Le aspettative più rosee per la stagione turistica 2023-2024 in Kenya sembrano essere state rispettate, almeno per quel che riguarda le due mete più amate dagli italiani, Watamu e Malindi.
Noi del portale degli italiani in Kenya siamo “scesi” da Nairobi di persona, per verificare la soddisfazione di chi gestisce le più importanti strutture di ospitalità e di ristorazione delle due destinazioni costiere e abbiamo potuto constatare che non solo le feste invernali hanno lasciato un buonissimo ricordo (e soprattutto incassi finalmente tornati ai livelli di pre-pandemia) ma che finalmente anche febbraio si è rivelato un mese da “onda lunga”, con presenze ragguardevoli e voli ancora pieni.


Secondo gli operatori, poi, anche le prossime settimane fino alla fine di marzo, ovvero la settimana di Pasqua, porteranno buoni numeri in attesa del clou atteso proprio per le vacanze pasquali che allo stesso tempo convogliano turismo italiano e presenze locali, da Nairobi ed internazionali.
A Watamu, la grande scelta di resort, boutique hotel, bed & breakfast e ville in affitto, unita alla crescita di tutto un movimento di locali, localini, ristoranti italiani, internazionali e locali, chiringuitos e via dicendo, ha attirato una clientela di ogni età e fascia sociale che, unita al popolo delle vacanze “tutto compreso” dei tour operator italiani, ha fatto lievitare le presenze fino a raggiungere livelli inediti.


Questo ha aumentato la considerazione della meta ma ha inevitabilmente anche creato qualche problema con cui una località di successo deve fare i conti al più presto: parliamo soprattutto della sostenibilità dell’erogazione della corrente elettrica e dell’acqua.
Ma dal punto di vista della vacanza, della bellezza della location, del divertimento, del relax e per fortuna anche della sicurezza, non si può che essere contenti.
Per Malindi la situazione è diversa, per certi versi complementare ma non meno soddisfacente.
Dopo eguale abbuffata di Natale e Capodanno, la stagione è proseguita con il tradizionale arrivo di pensionati italiani, proprietari di case e anche turisti alternativi che trovano sempre in Malindi un approdo di vacanza forse non più “alla moda”, ma ricco di fascino ed opportunità, dove ancora appare un’Africa senza tempo, legata al popolo che la abita con le commistioni pacifiche che ne fanno ancora un luogo a portata di essere umano.


In questo contesto però restano eccellenze legate al turismo, che propongono un servizio impeccabile con la ricerca del completo benessere. Visitando i nostri affiliati, Kilili Baharini, Rosada Beach e Olimpia Club, ci siamo resi conto che le presenze fanno il paio con la voglia di offrire sempre un Made in Italy votato all’internazionalità e non accontentarsi di accogliere solo i propri connazionali. Se questi luoghi fanno da traino, giustamente anche gli altri non potranno che adeguarsi, come d’altronde recentemente si è augurato anche il ministro del Turismo, Alfred Mutua, durante un suo meeting proprio a Malindi.
Nel caldo della costa, una bella ventata d’ottimismo per le destinazioni keniane che da sempre sentiamo come “nostre”, e che stanno riprendendo antichi splendori proprio perché sono di tutti e di tanti.