ITALIANI IN KENYA
22-03-2021 di Freddie del Curatolo
Li chiama “frammenti di eternità”, sono tante vite nella vita in cui si raccolgono esperienze, incontri e scambi interculturali, passione e significato.
Il nuovo frammento di eternità di Massimiliano Pilotti, pubblicitario ed editore con una laurea in filosofia, si chiama Kenya ed è all’insegna della solidarietà.
Insieme ad altri cooperanti, ha creato l’Associazione di Promozione Sociale On-Africa, il cui scopo è quello di aiutare e sostenere i bambini e i ragazzi più vulnerabili ad andare a scuola e prendersi cura della loro salute mentale.
E’ lo stesso Pilotti a raccontare al Portale degli Italiani in Kenya la sua nuova vita africana.
“Sono giunto per la prima volta in Kenya nel 2018 per una breve vacanza a Mombasa e dopo poche settimane ho deciso di ritornarci. Mi sono fermato quasi un anno, ospite di un istituto religioso, per iniziare un periodo di studio personale durante il quale ho scritto e terminato la mia tesi di laurea. Poi, dopo la laurea in Scienze Filosofiche e una breve parentesi lavorativa in Europa, nel dicembre 2020 mi sono trasferito qui a Nairobi in forma definitiva”.
Ma prima di approdare in Kenya e dare forma al nuovo “frammento”, Massimiliano ha alle spalle vent’anni di storie ed altri continenti.
Originario di Monza, negli anni Novanta, quelli della “Milano da bere”, ha aperto un’agenzia di pubblicità lavorando come consulente per aziende di primo piano.
Nel 2002 viene “folgorato sulla via del Brasile” e da un’idea che nessuno prima di allora aveva avuto.
“Uno dei miei sogni è sempre stato aprire una casa editrice – racconta Pilotti - In quell’epoca nessuno sapeva che le classifiche di vendita erano popolate da nostri connazionali, italo-brasiliani che avevano raggiunto un successo incredibile. Da li nacque l’idea di pubblicare in Italia libri tradotti dal Portoghese e in Brasile opere tradotte dall’Italiano e di chiamare la casa editrice ItaliaNova. In dieci anni, viaggiando continuamente tra Milano e São Paulo, ho pubblicato più di cento libri, tra cui le biografie ufficiali dell’ex Presidente Lula e del pilota Ayrton Senna. Ho anche acquisito i diritti per pubblicare in Italia e in Brasile un’opera inedita e postuma di papa Giovanni Paolo II (Sono con voi!)”.
La crisi del 2009 ed in generale quella della cultura, ha chiuso il capitolo del libro brasiliano, ma è allora che il giovane pubblicitario-editore ha deciso di “prenderla con filosofia”, tornando a studiare per laurearsi.
Ed è stata proprio la filosofia ad avvicinarlo al mondo della solidarietà.
“Durante i dieci anni dedicati allo studio – rievoca il responsabile di On Africa - ho lavorato per la Diocesi di Milano come responsabile di una Comunità di accoglienza per richiedenti asilo. Quell’esperienza è stata determinante per la mia scelta futura di venire a stabilirmi in Kenya. Infatti, vivendo quotidianamente le difficoltà e i drammi di tanti ragazzi che hanno lasciato le loro famiglie e le loro terre nella speranza di trovare fortuna in Europa, ho avuto l’opportunità di comprendere, almeno in parte, alcuni aspetti di questo incredibile Continente. E’ stato così che ho iniziato a considerare seriamente la possibilità di trascorrere un periodo in Africa e, dal momento che avevo bisogno di “ritirarmi dal mondo” per portare a termine la mia tesi, grazie ad alcune coincidenze, mi sono ritrovato in Kenya. Qui infatti ho trovato un luogo tranquillo dove poter studiare, scrivere e, nel frattempo, vivere e conoscere una realtà per me del tutto nuova. Evidentemente, oltre alle tante cose belle, ho incontrato anche la miseria di molte esistenze, la sofferenza e molte altre forme di ingiustizia e povertà. La maggiore è quella di negare ai bambini il diritto di andare a scuola e di ricevere un’educazione superiore e qualificata, escludendoli dalla possibilità di poter guardare al futuro con speranza. Ho una specializzazione in Diritti dell’Uomo ed Etica della Cooperazione Internazionale e la prima cosa che ho imparato è proprio quella che, per risolvere i problemi connessi alla povertà, bisogna partire dall’educazione”.
