Chiunque lavori nel settore del turismo e in attività rivolte a visitatori si potrà vaccinare anche se non ha raggiunto i 58 anni di età. La decisione che era nell’aria da tempo ed era stata forzata dalle associazioni di categoria dei locali pubblici e del settore turistico, è stata confermata sia dal Ministro del Turismo Najib Balala che dagli uffici della sanità delle contee che più hanno a che fare con l’hospitality.
Balala nei giorni scorsi ha lanciato a Nairobi il programma di di vaccinazione del settore dell'ospitalità e del turismo per gli albergatori, gli autisti turistici, gli agenti di viaggio, gli staff dei ristoranti e gli impiegati dei bar. Dopo la capitale, il programma di sensibilizzazione unito alle operazioni di vaccinazione si trasferirà nelle altre quattro contee attualmente in lockdown, per poi arrivare anche nel resto del Paese. L’obbiettivo è quello di vaccinare più presto possibile chiunque operi nel settore del turismo e dell’ospitalità per garantire una riapertura al passo con le altre destinazioni internazionali.
“La vaccinazione è fondamentale – ha commentato Balala – e aiuterà il nostro turismo a riprendersi”
Anche dai comparti della sanità arriva comunque il via libera a vaccinare chi lavora nella ristorazione, negli hotel e in attività che hanno a che fare col turismo, anche se non hanno compiuto 58 anni.
Nel corso della presentazione della campagna vaccinale del turismo, Balala ha anche annunciato che dal 2022 i cittadini keniani che vorranno viaggiare fuori dal Paese dovranno avere un passaporto vaccinale.
“Il governo si sta consultando con l'International Air Transport Association (IATA), per creare i passaporti vaccinali – ha confermato il Ministro – il passaporto vaccinale sarà una nostra realtà.
Come avveniva per l’ex carta di vaccinazione per la febbre gialla, avremo una carta di vaccinazione per COVID-19, e probabilmente il cittadino che vuole viaggiare dovrà essere vaccinato ogni anno”.