Assaggi d’Italia in luoghi caratteristici come Fort Jesus, incontri per raccontare il vino e olio extravergine italiano con famosi influencer e “content creator” keniani, master class per chef locali con l’ambasciatore del gusto Luca Mastromattei, mostra di prodotti italiani d’eccellenza su bus elettrici di Nairobi e sui tuk tuk di Malindi, Watamu e Diani, conferenze sulla scienza dell’alimentazione e la nutrizione umana con esperti, training a studenti dell’università turistica e dell’ospitalità, cene cocktail e tanto altro. Con i ristoratori italiani a fare la loro parte, proponendo un menu a base di specialità italiane.

Questo è il ricchissimo cartellone della Settimana de

lla cucina italiana in Kenya, l’iniziativa dell’Ambasciata d’Italia con Istituto Italiano di Cultura di Nairobi e Italian Trade Agency, che è stata lanciata ieri dall’ambasciatore Roberto Natali, alla presenza di esponenti del governo keniano e giornalisti internazionali.

L’iniziativa, ideata dal ministero degli Affari Esteri e della cooperazione internazionale per promuovere il cibo italiano e la tradizione enogastronomica, come tratto distintivo dell’identità e della cultura italiana, prenderà il via sabato 11 novembre a Nairobi e si concluderà sabato 19 a Malindi.
Nairobi e la costa saranno il palcoscenico di una serie di eventi atti a promuovere il cibo e la cultura del mangiare e bere bene, e in maniera salutare secondo i dettami della dieta mediterranea, in un paese come il Kenya che apprezza sempre più la cucina italiana.

“La cucina italiana si regge su due pilastri fondamentali – ha ricordato Natali – i prodotti, che hanno origine da un territorio molto vario, dalla conoscenza e dal rispetto della natura e della biodiversità, e l’utilizzo degli stessi attraverso artigianato, insegnamento e quel tocco di sana “gioia di vivere”, del tutto italiana”.

Il diplomatico si è soffermato sulla tradizione, sulla ricerca scientifica e sulle moderne tecnologie che rendono ancora unico il “marchio di fabbrica” della cucina italiana, ma anche sulla questione dell’italian sounding.
“I prodotti italiani sono tra i più apprezzati ma anche tra i più imitati e camuffati nel mondo, veri e propri “fake” che non possono avere la stessa qualità e attenzione al gusto di quelli originali. Con questa iniziativa vogliamo diffondere non solo la bontà, la genuinità e la qualità del nostro cibo e dei nostri vini, ma anche la loro unicità”.

Quest’anno alcuni prodotti sono sponsor dell’iniziativa, hanno aderito Grana Padano, il pastificio Monograno Felicetti, e le case vinicole abruzzesi San Marzano e Marramiero, le aziende Risobuono e Gm Bloom.
La Settimana della cucina italiana nel mondo dedicherà anche due giornate ai più piccoli, con i “pizza master class for kids” in due pizzerie di Nairobi e Watamu. E’ possibile prenotare questi due eventi per i più piccoli, scrivendo a  iicnairobi@esteri.it 

Qui l'intero programma e le info su come partecipare.