Nonostante la crisi economica, l’alto debito pubblico e i problemi di gestione interna da parte del governo, il Kenya resta tra i paesi più attraenti per gli investitori ed il primo del continente africano, a pari merito con Nigeria e Sudafrica.
Un rapporto sulla “Private equity” pubblicato dall’agenzia globale di ricerche Deloitte, pone il Kenya in una posizione privilegiata. Secondo Deloitte “le recenti riforme politiche e gli adeguamenti normativi adottati dal Kenya lo hanno reso la destinazione preferita per gli investimenti in Africa”.
Nel suo rapporto, Deloitte ha rivelato che la recente mossa del Kenya di privatizzare 26 istituzioni pubbliche aiuterà il Paese a costruire un'economia più dinamica e guidata dal settore privato, anche se bisogna capire come verrà gestito e ottimizzato il processo di privatizzazione da parte del governo.
In ogni caso, secondo gli esperti, nei prossimi 12 mesi la maggior parte dei grandi protagonisti dell'economia globale prevedono di indirizzare i propri investimenti verso il Kenya.
E' esemplare, ad esempio, l'interessamento del gigante delle gestioni di aeroporti internazionali, il gruppo indiano Adani, per rilevare per i prossimi 30 anni lo scalo JKIA della capitale Nairobi. Ci saranno da attendersi anche altre avances da parte di privati, specie rispetto a molte zoppicanti aziende nazionali o partecipate.
L’unico dubbio è rappresentato dalla stabilità economica a causa degli interessi del debito che il Paese deve rifondere e della rinuncia all’applicazione di una finanziaria stringente. Ma le grandi risorse del paese, la sua resilienza nel private equity e la capacità di individuare le opportunità presenti sul territorio saranno fondamentali per guidare la ripresa economica e sostenere l’impresa. Deloitte rileva nello snellimento dei quadri normativi e nella semplificazione dei processi di transazione.
C’è grande ottimismo tra gli economisti interpellati da Deloitte, due su tre credono in un 2025 di ripresa, nonostante le cautele dovute alle recenti proteste.
“Questa convergenza favorevole in tutta l'Africa orientale non offre solo opportunità di uscite lucrative, ma anche momenti cruciali per scolpire il futuro economico della regione”, ha osservato Kevin Kimotho, di Deloitte East Africa.
Le sensazioni positive e l’afflusso di denaro estero stanno ancora sostenendo la valuta locale, lo scellino, grazie anche alla leggera flessione del dollaro in vista delle elezioni americane.
E’ lapalissiano che anche le vicende internazionali, dalla sfida Harris-Trump alla risoluzione o ammorbidimento dei conflitti israeliano-palestinese e russo-ucraino, possano giocare un ruolo fondamentale per il Kenya e buona parte dell’Africa subsahariana.