Turismo e blue economy. Malindi sarà presto la “Genova” del Kenya, ovvero il punto di riferimento delle ricerche marine del paese e soprattutto la sede del più grande acquario dell’Est Africa.
Venerdì scorso, il governo ha presentato un progetto da circa 700 mila euro per istituire a Malindi il primo Centro di ricerca marina del Kenya. Nell’ambito del progetto, che farà parte della seconda fase della riqualificazione della cittadina in tema di Blue Economy, chiamata "Malindi Marine City", iniziata nel 2019, grazie a finanziamenti congiunti del governo britannico e della Banca mondiale, c’è anche la costruzione di un acquario marino che costerà circa 300 mila euro. L’intero programma di sviluppo, riferiscono i media locali, è stato presentato dal presidente della Commissione Parlamentare per il Turismo e la Fauna Selvatica, Kareke Mbiuki, e membro del Parlamento durante una conferenza stampa al Parco Marino di Malindi. Mbiuki ha spiegato che la locazione di un centro studi e la costruzione dell’acquario fanno parte della strategia del governo per dare impulso al settore turistico e promuovere la blue economy nel Paese.
La commissione ha effettuato un sopralluogo sui possibili siti proposti per la struttura.
“Abbiamo seriamente bisogno di infrastrutture moderne, di laboratori e di scienziati ben pagati, poiché attualmente il Paese ha solo sette ricercatori impiegati dal governo, ma ne servono almeno 30 - ha spiegato ai media il deputato.
Lo scienziato marino Mohamed Omar, ha rivelato che il Kenya sta perdendo molto nei confronti dei Paesi stranieri e che paradossalmente alcune delle specie ittiche presenti in alcuni acquari stranieri, ad esempio in quello famoso di Dubai, sono state acquistate proprio in Kenya. Ha aggiunto che l'acquario servirà anche come centro di ricerca e salvataggio per la fauna marina, dato che il Kenya ha varietà di vita marina che non vengono studiate. "Abbiamo così tanti pesci che non sono stati ancora studiati e avere un acquario qui ci aiuterà a tenerli per gli studi e poi a rilasciarli nelle acque", ha dichiarato.
Non sono ancora stati resi noti l’inizio dei lavori e i tempi di realizzazione, né dove sorgerà il complesso che, in una prima fase del progetto che ha portato alla riqualificazione del lungomare per farne un parco di divertimenti e ricreazione e del centro di raccolta e smistamento del pesce per la comunità dei barcaioli di Malindi, era segnalato tra le due strutture, dove sorge ancora un piccolo campo di calcio.