya, quindi anche a quella del parco marino di Malindi e Watamu, ha aumentato il ticket d'ingresso nelle acque protette portandolo a 15 dollari a turista. Adesso si sparge la voce che è in vista un altro aumento, e i proprietari dei diving non ci stanno, come si presume non accetteranno la decisione i barcaioli delle cooperative di Malindi e Watamu, che già l'anno scorso avevano inscenato proteste anche pesanti. "I prezzi per portare i turisti a fare diving e snorkelling sono i più cari del mondo - dicono i divers in una lettera - alle Maldive l'ingresso nelle riserve marine è di $ 2". La decisione, se applicata, porterà a una crisi del settore, secondo i divers.(19/03/2010)
A Malindi si sfila per la bibbia.
Mentre in Italia si scende in piazza ogni due per tre, con una costante unica, quella di protestare contro qualcosa, qui a Malindi si sfila per le strade solamente quando ci sono motivi davvero importanti. Altro che sindacati, che maggioranza che si sente insidiata dalla magistratura e opposizione che esorcizza la dittatura, ieri mattina a Malindi, la popolazione locale era in corteo per la giornata nazionale della lettura della Bibbia. "Bisogna ricordare le sacre scritture - è il commento di una signora, davanti alla Barclays Bank - ci sentiamo cattolici ma ci dimentichiamo troppo spesso degli insegnamenti dei profeti e delle parabole". Una manifestazione più che pacifica, alla maniera di questa gente che trova il sorriso anche nelle intemperie e per la quale ogni occasione è buona per fare festa. Canti, balli e bandiere, qualche vestito tradizionale e curioso, sotto un sole cocente. E traffico paralizzato, ma nessuno (tranne qualche "solito" mzungu che non ha ancora capito l'Africa) che strombazzasse per protestare. Quelli starebbero bene a Piazza del Popolo, a Roma. Sotto la pioggia.(18/03/2010)
Firmate contro il commercio dell'avorio
In un mondo che si sta già tirando addosso gli anatemi di Madre Natura e che non avrebbe ben altro a cui pensare, che al ritorno al commercio dell'avorio per fare bei braccialetti e collanine ammazzando gli elefanti della savana, alcuni Paesi del Continente Nero in questi giorni hanno chiesto al Cites, l'organizzazione mondiale che si occupa delle specie animali in via d'estinzione, di poter riprendere a cacciare i pachidermi per tornare ad arricchire i loro governi (non la loro gente affamata, per carità) vendendo l'avorio. Tre anni fa Sud Africa, Namibia, Zimbabwe e Botswana. hanno ottenuto questo permesso, quest'anno ci tentano la vicina Tanzania e lo Zambia. Se dovessero ottenere il permesso, sarebbe quasi automatico che il Kenya avrà il via libera l'anno prossimo. Questo vorrà dire che aumenterà anche il contrabbando e si darà il "via libera" a veri e propri massacri di elefanti. Già adesso in Kenya i bracconieri si "portano avanti col lavoro" facendo incetta di zanne illegalmente.
"Proprio mentre vi scrivo un altro annuncio alla mia radio: fucilate di Kalashnikov e la traccia di sangue di un altro elefante inseguito dai bracconieri - è la testimonianza della scrittrice Kuki Gallmann - Per noi è un freddo inizio di marzo, in Africa fa caldo, è la fine della stagione secca, gli elefanti e corteggiano l’acqua dei fiumi e delle pozze, aspettando le piogge. Ma sono diventati un bersaglio". Quel che possiamo fare noi di malindikenya.net, oltre a scongiurare chi ama l'Africa o ci è venuto in vacanza, di non comperare oggetti in avorio, è invitare a firmare la petizione online per cercare di convincere il Cites a non accettare la richiesta di Zambia e Tanzania. Sappiamo che l'uomo è capace di barbarie ben peggiori, ma nel nostro piccolo, almeno in questa terra che a volte sembra così libera e incontaminata, sarebbe bello continuare a vedere animali rispettati, amati e protetti, padroni del loro destino e del loro habitat naturale. Ecco il link:http://www.avaaz.org/fr/no_more_bloody_ivory_h/?vl.(17/03/2010)