Così per Massimiliano Pilotti inizia una nuova missione, per cui non esiste più profitto e l’unico obbiettivo è fare del bene in maniera costruttiva.
“Sono partito dalla consapevolezza che era giunto il momento di retribuire per tutto il bene che avevo ricevuto nella mia vita – rivela - Infatti, oltre ad impegnarci per pagare le rette scolastiche, ho fortemente voluto che venissero creati dei Mental Health Facility Centre (MHFC) affinché ai ragazzi, vittime di abusi o di altri tipi di violenze e dipendenze, venga offerto un supporto psicologico per accompagnarli a superare gli stati d’ansia, lo stress, la depressione e recuperare la salute mentale. Non basta mandarli a scuola! È necessario un periodo di recupero per ritrovare la serenità interiore necessaria per studiare. Al momento, abbiamo un centro attivo a Nairobi, aperto in collaborazione con le suore della Missionary Congregation of Evangelizing Sister of Mary (Congregazione fondata da due missionari Comboniani italiani, padre Marengoni e mons. Mazzoldi) e siamo in trattativa per aprirne un secondo presso la St. Ninians Talent Academy nei pressi di Busia, al confine con l’Uganda”.
Pilotti si ricorda di essere un esperto di marketing, ma ha un’idea ben precisa delle campagne di raccolta fondi.
“Non useremo mai immagini di bambini sporchi, poveri o sofferenti al fine di indurre alla compassione e donare – spiega - Personalmente lo ritengo poco etico. Il mio slogan è: se non sai che cosa sia la povertà usa l’immaginazione o cerca su Google. Da noi vedrai solo facce di bambini belli e sorridenti. In secondo luogo, non organizziamo adozioni a distanza (con tanto di letterine e fotografie) perché, pur rispettando il lavoro di tantissime persone che operano per il bene di questi nostri fratelli, ritengo che un bambino non dovrebbe crescere nella consapevolezza che qualcuno, al di fuori della sua famiglia, provveda continuamente ai suoi bisogni, perché si abituerà all’idea che ‘chiedere’ sia il modo migliore per risolvere i problemi. Per questa ragione, i soldi che raccogliamo li versiamo direttamente alle scuole con specifica richiesta di non informare i ragazzi che qualcuno, da fuori, paga le loro rette scolastiche”.
Per continuare a comporre il frammento più edificante della sua vita, Massimiliano ora ha bisogno di trovare un modo per stabilirsi definitivamente in Kenya.
“Spero di trovare un buon lavoro che mi permetta di vivere e di poter continuare a seguire le attività dell’associazione con serenità. In particolare, vorrei aprire nuovi Centri per la salute mentale anche in altre città e creare una rete di coordinamento locale. Se tutto andrà bene, attiveremo un servizio virtuale, un una linea telefonica per offrire sostegno psicologico a chi non può recarsi allo sportello o per tutti quelli che desiderano una consulenza riservata e anonima. Abbiamo già alcuni specialisti volontari in Kenya e in Italia che si sono resi disponibili per offrire questo tipo di servizio”.
Come non augurarglielo di cuore? Chi volesse dare una mano a Massimiliano, in qualsiasi forma e aiutarlo a proseguire la sua opera di solidarietà in Kenya, può dare un’occhiata al sito on-africa.org e scrivergli alla mail massimiliano.pilotti@gmail.com
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