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Emanuele e i serpenti di Watamu, a 7 anni è già un esperto

La storia di un bambino

29-04-2019 di Freddie del Curatolo

Emanuele Ortu viene da Iglesias, in Sardegna. Ha solo sette anni ma una passione incredibile per i serpenti, che illumina i suoi occhietti vispi sotto il cielo africano. Quella luce è frutto di un sogno, il sogno di lavorare un giorno alla snake farm di Watamu.
Non si tratta di uno sghiribizzo, di una mania passeggera che potrebbe essere sostituita in ogni momento dai videogiochi o dalle figurine dei calciatori. Emanuele fin dall’età di tre anni è appassionato di documentari ed in particolare di rettili e serpenti, mostra un interesse serio, un approccio adulto all’erpetologia.
“Non sappiamo come e perché nasca quella che è molto più di un’infatuazione – spiega il padre Luca – era ancora piccolo e nel letto, al posto della classica favola per addormentarsi, voleva solo conoscere storie e abitudini di serpenti. E noi a cercare libri per saziare la sua voglia di conoscenza...”
In Sardegna non c’è un serpentario degno di questo nome, con esperti e ricercatori, così libro su libro, il piccolo Emanuele scopre la Bio Ken Snake Farm di Watamu.
“Mi ci portate? Da grande vorrei lavorare lì...”
Watamu è un bellissimo luogo di vacanza, quindi niente di meglio che organizzare d’inverno una settimana in Kenya.
“L’Africa non è terra sconosciuta per noi, ma nemmeno per lui – rivela Luca Ortu - a 4 anni lo avevamo già portato in Sierra Leone, a respirare con noi il mondo del volontariato. Ma lì, purtroppo, nessun serpentario. Tornati dall’esperienza nell’Africa Occidentale, Emanuele  inizia a conservare ogni singola mancetta, ogni regalo in monete per il viaggio. Senza smettere di leggere, approfondire e studiare”.
Ed ecco che finalmente si realizza il sogno!
“La prima volta alla snake farm, la Bio-Ken, da turisti ci faccemmo il classico giro, lui che non sapeva dove girarsi tanto era felice e anticipava la guida tanto era preparato – prosegue il racconto il padre - quella stessa guida oggi è diventato un caro amico e spesso ci scrive e tiene aggiornato Emanuele in erpetologia. Mio figlio toccava e prendeva con naturalezza ogni serpente gli venisse mostrato e se poteva ne chiedeva altri! Insomma non voleva andar più via, tanto che la visita durò davvero tanto e durante la nostra permanenza li a Watamu andammo più volte”.
Una volta rientrati in Sardegna, Emanuele sempre con più convinzione studia i serpenti, carico dell esperienza fatta e dello “zio” Alex (la guida di cui sopra) che gli manda foto e notizie dei serpenti.
Dopo qualche tempo il ragazzino chiede continuamente di voler tornare in Africa, alla snake farm di Watamu. Luca e la moglie Francesca adorano viaggiare per il mondo e cambiare mete ogni anno, ma come si fa a non assecondare una passione così grande del proprio figlio?
“Chiediamo ad Alex, riguardo alle richieste di Emanuele di poter stare più tempo con lui nella snake farm. Grazie al direttore Royan e al suo vice Boniface, c’è subito una grande disponibilità, dice potrà studiare con lui”.
I coniugi Ortu tornano a Watamu in vacanza, dove iniziano anche a sentirsi a casa, fanno amicizie e si godono il relax mentre il figlio la mattina è a studiare ed aiutare alla Bio Ken. Poi il pomeriggio Emanuele non smentisce la sua età e la verve di bambino allegro e socievole e gioca con gli amichetti africani conosciuti a Watamu.
Quest’anno è stata la terza vacanza e ormai Emanuele è molto più di un semplice allievo della snake farm.
“Noi accettiamo studenti anche giovanissimi che mostrano interesse per il mondo dei serpenti, solutamente scolaresche o gruppi – spiega il manager Boniface Momanyi – ma con Emanuele è stata una cosa particolare perché in lui abbiamo visto grande talento. Nonostante sia così piccolo abbiamo notato in lui qualità innate. Crediamo che da grande possa diventare una figura importante per l’erpetologia, e speriamo anche per la Bio Ken”.
Terminata la vacanza-studio Emanuele è tornato in Sardegna pronto ad approfondire e prepararsi per l’anno prossimo.
“Il sogno di Emanuele di diventare erpetologo è ormai una realtà – ammette Luca Ortu - e grazie alla disponibilità della Bio Ken è più facile per noi genitori assecondarlo e tornare ogni anno a Watamu, in un centro così bene organizzato come non solo nella nostra regione, ma anche in Italia se ne trovano ben pochi”.

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TAGS: serpenti kenyabio ken watamuserpenti watamu

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