Un vero signore torna in Italia, Malindi saluta "Toti"
Personaggi d'altri tempi, si dovrebbe dire, se il soggetto di cui parliamo non avesse poco più di quarant'anni. Si sa che oggi valori come rispetto, sincerità, riservatezza, generosità e pazienza sono considerati segni di debolezza, di poca furbizia. In questo caso possiamo dire che a Malindi, da oggi, ci sarà un "poco furbo" in meno. Per noi, invece, Malindi perde un signore con la S maiuscola e il Kenya vede partire un figlio, perchè Vittorio "Toti" Frascione abitava qui dal 1986 e qui (con il padre, l'indimenticato Mimì) ha gestito per tutti questi anni lo storico e rinomato ristorante-albergo "La Malindina". Mimì ha trasmesso al figlio uno stile unico, che che ancora qui chiamiamo "stile malindina". Ospitalità prima di tutto, senza pregiudizi e secondi fini, eleganza e classe ma senza snobismi e con autoironia. Mangiar bene, il piacere della compagnia e quel sorriso sempre pronto che testimonia la totale sintonia con il luogo in cui si è scelto di vivere. Guarda caso, la Malindina da venticinque anni ha lo stesso staff, decine di persone che sono cresciute con Vittorio e che piangevano come agnellini, alla partenza del "boss", che da sempre per loro era semplicemente "Mister Toti".L'augurio di Malindikenya.net per lui e la sua splendida famiglia è quello di trasferire la serenità, la saggezza e tutti i sentimenti positivi trasmessi e profusi, nella nuova avventura italiana. L'Africa sarà nel cuore e fungerà da talismano. Auguri anche alla nuova proprietà e gestione dlla Malindina, cha ha scelto con intelligenza e per indole, di mantenere quello stile e quella filosofia che per Toti non è soltanto "mestiere" ma parte della vita stessa..(17/03/2010)
Da Cupello l'incasso del derby per la Malindi United
Mai viste 120 persone allo stadio di Cupello, e non è stato solo il derby con il Vasto Marina ad attirarle, ma l'appuntamento con la solidarietà. "Abbiamo vissuto una meravigliosa giornata di sport e solidarietà - racconta Luigi Giuliani, fautore del gemellaggio tra la Virtus Cupello e il Malindi United - la squadra del presidente Peschetola è uscita sconfitta dal terreno di gioco, ma a fine partita invece dei comprensibili volti bui per il risultato,
(0-1, per la cronaca, ma il Cupello rimane primo in classifica) l’atmosfera che si viveva era di assoluta serenità, perché tutti erano consapevoli di avere scritto una grande pagina di solidarietà sportiva". Milleduecento euro di incasso, un record per il piccolo paese in provincia di Chieti. Incasso che la società ha già devoluto interamente all'accademia di calcio malindina.
"Le foto della Malindi United esposte all’ingresso, la storia raccontata direttamente dal messaggio arrivato forte da Malindi attraverso il diario scritto con immenso amore da Cristina e Riccardo - prosegue Giuliani - hanno toccato il pubblico accorso oggi per suggellare il gemellaggio fra queste due splendide realtà. La città di Cupello ha davvero risposto alla grande, il sindaco Pollutri può davvero essere orgoglioso della comunità che rappresenta, una comunità di persone perbene". Luigi Giuliani frequenta il Kenya e recentemente ha portato alla Malindi United divise e gadgets, oltre ad aver già raccolto donazioni per i ragazzi e la scuola di sport e di vita che frequentano.(16/03/2010)
Malindi internazionale per Pasqua
Una Malindi sempre più internazionale si avvia verso l'abolizione delle anguste frontiere turistiche dell'alta e della bassa stagione. Come già in altre località keniote frequentate da stranieri, in particolar modo inglesi, americani e scandinavi, ogni mese può essere quello buono per prenotare e, a parte la stagione delle piogge (che pure gode di un buon numero di appassionati) il resto è da considerare sempre buono per un viaggio sulla costa keniota. Così per Pasqua si prevede una vera e propria coda di stagione col botto. Buoni i riscontri dai voli charter dall'Italia, a cui si aggiungeranno sicuramente molti "last minute" per la settimana di ferie, ma la risposta buona è quella che danno i francesi, il cui passaparola dei tanti che approdano al Ndovu di Watamu è sicuramente positivo. C'è da segnalare anche il ritorno dei russi e lo sbarco di giapponesi e cinesi.(15/03/2010)
