Questo anno pandemico non ha solo contagiato le persone e attaccato in maniera seria o letale i più deboli e vulnerabili, ma ha anche inferto colpi da kappaò agli aspetti della vita sociale e della consapevolezza di essere uomini e donne, e non animali robotizzati.
Tra questi aspetti ci sono quelli più vicini a me e a Sbringo: musica, cultura, spettacoli, eventi, rapporto con il pubblico. Aspetti che in primis alimentano la nostra passione, ci tengono vivi e hanno tenuto vivo il mondo che ci è sempre piaciuto frequentare e per il quale abbiamo vissuto.
Possiamo ancora rialzarci, ma ci vuole ottimismo, energia e voglia di riscoprirci curiosi, interessati, giocosi e di credere ancora nei rapporti umani.
“La vita è l’arte dell’incontro” diceva il poeta brasiliano Vinicius De Moraes.
Ora, oltre alla difficoltà di incontrarsi, rischiano di cadere i presupposti per creare quella sintonia tra chi produce arte e intrattenimento e chi lo riceve. Tutto nella stessa centrifuga social, tutto con lo stesso formato e gli stessi canali distributivi, che sia un video che invita a boicottare i vaccini o la presa in giro di un politico, lo sketch di un comico o il ricordo di un calciatore scomparso.
In questo momento storico in cui in Italia i teatri non riaprono, i musicisti s’intristiscono a registrare sessioni acustiche sul divano e i giovani hanno sempre meno punti di riferimento, Freddie e Sbringo sono convinti di trovarsi comunque nel migliore dei mondi possibili, il Kenya.
Con tutti i suoi problemi, i paradossi, le diseguaglianze sociali e con tutti gli aspetti grotteschi della Malindi ex “colonia italiana” in cui viviamo e di cui fino allo scorso marzo abbiamo cantato e raccontato nei nostri spettacoli.
Anche qui, però, ora niente spettacoli, niente musica dal vivo e niente racconti.
Ma la voglia di ritrovarci, scrivere, creare e dare melodie e arrangiamenti a versi ironici, poetici, surreali e semiseri, non ci ha mai abbandonato.
Quindi di buona lena ci siamo messi a scegliere le canzoni più rappresentative degli ultimi anni, ritoccandole, attualizzandole e ricordandoci quando “C’erano una volta gli italiani in Kenya”.
Ecco, non poteva che essere questo il titolo dell’album che stiamo preparando.
Un album? Nel 2021? Con il coma irreversibile della discografia?
Senza poterlo rappresentare dal vivo?
Eh, si vede che stando a Malindi l’amore per i paradossi ci ha contagiato come una variante giriama.
Comunque eccoci qua, con il grande Sbringo a sprizzare note, rianimare strumenti ancora vivi e inventarsene di virtuali, e io a cercare di cantare il meglio possibile e raccontare la favola unica e indimenticabile dei nostri connazionali sulla costa keniana.
Alcuni titoli? “Aeroporto Internazionale”, “In Kenya c’è sempre qualcuno”, “Per colpa di un Masai”, oltre al brano che dà il titolo all’album e molti altri e a “Turisti, ma dove siete finiti?”, il brano che abbiamo scelto per lanciare la nostra iniziativa, con un video interamente girato tra Malindi e Mayungu, grazie alla disponibilità del nostro sponsor Malaika Beach, sulla cui meravigliosa spiaggia e nel locale è stata girata buona parte del video.
Eh già, perchè qui viene il meno bello: senza serate, senza iniziative ed eventi, senza cachet le nostre finanze si sono irrimediabilmente ridotte...per ultimare l’album, che poi verrà venduto in formato digitale e, speriamo, anche prodotto in un’edizione limitata per i nostalgici come noi dei dischi (o almeno dei CD, che si possono riprodurre anche nei lettori DVD), abbiamo bisogno di una mano.
Così come servirebbe per produrre altri video come quello che da oggi vedete girare qui e su Youtube. Per contribuire alla produzione dell’album potete inviare un contributo dedicato su Mpesa (dal Kenya) o tramite Paypal, al numero +254720178982 specificando che è per Freddie e Sbringo.
Se lo vorrete, il vostro nome figurerà tra i produttori associati di “C’erano una volta gli italiani in Kenya”!
Lo so che alcuni di voi hanno già dato un aiuto concreto a Malindikenya.net per continuare ad offrire il suo importante servizio quotidiano, ma qui si tratta di altri tipi di sopravvivenza, quelli dello spirito, della creatività, del piacere di sorridere della vita e delle sue stranezze...e di riuscire ancora a provare emozioni.
Noi ancora ci crediamo!
Buona visione e...turisti, vi vogliamo qui!!!