E' schermaglia politica in Kenya sulla data annunciata lunedì dalla commissione elettorale IEBC delle nuove elezioni.
Martedì 17 ottobre, data indicata dopo l'annullamento della Corte Suprema, è stata decisa dalla IEBC in anticipo sui tempi massimi previsti (si potrebbe andare al voto entro il 1 novembre) dopo la precisa richiesta del Ministro dell'Educazione per evitare la concomitanza con gli esami delle scuole primarie e della maturità secondaria, che inizieranno il 23 ottobre.
"Non ci sono i tempi tecnici per organizzarle e prima la IEBC deve essere riformata - hanno ribattuto i vertici dell'alleanza NASA - abbiamo indicato i nomi dei sei dirigenti della Commissione che sono da silurare. La nostra data proposta è martedì 24".
Secca la replica del Jubilee Party, partito di governo, per mezzo del capogruppo della maggioranza in Senato, Kipchumba Murkomen: "L'opposizione non ha nessun diritto di chiedere la data delle elezioni, né di pretendere il licenziamento di dirigenti della IEBC. Se non hanno intenzione di presentarsi alle nuove elezioni, vorrà dire che Kenyatta sarà proclamato Presidente e si andrà avanti con questo governo".
In serata sono giunte anche le parole di Uhuru Kenyatta, che si è detto dispiaciuto che la Corte Suprema abbia preso una decisione a suo dire sbagliata.
"Ho rispettato la decisione della Corte, ma ho il diritto di criticarla - ha detto Kenyatta - sarebbe stato sufficiente ricontare tutti i voti e si sarebbe visto chiaramente che ho vinto con 1.4 milioni di voti in più. Inoltre avremmo risparmiato almeno 10 miliardi di scellini che sarebbero stati spesi per lo sviluppo del Paese". Gli ha fatto eco il vice William Ruto: "Noi siamo pronti per il 17 ottobre. Non c' è scritto da nessuna parte che Raila debba essere presente allo scrutinio o essere consultato sulla data delle elezioni, quindi se non vorrà esserci, peggio per lui".