Chef Michele, bronzo "malindino" agli Internazionali d'Italia
Dal Casino di Malindi al podio degli Internazionali d'Italia a Marina di Massa. Per la seconda volta in tre anni, lo chef Michele Amadei, romagnolo purosangue ma ormai malindino d'adozione, dato che da sette anni trascorre l'inverno in Kenya, lavorando al ristorante La Griglia, si è aggiudicato la medaglia di bronzo ai campionati Internazionali d'Italia di cucina, nella categoria individuale, con la presentazione di un secondo piatto. La prova di quest'anno della prestigiosa competizione era incentrata sulla cucina mediterranea. Questo il piatto proposto dallo chef di Ravenna: "Filetto di rana pescatrice in farcia di asparagi e gamberi rossi di sicilia in crosta di brustoline nel suo fumetto ristretto allo zafferano, sfrormatino di cuscus con cuore e salsina di scalogno al balsamico su finocchi al cedro e cialda di ceci, petali di peperoni profumati all'aglio di sulmona e taccole dorate". Un piatto composito e soprattutto una preparazione impegnativa, che ha valso a Michele una menzione particolare della giuria, che l'anno scorso gli aveva negato il podio per alcune decisioni discutibili. Quest'anno invece è stato a un passo dalla medaglia d'oro, se non fosse per l'eccessivo utilizzo di carboidrati e (sempre secondo l'integerrima giuria...) la troppa elaborazione del piatto. Michele Amadei, a dispetto della giovane età, è ormai uno chef esperto e si gode questo ennesimo riconoscimento. Avanti di questo passo la medaglia d'oro non tarderà ad arrivare. Malindikenya.net festeggia questo risultato e chiunque potrà complimentarsi con lui a partire da venerdì sera, quando sarà di nuovo in pista tra i fornelli del ristorante del Casino.(15/03/2010)
Weekend nel segno del Malindi United
L'Accademia di calcio Malindi United è una delle più belle iniziative malindine dell'ultima stagione, insieme con la nascente scuola calcio del Genoa a Gede. Ma la squadra giovanile di Riccardo Botta è già realtà, e sta coinvolgendo sempre di più la comunità malindina e i turisti. Uno di loro, l'abruzzese Luigi Giuliani, ha fatto entusiasmare i suoi concittadini a Cupello, nel chietino, e dopo aver spedito magliette e gadgets, questo pomeriggio l'intero incasso della partita di campionato Virtus Cupello-Vasto Marina, sarà devoluto all'accademia malindina, che oltre ad insegnare lo sport come elemento di educazione e disciplina, provvede al pagamento delle rette scolastiche per la scuola superiore della ventina di ragazzi selezionati, alle visite mediche e sorveglia sulla loro vita sana e su una regolare alimentazione. Non soltanto una fucina di futuri giocatori in ambito keniota e chissà anche internazionale, quindi, ma soprattutto una palestra di vita per chi è nato meno fortunato di noi ma grazie al linguaggio universale che il calcio sa esprimere e alla sua spinta emotiva, può davvero migliorare le condizioni di tanti ragazzi ed essere d'esempio a un'intera generazione, qui a Malindi. Ieri pomeriggio intanto la formazione allenata da mister Botta, trainer con abilitazione Fifa ed ex giocatore di squadre liguri e piemontesi, ha sfidato l'accademia universitaria di calcio di Kilifi, ragazzi di tre o quattro anni più grandi, perdendo soltanto 1-0. E 'stata una bella sfida per i giovani malindini che già si sono dimostrati troppo forti per tutte le principali compagini del distretto di Malindi e hanno pareggiato contro l'accademia di Mombasa, che come quella di Kilifi schierava calciatori ben più grandicelli. Sono molti i modi per sostenere la Malindi United, attraverso donazioni, sponsorizzazioni e altre formule. Per informazioni potete contattare il nostro portale, scrivendo a info@malindikenya.net.(14/03/2010)
