NATURA
12-06-2021 di Freddie del Curatolo
Se n’è andato da vero Re.
Senza che nessuno lo abbia mai sopraffatto, senza iene o sciacalli nelle vicinanze.
Scarface, il più anziano e leggendario leone del Masai Mara, con ogni probabilità il più famoso e celebrato di tutto il Kenya, ha lasciato la sua savana ed un vuoto nel cuore delle migliaia di appassionati, turisti e fotografi che lo hanno incontrato durante i safari.
Scarface, al cui muso da bel tenebroso con una profonda cicatrice sotto un occhio deve il soprannome che rimanda al celebre personaggio interpretato da Al Pacino, aveva oltrepassato i 15 anni, vivendo quindi oltre la media dei suoi coetanei. Non solo per questo da tempo, dei 900 leoni stimati nella riserva del Masai Mara era il quello più rispettato e “ricercato” dagli obbiettivi.
Fin da giovane, Scarface con i suoi tre fratelli Morani, Sikio e Hunter ha rappresentato la coalizione dei “Mosketiers”, temuti da tutti gli animali in oltre 300 chilometri quadrati di area per la loro tenacia, spavalderia e ferocia.
Insieme ad uno dei suoi fratelli, a soli 4 anni diventò il Re del Marsh Pride, il branco che diventò popolare per una docu-serie andata in onda sulla BBC.
Da allora, le battaglie del leone icona del Mara sono state tante ed ognuna gli ha lasciato altri segni visibili sul suo spettacolare ed espressivo muso. Oltre alle battaglie per guadagnarsi le femmine migliori e mettere al mondo cuccioli, la leggenda narra che fosse sfuggito alla lancia di un pastore maasai e ne portasse le cicatrici, dopo essere stato curato dai veterinari della riserva.
Nel 2016 i quattro moschettieri hanno conquistato anche un altro “pride”, il Paradise e da allora dominano i territori compresi tra i lodge Malaika e Ashnil lungo il fiume Mara.
Nel 2019 la morte del fratello Hunter, i moschettieri sono rimasti in 3 e Scarface piano piano ha iniziato a dimagrire e zoppicare, segno della vecchiaia di una vita da Re vissuta fino in fondo.
E’ stato il Mara Predator Programme, sulle sue pagine social, ad annunciarne la scomparsa.
“Scarface ha esalato l’ultimo respiro – scrivono i conservazionisti del Mara – è morto in pace senza alcun disturbo di veicoli o di iene. Siamo stati i soli a vegliarlo sperando di potergli offrire ogni tipo di conforto. Il Mara ha perso un altro dei suoi grandi, iconici maschi di leone. Che la sua leggenda sia tramandata in eterno!”
Anche per operatori, appassionati ed esperti di savana, che già conoscevano le sue condizioni di salute, è stato comunque un grande dispiacere.
“E’ stato il leone che ho amato di più e che sempre, ogni volta, quando mi trovavo al Maasai Mara, ho cercato con gli occhi sotto ogni cespuglio per rivederti una volta di più – racconta Massimo Vallarin, uno degli Honorary Warden italiani in Kenya - è stato un grande onore trascorrere del tempo con lui per fotografarlo. Era già una leggenda ed ora lo sarà per sempre”.
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