La storia della Malindi italiana è fatta di una miriade di personaggi, alternatisi in più di mezzo secolo di storia e turismo. Volti che negli anni vanno, vengono, tornano e si ritrovano e che l’Africa e il ricordo rendono sempre più giovani di quel che in realtà il documento d’identità non denunci.
Specie se hanno nello sguardo l’enorme vitalità, il piacere di godersi la vita, l'eleganza mai volgare e la perenne, accattivante abbronzatura che aveva Silvana Testa. Anche perchè, come dice il poeta, "una donna alta non è mai banale".
Un buon cronista dovrebbe sempre aggiungere l’età delle persone che ci lasciano, per dare una notizia completa.
Ma un amico di Malindi che conosceva l’eterna ragazza veronese, non lo farebbe mai e potrebbe solo ribadire quanto dimostrasse molto meno della sua età, proprio per quell’entusiasmo insito in lei. Silvana Testa se n’è andata all’improvviso e quanto il suo sorriso e la sua positività fossero contagiosi, lo si capisce dai tantissimi attestati di affetto apparsi sui social da chi frequenta o vive in Kenya.

Uno di questi, tra i più significativi, recita: “sei sempre stata un’ispirazione con la tua bellezza, stile, voglia di vivere e grande umorismo”.
Simpatica, mai sopra le righe, sempre gentile anche quando magari voleva farmi qualche appunto. Così la ricordo personalmente. Ciao Silvana, la Malindi italiana sarà un po’ meno sorridente e leggera senza di te.