L'ecocombustibile keniota illuminerà l'Ikea
Ne ha parlato ieri anche il Sole 24 Ore, ormai il fenomeno della Jatropha Curcas, la pianta dai cui semi si ricava olio combustibile che potrebbe essere uno dei principali sostituti del petrolio in un prossimo futuro, è conclamato, tanto che in Italia sono molte le aziende che vorrebbero introdurlo. Per prima ci è arrivata Ikea, che illuminerà i suoi immensi punti vendita con l'olio di Jatropha. Si occupa di questo la NII (Nuove Iniziative Industriali), il cui referente per il Kenya è Adriano Ghirardello, antesignano della Jatropha nel distretto di Malindi, che per primo ha sperimentato il suo utilizzo a Magarini e dintorni, legandola dapprima soltanto ai suoi progetti di solidarietà. «Dopo una lunga trattativa con il governo kenyota e dopo un corposo studio di fattibilità e di impatto ambientale – spiega Ghirardello al Sole 24 Ore – abbiamo avuto in concessione 50mila ettari da coltivare, che porteranno lavoro a 8mila persone che non ce l'hanno». Così, in partenership con la Nii, è nata la Kenya Jatropha Energy che, a regime, produrrà 150mila tonnellate di biofuel all'anno: secondo gli accordi col governo, il 20% resterà in Kenya e il restante 80 sarà esportato in Italia, per illuminare, riscaldare e raffredare i giganteschi negozi di Ikea e gli stabilimenti industriali degli altri clienti della Nuove Iniziative Industriali. «In questo business – osserva – il lato che mi piace di più è la possibilità di coltivare un'area gigantesca, oggi incoltivabile, e di portare lavoro e benessere ai villaggi locali».(13/03/2010)
"Il signore delle pianure", l'Africa di Yanes
Una storia appassionante, di tempi che furono e di chi sogna di riviverli, fino a tornare dove i racconti che ha ascoltato nacquero. E' il Kenya di "Il signore delle pianure", il nuovo libro dello scrittore spagnolo Javier Yanes, pubblicato in Italia da Longanesi. "Mio nonno mi raccontava le storie dell'Africa..." inizia così ad appassionare "Il signore delle pianure", raccontando la storia del giovane madrileno Curro Mencia, che alla morte del nonno scozzese con tanti anni di East Africa coloniale alle spalle, ricorda tutti i racconti di un Africa che forse non esiste più. Così Curro decide di ripercorrerla, prima nell'evocazione di quei racconti, e poi davvero. Un viaggio in kenya che diventa un percorso a ritroso alle sue stesse radici. "Mio nonno mi raccontava le storie dell’Africa. Ne ricordo una, di una fattoria che sorgeva proprio sulla linea dell’equatore. Un giorno il suo padrone, un colono inglese, decise che sarebbe stata una buona idea allevare struzzi, visto che a Londra facevano furore i cappellini da donna con le piume. Riunì i suoi uomini, costruirono uno steccato e cominciarono a dare la caccia al loro primo esemplare. Ben presto adocchiarono un maschio splendido, grande come una gru di porto e con un piumaggio da cancelliere. Lo legarono stretto e lo trascinarono dentro al recinto, mentre l’animale, infuriato, menava calci a più non posso nella luce del tramonto africano. Il colono pensò che forse chiudendogli gli occhi, come si fa con i falchi e i pappagalli, l’uccello si sarebbe calmato. In fondo, lo struzzo è pur sempre un uccello..."(12/03/2010)
Il Trap a Malindi "La Nigeria mi corteggia"
L'abbiamo incontrato al Kiwi di Malindi, mentre sorseggiava un succo tropicale e parlava di tutto, tranne che di calcio, con gli amici e collaboratori Marco Tardelli e Gerry Gerosa. Ovviamente "lui" è Giovanni Trapattoni, il decano degli allenatori italiani ancora in attività, ex commissario tecnico della nazionale e pluriscudettato con Juventus e Inter. Il popolare Trap è ospite del suo "vice" nella selezione irlandese, di cui è attualmente il "mister", Marco Tardelli, indimenticato eroe dell'Italia del mondiale '82.
