Speciale turismo

INIZIATIVE

Lettera aperta di malindikenya e imprenditori di Malindi e Watamu al Ministro Balala

Chiesto un incontro ufficiale per parlare del rilancio della destinazione turistica

26-02-2018 di Freddie del Curatolo

Una lettera aperta al Ministro del Turismo Najib Balala.
L'iniziativa di Malindikenya.net ha trovato l'appoggio dei maggiori imprenditori del settore turistico di Malindi e Watamu.
La lettera è stata scritta all'indomani delle dichiarazioni del Ministro sul rilancio della destinazione, fatta recapitare nel suo ufficio ma dopo una settimana ancora si attende una risposta.
Ecco il testo della lettera e le nostre richieste.

Caro Ministro del Turismo Najib Balala,
ci conosciamo da tanti anni, e come me gran parte degli imprenditori italiani del settore turistico di Malindi e Watamu che rappresento in qualità di portavoce.
Durante il meeting dell’imprenditoria turistica keniana dei giorni scorsi a Nairobi, hai illustrato un piano grazie al quale il Kenya in 12 anni dovrebbe diventare una delle destinazioni top mondiali del turismo.
Inutile dire che  noi tutti ce lo auguriamo, e vorremmo poter remare tutti nella stessa direzione, di concerto con tutte le altre istituzioni, governative e di Contea.
Quest’anno abbiamo potuto riscontrare un ritorno del turismo soprattutto a Watamu.
Risultati che tu stesso hai definito positivi, 40% di incremento degli ingressi, una Watamu piena in alta stagione, anche di turismo locale, un buon ritorno degli italiani. 
Non pensi che in parte sia anche merito nostro?
Eppure, per avviare un marketing serio, un “re-branding” come hai chiesto, bisognerebbe partire da alcuni elementi fondamentali.
Siamo e restiamo convinti di vivere ed operare in un Paese meraviglioso, ma sappiamo anche quali sono le dinamiche e le leggi del mercato, le esigenze di chi viaggia e va in vacanza, la concorrenza delle altre mete esotiche, gli aspetti dello sviluppo “sostenibile” che non possono essere tralasciati.
Siamo convinti anche noi che non possiamo aspettare l’aeroporto internazionale e i voli diretti su Malindi come unica risorsa per attirare turisti, e che gli imprenditori devono investire in immagine e “vendere” meglio il prodotto.
Caro Ministro, sono certo che gli hotelier e gli investitori italiani della Contea di Kilifi che già lo fanno, potenzierebbero ancora il marketing, se soltanto vedessero un miglioramento e una risoluzione di alcune delle problematiche che affliggono la costa, e che non sono mai state veramente prese in esame dal Governo, né dalle amministrazioni locali.
Quanto conviene svolgere costose ed impegnative attività di promozione o di miglioramento dei servizi e degli standard qualitativi interni alle strutture, per poi sentirsi dire “si la struttura è bella ma è davvero sicura la località oppure è troppo complicato ( e quindi costoso ) arrivare…”?
Con la certezza data dagli anni di esperienza e lavoro in loco, possiamo dire, raccogliendo le critiche che vengono mosse alla destinazione, che Sicurezza e Servizi sono le esigenze primarie da tutelare. 
Non pensiamo a grandi cose, ma al minimo indispensabile, cose che in quasi tutte le altre “top destinations” sono date per scontate. 
STRADE E RAGGIUNGIBILITA’: Premettendo che l’adeguamento dell’aeroporto di Malindi non sarebbe solo un toccasana per il turismo, ma che una cittadina in crescita con i suoi satelliti, sede dell’unico scalo aeroportuale di tutta una Contea abbia necessità di un aeroporto internazionale ne più ne meno come fatto a Eldoret o a Isiolo per moltissimi altri motivi, 
sappiamo che Ethiopian Airways ha chiesto di poter volare da Addis Ababa a Malindi con un aeromobile che già con l’attuale pista potrebbe atterrare.
Le autorità aeroportuali hanno confermato che Malindi sarebbe perfettamente attrezzata a riceverlo e ci sono dei trattati interafricani che favoriscono questo. Perché non partire subito? 
Perché contemporaneamente non pensare a migliorare le strade? 
Cosa ne è del progetto della strada costiera Malindi-Watamu, di cui ci avevi promesso ti saresti interessato? 
OSPITALITA’ E BUONE MANIERE:
Sono anni che si parla della regolarizzazione e il controllo del fenomeno dei beach boys, uno dei maggiori temi di malcontento dei turisti nei report degli hotel e sui social network. 
Riusciremo a risolvere questo problema una volta per tutte?
Riceviamo sempre più lamentele per il trattamento dei nostri turisti alla dogana aeroportuale di Mombasa. Anche tu ne hai denunciato i malcostumi. Ma sono trent’anni che se ne parla: si può fare qualcosa?
ACQUA: E’ possibile, ad esempio, che sulla costa una volta al mese manchi per almeno una settimana? Che hotel, ristoranti ed altre attività collegate al turismo debbano sopportare spese ingenti per approvvigionarsi di un bene primario che dovrebbe essere garantito (a pagamento, s’intende, come abbiamo sempre fatto)?
LA CORRENTE ELETTRICA: Continui blackout, cali e aumenti di tensione che rovinano ogni macchinario e strumentazione, e giorni interi senza elettricità?
PULIZIA E AMBIENTE: E’ possibile che non si riescano a liberare le cittadine turistiche dalla spazzatura, che non si possano aggiustare le strade, non si possa pensare a un (anche rudimentale) arredo urbano?
La pulizia sistematica delle spiagge?
Perché non iniziamo da qui?
Caro  Ministro Balala, noi saremmo e saremo ben felici di collaborare con te nei prossimi anni, per cercare di raggiungere almeno in parte gli ambiziosi obbiettivi che ti sei preposto.
Ma ti chiediamo anche di ascoltare chi da anni lavora “sul campo” e attraverso i feedback con i visitatori, le loro lamentele, le motivazioni di chi non ritorna, i dispiaceri di chi ama questa terra e i suoi paradisi costieri di fronte a certi paradossi, sa bene cosa bisognerebbe fare per migliorarli. 
Ti invitiamo ufficialmente a Malindi e Watamu prima di Pasqua, per parlare di tutto questo, con la disponibilità e la schiettezza a cui negli anni passati ci hai piacevolmente abituati.

Grazie dell’attenzione
Freddie del Curatolo (malindikenya.net e watamukenya.net)
a nome anche degli imprenditori italiani della Contea di Kilifi tra cui Roberto Marini (Ocean Beach), Pasquale Tiritò (Jacaranda Resort), Roberto Lenzi (Crystal Bay e 7 Islands Resort), Guido Bertoni (Garoda Resort & Kobe Suite Resort), Antonio Colleluori (Leopard Point Beach Resort), Bruno Boschi (Kilili Baharini), Rolando Canestrini (Lily Palm Resort), Paolo Bo (Sun Palm Resort VrClub) e molti altri

TAGS: Balala turismodestinazione kenyaturismo malinditurismo watamu

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