Si viaggia a tre al giorno. Dati che purtroppo sanno solo di inizio, perché se questo fosse il trend il Kenya, con l'aiuto di un buon contenimento rispettato da tutti, potrebbe facilmente sconfiggere il Covid19.
Magari fosse così, ma intanto arrivano segnali che il contagio avviene all'interno del Paese, attraverso chi l'ha contratto e portato qui.
Si tratta di keniani, per la maggior parte.
I tre nuovi casi di oggi, secondo quando annunciato poco fa dal Vice Direttore Nazionale degli Uffici Sanitari, Mercy Mwangangi, sono altrettante donne che hanno dai 30 ai 61 anni.
Due di loro sono state testate nella Contea di Kilifi, e precisamente nel Capoluogo Kilifi, e farebbero parte delle persone venute a contatto con il Vice Governatore della Contea, Gideon Saburi, che è stato dichiarato positivo alcuni giorni fa di ritorno dalla Germania.
Saburi aveva partecipato a riunioni con il suo staff ma anche a pranzi di lavoro e ad un funerale.
Le autorità locali avevano già iniziato il giorno stesso a tracciare movimenti e possibili infettati dal politico locale, che non aveva rispettato la quarantena.
L'altra donna sarebbe invece stata contagiata a Nairobi e farebbe parte di una delle persone identificate tra i parenti di altre vittime del virus.
Mwangangi ha poi informato la stampa dell'esistenza di almeno 2.000 persone arrivate nel Paese da lunedì 23 marzo, confermando che erano tutte in isolamento e che sarebbero state presto testate con i tamponi.
"Abbiamo già rintracciato 1029 contatti ravvicinati di casi confermati di Covid-19 - ha specificato - Di questi, 123 sono stati dimessi dopo un periodo di 14 giorni di follow-up. 18 persone sono attualmente ricoverate all'ospedale di Mbagathi in attesa di esami. Siamo in fase di consulenza su come gestire la contea di Kilifi e altri focolai emergenti".