"Sono qui per una brevissima vacanza di relax, tra un impegno e l'altro - spiega Trapattoni a malindikenya.net - siamo partiti giovedì, all'indomani dell'amichevole che l'Irlanda ha giocato col Brasile...nel primo tempo li abbiamo messi sotto, ho proprio una bella squadra". E si ritorna a parlare di calcio... "Tra due giorni saremo di nuovo in Europa, bisogna progettare il futuro. Ci sono tante possibilità, anche la Nigeria che mi vorrebbe per fare i mondiali in Sudafrica..." Sarebbe un'opportunità per rientrare da una porta principale, dopo che con la sua Irlanda è stato estromesso, negli spareggi, da una clamorosa svista arbitrale contro la Francia, il gol di mano segnato da Henry. "E' il calcio, non credo alla malafede - stoppa subito il Trap - comunque non c'è solo la Nigeria, anche la Turchia ha chiesto le mie prestazioni. Ma non nascondo che il progetto Irlanda mi piace, e sarebbe un peccato buttare via le buone cose fatte. Ho una squadra competitiva e ancora due anni di contratto". E poi a Londra (perchè è lì che vivono) si sta bene, parola di Marco Tardelli. Che però ha comprato una villa a Watamu. "E' un bellissimo posto - spiega - l'Africa mi piace, anche se come mare continuo a preferire la Sardegna".(11/03/2010)
Fashion Show al Casino: un successo
Ormai, giunto al quarto anno, non si può parlare del Fashion Show del Casino Malindi come uno dei tanti eventi annuali per offire uno spettacolo piacevole a turisti e villeggianti della Costa Nord, la serata di sabato ha confermato la bontà di tante griffes keniote e di stilisti italiani di stanza a Malindi o africani di Nairobi e della costa. Non è soltanto il pienone, dunque, ad aver decretato il successo della serata al Casino, ma le creazioni, salutate da convinti applausi: a partire dai tagli originali e dall'eccentricità delle creazioni di Toto Veriene, ovvero della giovanissima stilista italo-malindina Antonella Verriello, agli abiti maschili e femminili di John Kavete, una delle belle sorprese del fashion della capitale, con giacche particolari, gessati molto classici fuori e colorati nelle fodere interne. C'è molta originalità e ricerca dell'ecosostenibilità e del rispetto dell'ambiente nella giovane nairobina (ma greca di nascita) Nike Kondakis, che utilizza anche materiali di riciclo per i suoi capi, a volte pomposi, a volte austeri. Applausi e gradimento anche per i gioielli firmati Magik Grace, che si fanno pagare ma costituiscono davvero un "unicum" nel panorama keniota. Una conferma anche per Kikoromeo, da anni al top delle case di moda di Nairobui, grazie al mestiere della scozzese Ann McGrath, così come a Malindi ben conosciamo le splendide borse di Corinne. Non hanno comunque demeritato nemmeno gli altri creativi e le boutique coinvolte nella sfilata del Casino Malindi. Complimenti all'organizzazione che ha saputo convogliare anche quest'anno il meglio della moda keniota e alle modelle (e modelli) che hanno sfilato con disinvoltura meritandosi a loro volta applausi a scena aperta.(11/03/2010)
Rinoceronti e acqua, una barriera per salvaguardarli
La barriera elettrificata più lunga mai costruita in Africa, è costata 9 milioni di dollari, e difenderà rinoceronti e sorgenti idriche - Una barriera elettrificata lunga 402 km. Uno degli animali più maestosi e pericolosi del continente africano. Un progetto ideato venti anni fa e realizzato in buona parte con plastica riciclata proveniente da dozzine di aziende agricole del lago Naivasha. La barriera, la più lunga mai costruita in Africa, è nata per difendere il rinoceronte nero dal pericolo di estinzione ed è stata ampliata e riconvertita al fine di proteggere foreste e sorgenti d'acqua. La scarsità di fonti idriche hanno infatti spinto le autorità ad utilizzare il progetto al fine di salvaguardare le stesse. La barriera cinge ad anello le montagne denominate Aberdare, ubicate nel Kenya centro occidentale, e protegge il territorio dal passaggio umano e dalle aziende agricole che operano nella zona, responsabili dello sfruttamento idrico indiscriminato. Nella zona si trovano le sorgenti di quattro dei sette fiumi più grandi del Kenya, che forniscono acqua ed elettricità alle maggiori città, inclusa la capitale Nairobi. Secondo le organizzazioni a difesa del rinoceronte nero, la barriera non ha aiutato la salvaguardia dell'animale, soprattutto a causa del lungo tempo di costruzione, più di venti anni. Attualmente rimangono in natura circa 3.600 esemplari.(10/03/2010)
Fashion show 2010, sempre più classe a Malindi
Ormai, giunto al quarto anno, non si può parlare del Fashion Show del Casino Malindi come uno dei tanti eventi annuali per offire uno spettacolo piacevole a turisti e villeggianti della Costa Nord, la serata di sabato ha confermato la bontà di tante griffes keniote e di stilisti italiani di stanza a Malindi o africani di Nairobi e della costa. Non è soltanto il pienone, dunque, ad aver decretato il successo della serata al Casino, ma le creazioni, salutate da convinti applausi: a partire dai tagli originali e dall'eccentricità delle creazioni di Toto Veriene, ovvero della giovanissima stilista italo-malindina Antonella Verriello, agli abiti maschili e femminili di John Kavete, una delle belle sorprese del fashion della capitale, con giacche particolari, gessati molto classici fuori e colorati nelle fodere interne. C'è molta originalità e ricerca dell'ecosostenibilità e del rispetto dell'ambiente nella giovane nairobina (ma greca di nascita) Nike Kondakis, che utilizza anche materiali di riciclo per i suoi capi, a volte pomposi, a volte austeri. Applausi e gradimento anche per i gioielli firmati Magik Grace, che si fanno pagare ma costituiscono davvero un "unicum" nel panorama keniota. Una conferma anche per Kikoromeo, da anni al top delle case di moda di Nairobui, grazie al mestiere della scozzese Ann McGrath, così come a Malindi ben conosciamo le splendide borse di Corinne. Non hanno comunque demeritato nemmeno gli altri creativi e le boutique coinvolte nella sfilata del Casino Malindi. Complimenti all'organizzazione che ha saputo convogliare anche quest'anno il meglio della moda keniota e alle modelle (e modelli) che hanno sfilato con disinvoltura meritandosi a loro volta applausi a scena aperta.(09/03/2010).
