Mentre il Ministero della Salute keniana è impegnato a respingere al mittente le accuse di corruzione che riguardano il presunto scandalo della vendita delle mascherine e dei tamponi donati dal miliardario cinese Jack Ma, ogni giorno calano i tamponi analizzati nel Paese. C’è chi vede nella decisione del Governo di limitare i test una preparazione alla riapertura totale del Paese per la fine di agosto, ma anche chi è convinto che i controlli di questi giorni abbiano rallentato l’azione dello staff nazionale dell’emergenza pandemia.
Ieri sono stati 245 i casi di Covid-19 segnalati nelle precedenti 24 ore a fronte di 3157 campioni, confermando comunque il trend in discesa per quanto riguarda la percentuale di positivi per tampone, che è sempre più bassa.
I casi totali registrati da marzo 2020 sono saliti a 30365, ma più della metà di questi sono già guariti. Ieri altri 504 pazienti si sono ripresi dal virus, mentre sono 8 le persone decedute a cui è stato riscontrato il Covid-19.
Nairobi è tornata a svettare nei casi, sempre seguita dalla vicina Kiambu. Sulla costa 10 casi a Mombasa e 3 a Kilifi.
Il Ministro della Sanità Mutahi Kagwe si è presentato davanti alla Commissione Speciale del Senato, per sostenere la propria estraneità alle accuse di una Tv nazionale riguardo alla vendita delle donazioni del tycoon di Ali Baba Jack Ma. Kagwe ha rassicurato i senatori sul fatto che potrà dimostrare attraverso i registri che mascherine e tamponi donati dal miliardario cinese non sono stati venduti alla Kenya Medical Supplies Authority.