Non solo Toscana e Italia. Purtroppo l’inclemenza del tempo, in termine di precipitazioni continue e sopra la media, in questo periodo riguarda anche il Kenya. Le cronache locali raccontano in questi giorni di morti (almeno una decina), centinaia di dispersi e 100 mila famiglie sfollate.
Non si è capito se sia El Niño o qualche suo parente minore, ma non troppo, ma le piogge hanno imperversato per tutta la settimana scorsa e si ripromettono, a quanto prevedono i meteorologi, di farlo ancora nei prossimi giorni.

Intanto si contano anche qui i danni, considerando anche che molte delle case sommerse o colpite dal maltempo, sono capanne o baracche e hanno lasciato senza un tetto popolazioni già provate da miseria e fame, con lo spettro delle malattie epidemiche idriche, come colera e tifo.
Le inondazioni nella zona di Samburu hanno causato tre decessi e numerosi capi di bestiame trascinati via dalla foga di acqua e fango.
Un elicottero del governo ha tratto in salvo, con una manovra eccezionale ripresa da un video diventato virale, otto persone su un camion che stava sprofondando in una strada trasformata in torrente in piena e così è accaduto per altre persone, compresi tre turisti. Morti anche a Meru e nell’hinterland di Nairobi, dove nella cittadina di Juja è crollato un ponte ed ha creato anche grossi disagi per le comunicazioni, tagliando fuori dal mondo il villaggio di Komo.

Peggio è andata nella contea di Mandera, a nord est del paese, dove non piove quasi mai ma quando arriva l'acqua dal cielo è un disastro. Cinque i morti ma il conto dovrà essere aggiornato con i tantissimi dispersi. La Contea ha reso noto che le famiglie sfollate sarebbero 100 mila e che duemila di loro hanno perso tutto.

Ventiquattro ore di piogge ininterrotte, tra giovedì e venerdì scorso, anche sulla costa, dove Mombasa è rimasta paralizzata e senza corrente per ore, con macchine inghiottite da immensi laghi formatisi nei quartieri popolari. Bloccata anche l’autostrada Mombasa-Malindi all’altezza di Takaungu, dove procedono i lavori di ampliamento delle corsie ma il fango delle deviazioni stradali ha bloccato alcuni autoarticolati, creando code chilometriche. Acqua anche a Malindi dove la condizione delle strade peggiora a vista d’occhio. Fortunatamente il livello del fiume Galana, da sempre a rischio esondazione, è ancora sotto controllo, ma ulteriori precipitazioni prolungate potrebbero far scattare l’emergenza.

Le chiamano piccole piogge, ma con i cambi climatici degli ultimi anni, non c’è più certezza nei diminuitivi, così come negli accrescitivi. “Che sia benedetta l’acqua, a patto che non arrivi tutta in un solo momento” ha detto, più o meno, un santone Taita.
Secondo gli esperti, le piogge, anche se non continue, dovrebbero durare fino alla prima settimana di dicembre.