Pasqua boom a Malindi e Watamu
L'ottima stagione turistica di Malindi, Watamu e Mambrui non accenna a placarsi. Anzi, per Pasqua è attesa una nuova ondata di turisti! A quelli che stanno prenotando dall'Italia, e a tanti villeggianti di lungo corso che hanno deciso di allungare la loro permanenza, si aggiungono infatti molti altri turisti kenioti, specialmente di Nairobi, che approfitteranno dei giorni di ferie per invadere pacificamente la costa nord, dopo la prima positiva esperienza di Natale. Durante le vacanze di fine anno, infatti, il turismo locale è incrementato del 70 per cento rispetto all'anno precedente, e Malindi è diventata la cittadina di mare più frequentata, superando Nyali, che fino a quest'anno poteva vantare decine di migliaia di kenioti ogni anno. E' caccia al biglietto intanto dall'Italia, per quei giorni. Le compagnie di charter hanno deciso di chiudere i voli il 12 aprile, ma chissà che l'andamento della stagione non li convinca ad aggiungere qualche settimana. Gli stranieri che hanno scelto la costa, infatti, stanno prenotando anche per aprile e maggio, incuranti della probabilità che la stagione delle piogge possa iniziare presto. L'anno scorso fino a metà maggio, per dire il vero, il tempo è stato bellissimo.(08/03/2010)
Sorrisi a La Thuile per Mpeketoni con Karibuni Onlus
L'appuntamento era ieri, alla partenza degli impianti sciistici di La Thuile, con quelli di Karibuni Onlus, che anche sulla neve trovano il modo e il tempo di occuparsi dei ragazzi della costa keniota. L'edizione 2010 di "Sorrisi sulla neve" raggrupperà come ogni anno tanti appassionati della montagna e della solidarietà nel ricordo di Francesca, una ragazza sfortunata a cui piaceva tanto ridere. Dieci euro il prezzo della sottoscrizione minima, con una lotteria e altre sorprese (l'anno scorso il "padrino" fu Loris Capirossi, e sempre presente il campione mondiale di motonautica Guido Cappellini, zio di Francesca). I proventi della giornata andranno a una scuola superiore di falegnameria di Mpeketoni, centro operoso tra Malindi e Lamu, enclave kikuyu e cattolica in una zona a prevalenza islamica della costa. Ci sarà in palio anche un superpremio: una vacanza di una settimana a Malindi, per passare da un sorriso sulla neve al divertimento all'equatore. Anche la lotteria porterà ricchi premi, altre vacanze e persino due biglietti per il concerto di Vasco Rossi. E la solidarietà di Karibuni Onlus non conosce confini...climi e altitudine!(07/03/2010)
Fashion Show al Casino
Anche quest'anno il Casino di Malindi ha messo in campo il suo Fashion Show. La sfilata di moda che coincide con la festa della donna, ha visto sfilare, con l'aiuto di bellissime modelle, alcuni tra i migliori stilisti del Kenya. Nell'ambito di una serata di gala che si è aperta alle 20.30 con il cocktail di benvenuto e prevede la cena con la sfilata di importanti griffes quali: House of Imani di Liz Ogumbo, trionfo del colore nero, John Kaveke, creativo che spazia da fantasie masai a pelle e seta, Kiko Romeo, da anni ospite del Fashion Show, con la scozzese Ann McGrath, artista che abbina concezioni europee a atmosfere africane, proponendo un vero e proprio "Radical Nairobi Chic". L'interessantissima e affascinante stilista greca-danese Nike Kondakis, che utilizza materiali di riciclo come ad esempio i paracaduti, Adele Dejak, nigeriana ormai anche un po' keniota e italiana (per via di marito) che propone creazioni di ornamenti, gioielli e bigiotteria, ma anche borse ed altro, tutte da scoprire, Wambui Wamutugoria, meglio conosciuta per il marchio dell'Utamaduni Wear, creazioni swahili, Vee Fashion House, della malindina Vera, che crea abiti con tessuti locali come kanga, kikoy e stoffe masai. Infine la boutique "The Man" di Danila Tomasi, cult malindino per i capi d'abbigliamento firmati. Ciliegina sulla torta, che si è aggiunta negli ultimi giorni, una giovane stilista italiana che sta iniziando a proporre le sue originali e raffinate creazioni anche a Malindi. Si tratta di Toto Veriene, artista davvero interessante.(06/03/2010)
