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Come nasce la Cinecittà del Kenya

La crescita di Nderi Village, con lavoro per tutti

14-01-2024 di Freddie del Curatolo

Si chiama Nderi Village, ma si potrebbe leggere “Cinecittà” o se preferite, “Kollywood”, dove la K sta per Kenya, come per la Nollywood nigeriana.
Il villaggio alle porte di Nairobi, non lontano dal sobborgo Kikuyu, in pochi anni è diventato il luogo ideale per le riprese di film e fiction televisive e questa scelta ha permesso alla popolazione di trovare un lavoro.

Grazie anche alla collaborazione della Kenya Film Commission, i giovani della zona possono imparare una professione che non è solo quella di comparsa o figurante, con il sogno di diventare un grande attore, ma quella di aiuto scenografo, macchinista, pittore, imbianchino, elettricista e qualche altro genere di figura professionale legata al mondo dello spettacolo. In più gli artigiani di Nderi e dintorni forniscono le scenografie per ogni bisogno e proprietari di terreni allestiscono angoli che possono diventare ambientazioni per le sceneggiature proposte.

Ma non solo, per girare le scene i registi hanno bisogno anche di anziani, donne di qualsiasi età, bambini. Addirittura animali.
“Qui anche gli asini sanno riconoscere il comando “ciak, si gira!” - ha confermato un addetto ai lavori al quotidiano The Standard – sono decine le produzioni locali che utilizzano Nderi ad ogni livello”.
Si parla di più di 15 troupe alla settimana, una vera e propria azienda di cinema e televisione.

Alcune produzioni di serie tv hanno costruito un vero e proprio villaggio, ma c’è anche chi mette a disposizione la propria casa, affittandola per giornate intere, ben contento di guadagnare e allo stesso tempo di apparire in programmazioni popolari. Alcune serie sono state un successo delle passate stagioni, come “Tushauriane” e “Waridi”.
Solitamente, i giovani che interpretano piccole parti nei film, vengono pagati 1000 scellini al giorno, ma chi poco a poco si è ritagliato un ruolo importante o viene richiesto perché pur essendo della zona è già un volto conosciuto e si conosce la sua professionalità, può arrivare a guadagnarne fino a 20000. Una casa anche modesta può essere affittata per somme che vanno dai 3000 ai 10000 scellini al giorno. E poi ci sono i ristoranti che diventano mense per le troupe e perfino le "mama mboga" che dalle loro case preparano snack e contrattano i forfait con i segretari di produzione.
Ora alcuni gruppi di giovani di Nderi, che hanno imparato il mestiere, sono diventati loro stessi produttori. Come annota lo Standard, il Nderi Film Village ha visto nascere fino ad oggi 250 produttori di cinema e televisione.

Ora anche gli studenti che vogliono imparare i mestieri associati al cinema, dallo sceneggiatore al regista, si recano a Nderi e partecipano con mansioni di ogni tipo e intanto fanno pratica.
“Così può nascere un’industria del cinema autoctona – spiegano a Nderi – e si potrà parlare del Kenya non solo per le grandi produzioni straniere come “La mia Africa” o “Il giardiniere Tenace”, ma anche per film locali che sono già stati premiati in vari festival stranieri, come “Supa Modo” e “Rafiki”.

TAGS: film kenyacinema kenyatelevisione kenya

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