Il mistero sulle condizioni fisiche del presidente della Tanzania John Magufuli, da due settimane scomparso dai radar mediatici, è stato svelato nella maniera più tragica possibile. Il Capo di Stato autoritario, soprannominato “Bulldozer” che aveva sempre considerato la sua Nazione, confinante col Kenya, “Covid Free”, invitando i cittadini a sconfiggere il virus con le preghiere, è morto ieri dopo lunga (e mai confermata dal suo Giverno) degenza in ospedale a causa di seri problemi di cuore.
Secondo voci sempre più insistenti il Covid-19 avrebbe giocato un ruolo decisivo nel peggioramento delle sue condizioni di salute.
In un primo tempo l’opposizione tanzaniana aveva assicurato che Magufuli si trovasse all’estero per farsi curare, ma secondo la Vice Presidente Samia Suluhu il sessantunenne Presidente sarebbe morto per una sindrome cardiaca di cui soffriva da tempo, dopo essere stato ricoverato all’ospedale di Dar Es Salaam.
Secondo il portavoce del Governo, Magufuli era stato ricoverato per un primo attacco di cuore lo scorso 6 marzo e successivamente era stato dimesso, per poi essere nuovamente ricoverato dopo l’aggravarsi delle sue condizioni, il 14 marzo.
Quel che è certo è che dal 27 febbraio non era più apparso in pubblico e fino a ieri i membri del suo Governo hanno sempre smentito che ciò fosse a causa delle sue condizioni di salute.
Il “Bulldozer” aveva sempre espresso il suo scetticismo riguardo al Coronavirus, definendolo un virus come tanti altri, che si poteva tranquillamente curare con rimedi ancestrali locali, erbe mediche e semplici medicine, come per una banale influenza.
E che al posto di mascherine e distanze sociali era sufficiente pregare, anche riuniti all’intero delle chiese. Quando poi il 20 febbraio il Vice Presidente di Zanzibar era deceduto qualche giorno dopo aver ammesso di essere positivo al Covid-19, Magufuli per la prima volta aveva riconosciuto che il virus era ancora in circolazione in Tanzania, ma si era detto sicuro che sarebbe stato cacciato. Allo stesso modo non avrebbe approvato l’acquisto di vaccini o anche le donazioni del programma Covax per i Paesi in via di sviluppo.
Ora il suo Governo dovrà fare i conti con le paure crescenti della popolazione, dopo i casi conclamati e il sospetto che perfino l’uomo più importante della Tanzania abbia contratto il virus e che ciò abbia aggravato in maniera fatale le sue già precarie condizioni di salute.