Un film con Amref sui ragazzi di strada
Si intitola "Peter's dream", Il sogno di Peter, il film documentario crudo e umano che il regista torinese Enrico Cerasuolo ha girato, grazie alla collaborazione di Amref, a Nairobi e di cui è stato presentato giorni fa il trailer. Una testimonianza importante di un regista che ha raccontato, senza retorica, la vita di tanti ragazzi disperati delle baraccopoli della capitale keniota, con le loro aspettative e speranze, al limite della sopportazione e della legalità, sotto la soglia del nutrimento e con la violenza e il degrado sociale a portata di mano. "L’impatto con la realtà urbana di una megalopoli africana è violento - racconta il regista - la gente si stringe nelle sterminate baraccopoli dove mancano acqua e spazio. All’ultimo posto nella scala sociale degli slum ci sono i ragazzi di strada. Sono tantissimi, vivono in branco per farsi coraggio, dormono in quelle che chiamano basi, vale a dire qualsiasi luogo che offra un minimo riparo. Vivono di woi, vale a dire raccolgono nella spazzatura plastica, metallo, che rivendono a peso. Coi pochi soldi che fanno mangiano e si comprano la colla. La sniffano tutto il giorno, con bottigliette appese al labbro. La colla li aiuta a sopportare e dimenticare." Negli occhi di Peter, però, una speranza. I sogni non muoiono mai, se c'è qualcuno disposto a provare a farli diventare realtà. Amref con questo film ci sta provando, quella degli slum è una miseria umana sotto gli occhi di tutti, da troppo tempo.(05/03/2010)
La storia della Piccola Hana
Noi di malindikenya.net non siamo per la retorica dei buoni sentimenti, quella che sfrutta le immagini strappalacrime per smuovere le coscienze e chiedere aiuti. Ma la storia di Hana, bambina di 7 anni di Marikebuni, entroterra di Mambrui, non soltanto è molto triste, ma anche sintomatica di un luogo in cui c'è ancora troppa discrepanza tra chi vive una vita agiata e chi non ha nemmeno la possibilità di iniziare a sognarla. La storia di Hana deve obbligarci a fare qualcosa per tutti i bambini che si trovano e si troveranno nelle sue condizioni, o magari in condizioni meno gravi ma che con un piccolissimo aiuto possono migliorare, e di molto. Hana è nata microcefala, non aveva speranze di crescere intellettualmente, sarebbe rimasta bimba tutta la vita. Avendo anche problemi fisici, fin da piccola è stata lasciata per terra, sbattuta qua e là da un padre che se n'è andato dal villaggio e non è mai più tornato, e una madre che doveva lavorare tutto il giorno. Così ai guai congeniti di Hana si sono aggiunti denutrimento e problemi respiratori. Per sette anni Hana ha vissuto così, senza mangiare cibo solido e respirando a fatica. Fino a quando quelli del Comitato Gaia Onlus, che gestiscono una Children's Home poco distante, a Pumwani, l'hanno vista. Sono bastati un passeggino e una siringa. Il primo per farla stare comoda, diritta e farla respirare bene. La posizione che ha tenuto in tutti questi anni le ha compresso un polmone. Poi una siringa, per darle qualcosa di più solido da mangiare. Anche se con lei ormai c'è poco da fare, e non serviranno programmi di riabilitazione, ora nei villaggi vicini si parla di altri casi, di bimbi più piccoli, che con poco possono essere ancora salvati. Se volete informarvi, seguire o aiutare l'attività del Comitato Gaia, potete scrivere a comitatogaia@hotmail.it.(04/03/2010)
Fashion Show 2010 al Casino
