AMICI DELLO TSAVO
05-02-2017 di Giovanna Grampa
Avvistamenti come questi non se ne vedevano da svariati anni tanto che molte guide professioniste sostengono di non aver più osservatobranchi di licaoni allo Tsavo East da decenni.
Eppure nel 2016 erano già stati segnalati nello Tsavo Nord e successivamente visti in gruppo camminare lungo il fiume stagionale di Hatulo Bisani.
Il licaone conduce una vita nomade e quando scarseggia il cibo può percorrere grandi distanze per cui si tratta di stabilire se il branco avvistato sia di passaggio oppure relativamente stabile in questa area, considerando inoltre che i licaoni sono molto elusivi e quindi difficili da avvistare e svolgono la propria attività soprattutto all’alba e al tramonto.
Un’avventura straordinaria è capitata a quattro amiche residenti a Malindi che decidono di trascorrere qualche giorno in savana.
Tra loro c’è Anna, innamorata di safari e con un sogno che accarezza da anni: vedere un branco di licaoni, di cui ha quasi perso il ricordo.
Da troppo tempo non ne vede uno e sta progettando di visitare alcuni parchi nel nord del Kenya dove gli avvistamenti sono meno rari.
Ormai tutti gli amici conoscono questa sua passione per i licaoni, da anni.
L’alba è il momento magico della savana e le quattro amiche escono dal campo tendato dove hanno trascorso la notte, sulla Land Cruiser con la loro guida, per il game drive di routine costeggiando il fiume Galana in direzione Sala Gate.
Poche decine di minuti e qualcuno a bordo grida “Anna, licaoni!”.
Forse ancora un po’ assonnata pensa ai soliti scherzi tra amiche e alla ennesima presa in giro per la sua passione per questi animali e con un sorriso ironico in viso ribatte “Certo, certo, Smettetela di scherzare! “
Dall’erba però spunta veramente un licaone, al trotto, e subito dopo lo seguono gli altri componenti del gruppo tra cui un meraviglioso cucciolo.
Una bella famiglia con tanto di prole che con tutta probabilità si stava preparando per la caccia in una zona dove il terreno rinverdito risente ancora della precedente stagione secca. L’eccitazione è alle stelle, l’incredulità pure per lo spettacolo inaspettato che si profila ai loro occhi. Anna B, per l’emozione , inizia a piangere e non riesce nemmeno a fotografare i tanto desiderati licaoni.
E’ come rapita da una forza misteriosa e benefica al punto tale che forse si sente una prediletta.
Gli dei della savana le hanno fatto dono di questa meravigliosa emozione. Le altre amiche, meno coinvolte emotivamente , scattano preziose foto per documentare l’evento eccezionale. Sicuramente il loro avvistamento è la conferma che il branco di licaoni è stanziale in quella zona: caccia, si riproduce e tutto questo fa ben sperare per un ritorno definitivo nel parco di questo animale in via di estinzione.
La notizia conferma inoltre il successo di un progetto di reintroduzione dei licaoni attuato dalla George Adamson Preservation Trust nel Mkomazi National Park nel nord della Tanzania confinante proprio con lo Tsavo stesso.
Nel 2016 sono stati liberati in questa area dei licaoni vaccinati contro la rabbia e il cimurro in quanto la specie è sensibile a malattie diffuse da animali domestici, una delle cause che minaccia la loro sopravvivenza. I licaoni presentano una distribuzione non uniforme in diverse zone dell’Africa sub-sahariana dove sono presenti in ambienti di savana e di boscaglia aperta.
Da alcune fonti attendibili sembra che ne rimangano solo 6.600 in tutto il continente. Noti anche come “cani africani” sono molto gregari e amano vivere in branco dove esiste una forte cooperazione e altruismo. Il branco caccia per tutti, anche per gli animali più anziani, per gli esemplari più fragili o per quelli feriti. La specie è stata inserita nella lista degli animali a elevato rischio di estinzione.
Alle quattro amiche malindine, rientrate dal safari cariche di emozioni e di adrenalina, rimarrà un ricordo indelebile della loro fortunata avventura in savana dove ogni giorno succede qualcosa di particolare e speciale. E’ la magia dell’Africa!
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