Il governo keniano taglia la spesa pubblica per quanto riguarda ministeri, parlamento e magistratura, ma cerca di salvaguardare quelle fondamentali, specialmente agricoltura, sanità ed istruzione. E’ questo in sintesi il programma del presidente William Ruto, dopo la firma della legge già passata in parlamento sugli “stanziamenti aggiuntivi” per l’anno fiscale 2025.
Si tratta in pratica della manovra sostitutiva della contestata finanziaria che Ruto decise di non firmare, lo scorso giugno, dopo le violente proteste di piazza che culminarono con l’assalto allo stesso parlamento. Le proteste, inizialmente pacifiche, sono proseguite chiedendo le dimissioni del governo e, con il triste bilancio di oltre 50 morti e centinaia di feriti ed arresti, hanno portato ad un rimpasto con un governo di “larghe intese” in cui sono stati inseriti anche 4 ministri dell’opposizione.
Ora si tratta di rimettere in sesto economicamente un Paese sull’orlo del default, mentre i giovani preparano una grande manifestazione nazionale per giovedì prossimo, 8 agosto.
Intanto, a fronte dei 2 miliardi e mezzo circa di euro che Ruto si proponeva di recuperare, tassando i cittadini e le imprese, il governo ha deciso di tagliare circa 1 miliardo prosciugando soprattutto le casse dell’estabilishment politico, a partire dai ministeri (compreso l’ufficio del vicepresidente Rigathi Gachagua) e dal parlamento. Per quanto riguarda i giudici, i tagli sono leggeri, ma la loro indipendenza è ancora garanzia di libertà e democrazia in questo Paese, anche se non sempre le sentenze arrivano in tempo e vengono rispettate.
Gran parte dei fondi stanziati, che dovranno essere ripagati dalla raccolta delle imposte ma anche grazie a nuovi prestiti in arrivo dalla Banca Mondiale ad ottobre, secondo quanto dichiarato dal presidente saranno investiti per confermare gli insegnanti delle scuole superiore e per sostenere la scuola pubblica. Inoltre sono stati approntati stanziamenti per finanziare le riforme del settore sanitario e promuovere la copertura sanitaria universale. Sono state anche presi in considerazione aumenti salariali per gli agenti delle forze di sicurezza. Si vedrà se questa manovra addolcirà la rabbia della “generazione Z” che sui social continua a chiedere a Ruto di “andare a casa” e di cambiare totalmente registro, soprattutto per quel che riguarda la corruzione. In questo senso, la nomina di molti volti conosciuti nel nuovo governo, non ha soddisfatto per nulla chi protesta ed è pronto a scendere in piazza l’otto agosto per la manifestazione nazionale già ribattezzata “NaneNane” (8-8).