Alla fine di un martedì nero per la storia del Kenya democratico e di un mercoledì in cui si sono susseguiti commenti, denunce, prese di posizione e smentite, il presidente William Ruto ha parlato alla nazione in diretta televisiva e ha annunciato che non firmerà il contestato disegno di legge finanziaria 2024 e ritirerà le sue proposte, rimandando ad ulteriori consultazioni, anche con i giovani che sono scesi in piazza a protestare, le decisioni riguardo alla gestione economica del paese.
Spiegando il perché della prospettata introduzione delle nuove imposte e i progetti del governo per non soccombere al debito pubblico e agli obblighi con i creditori internazionali, per il bene dello sviluppo del Paese, Ruto ha ammesso che la voce del popolo non poteva essere ignorata, specialmente dopo che le proteste di piazza sono degenerate nell'assalto a parlamento che aveva appena approvato la finanziaria.
Almeno sei morti (ma dovrebbero essere almeno 10) negli scontri con la polizia nel centro della capitale, e ben 22 secondo la commissione nazionale per i diritti umani (Knhrc) nel sobborgo periferico di Githurai, nella notte tra martedì e mercoledì, hanno "portato consiglio" e maturato nel leader keniano l'idea di fermare tutto.
Una parte nel farlo tornare a miti consigli probabilmente la ha avuta anche il segretario generale delle Nazioni Unite, Antonio Guterres, che ha apertamente espresso preoccupazione per l'escalation di violenza nel paese e ha chiesto che venissero rispettati i cittadini.
La stessa posizione è stata assunta dagli Stati Uniti, che attraverso il consiglio di sicurezza di Washington ha chiesto il rispetto dei diritti umani e di fermare le violenze da parte della polizia. Intanto però il ministero della Difesa aveva dichiarato "emergenza nazionale per la sicurezza", decidendo di dispiegare l'esercito in aiuto della polizia. Disposizione approvata dal parlamento in meno di mezz'ora ma poi bloccata dalla giustizia. La Corte del Kenya ha infatti accolto la richiesta dell'ordine nazionale degli avvocati di affrontare la questione in tribunale.
"Dopo aver ascoltato attentamente il popolo del Kenya, che ha detto forte e chiaro che non vuole avere nulla a che fare con questa legge finanziaria, chino la testa e non la firmerò, quindi sarà ritirata" ha detto Ruto in diretta televisiva.
Ora gli scenari sono più ottimisti, ma bisognerà capire quanto i giovani della cosiddetta "generazione Z" saranno disposti ad affrontare il dialogo con il governo, senza scendere nuovamente in piazza con ulteriori richieste.
Intanto nelle zone turistiche, spiagge come parchi nazionali, sale la preoccupazione per il rischio che dall'Europa le notizie che si leggano possano essere male interpretate. La situazione non è delle migliori, ma i pericoli per i turisti stranieri sono circoscritti ad alcune zone di Nairobi e delle principali città keniane dove difficilmente ci si ritrova e in tempi e modi di cui solitamente vengono pubblicamente anticipate le problematiche.
Come sempre, il portale degli italiani in Kenya continuerà ad aggiornarvi in merito.