Anche quest'anno il Casino di Malindi mette in campo il suo Fashion Show. La sfilata di moda che coincide con la festa della donna e che vedrà sfilare, con l'aiuto di bellissime modelle, alcuni tra i migliori stilisti del Kenya. Nell'ambito di una serata di gala che si aprirà alle 20.30 con il cocktail di benvenuto e prevede la cena (Kshs. 3900 bevande incluse, per prenotazioni 042/2131561 o events@casinomalindi.com) con la sfilata di importanti griffes quali: House of Imani di Liz Ogumbo, trionfo del colore nero, John Kaveke, creativo che spazia da fantasie masai a pelle e seta, Kiko Romeo, da anni ospite del Fashion Show, con la scozzese Ann McGrath, artista che abbina concezioni europee a atmosfere africane, proponendo un vero e proprio "Radical Nairobi Chic". L'interessantissima e affascinante stilista greca-danese Nike Kondakis, che utilizza materiali di riciclo come ad esempio i paracaduti, Adele Dejak, nigeriana ormai anche un po' keniota e italiana (per via di marito) che propone creazioni di ornamenti, gioielli e bigiotteria, ma anche borse ed altro, tutte da scoprire, Wambui Wamutugoria, meglio conosciuta per il marchio dell'Utamaduni Wear, creazioni swahili, Vee Fashion House, della malindina Vera, che crea abiti con tessuti locali come kanga, kikoy e stoffe masai. Infine la boutique "The Man" di Danila Tomasi, cult malindino per i capi d'abbigliamento firmati. Ciliegina sulla torta, che si è aggiunta negli ultimi giorni, una giovane stilista italiana che sta iniziando a proporre le sue originali e raffinate creazioni anche a Malindi. Si tratta di Toto Verienne, artista davvero interessante.(03/03/2010)
Strozza e Salvatori a Malindi si ritrovano dopo 25 anni
La passione crescente dei residenti di Malindi per il calcio, e il nuovo boom del turismo, sono in grado di far rivivere momenti incredibili e creare storie che fanno il verso alle migliori puntate di "Carramba che sorpresa!". Qualche giorno fa al Karen Blixen Bar si sono ritrovati, dopo ben venticinque anni, due ex-ragazzini che, giovanissimi, partirono insieme dal Lazio per approdare con un grande sogno alla corte del Milan di Liedholm. Giocavano entrambio in una primavera che annoverava altri grandi campioni come Maldini, Costacurta e Albertini. Carriere diverse, Salvatori esordì in prima squadra e poi ha girato non solo l'Italia (Fiorentina, Parma, Spal, Atalanta) ma anche l'Europa, approdando in Scozia. Strozza ha avuto meno fortuna, ma il calcio ha sempre fatto parte della sua vita. Ritrovarsi a Malindi ha dell'incredibile, e i due emozionatissimi ex compagni di squadra sono altri due tasselli per il "mondo" che ruota attorno all'accademia Malindi United di Riccardo Botta e al progetto Genoa Club Malindi di Karibuni Onlus. Sempre più calcio e solidarietà a Malindi, grazie anche a testimonial d'eccezione.(02/03/2010)
Una circonvallazione per Nairobi
A Nairobi, congestionata dal traffico, partono finalmente i lavori per una circonvallazione esterna, che permetterà di ridurre il flusso di automobili, e di conseguenza lo smog e le lunghe attese. Tanti sono ormai infatti i pendolari che arrivano oggi giorno a Nairobi. I lavori per la nuova arteria, che si chiamerà “Raccordo Anulare Occidentale”, inizieranno subito e saranno completati nel giro di diciotto mesi. "Ci auguriamo che la costruzione della strada", ha detto il ministro delle Finanze, Uhuru Kenyatta, "contribuisca al decongestionamento dell'area metropolitana di Nairobi, afflitta quotidianamente da giganteschi ingorghi". A Questo punto, dato che sono già stati stanziati i fondi, non resta che attendere l'imminente annuncio dell'inizio dei lavori per la costruzione della circonvallazione di Malindi, di cui il parlamentare Gideon Mung'aro, ex sindaco di Malindi, già da tempo ha assicurato lo stanziamento di fondi.(1/03/2010)
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