AMBIENTE
24-09-2015 di Hilary Mazzon
Domenica 20 Settembre, Karibuni Onlus e tre Rotaract Club (Malindi, Watamu e Mombasa) hanno partecipato alla riforestazione della foresta di mangrovie di Mida Creek (Kenya). Il progetto è stato finanziato dal Rotaract Club di Cantù, grazie alla super attiva presidente Carlotta Molteni.
Le chiamano “radici del mare” e non ci può essere un’immagine più bella, oltre che vera.
Le mangrovie sono davvero alla base di diverse funzioni ecologiche, che vanno da una prospettiva economica umana alla conservazione della biodiversità ambientale, della flora e della fauna.Le maggiori funzioni “fisiche” sono la prevenzione dalle tempeste, la riduzione della torbidezza delle acque e dell’erosione delle coste, oltre che l’assorbimento e la trasformazione dei nutrimenti.
La popolazione locale che vive all’interno di questo tipo di ecosistema spesso sopravvive interamente con i beni provenienti dalle foreste di mangrovie.Le mangrovie sono un sine qua non per il mantenimento della vita e della variegata biodiversità di specie acquatiche e di uccelli presenti nell’ambiente.All’interno dei suoi canali vengono depositate le uova di pesci e uccelli, che verranno così protetti nei primi giorni di vita, grazie a quell’intreccio di radici che li protegge dalle forti correnti dell’oceano aperto e dai predatori.Le mangrovie sono la culla della fauna locale. In particolare il Mida Creek è uno dei più grandi ecosistemi di mangrovie al mondo, riconosciuto dall’Unesco, si estende su un’area di 32 km. Le maree creano paesaggi e colori diversi e si rimane affascinati dai diversi habitat che si possono trovare: fango, sabbia bianca, acque aperte o canali minuscoli.Non è un paradiso solo per la vista umana, ma anche per decine di specie di pesci, uccelli, alghe e mangrovie stesse (sono presenti 9 tipi diversi).L’importanza del Mida Creek e delle sue mangrovie è da rilevare non solo a livello ambientale di flora e fauna, ma anche a livello umano: le comunità che vivono al suo interno o adiacenti ad esso ne traggono non solo nutrimento ma anche guadagno.L’aumento demografico ha sicuramente inciso sul disboscamento e di conseguenza sulla necessità di mantenere e per certi versi aiutare questo ecosistema. Riforestare e piantare mangrovie significa aiutare non solo la natura e le sue meraviglie, ma anche le comunità di pescatori e raccoglitori che vivono in questo paradiso, affinché non venga distrutto. I partecipanti erano numerosi, oltre ai membri dei Rotaract Clubs erano presenti anche altri ospiti: la televisione locale con cameramen e fotografo, la studentessa che ha vinto la borsa di studio di Karibuni che studia Scienze Ambientali alla Pwani University di Kilifi, un membro della cooperazione italiana di Meru venuto in visita tra i progetti di Karibuni e i ragazzi membri del gruppo di volontari che si occupano della conservazione ambientale del Mida Creek, che ci hanno diretti e consigliati sulle modalità e le tempistiche del progetto. Eravano tutti così impazienti che appena la marea lo ha reso possibile, alle 12:00 è subito partita la prima barca che avrebbe portato il primo gruppo di 20 sul sito identificato per ripiantare le mangrovie.La barca li ha accompagnati fino a Kirepwe Island, che è stata attraversata a piedi e, arrivati sull’altro lato dell’isola, un’altra barca li avrebbe portati dall’altra parte del canale dove hanno iniziato a piantare le piantine di mangrovie.Dopo poche ore il traguardo è stato raggiunto: 10,000 mangrovie sono stata piantate nel Mida Creek!!! La giornata è stata un successo, non solo per lo scopo generale del progetto, ma anche per l’atmosfera di entusiasmo e coesione tra i giovani del Rotaract palpabile nell’aria.La collaborazione tra i Rotaract italiani e i diversi Rotaract Club presenti sul territorio è risultata vincente: hanno saputo mobilitare e coinvolgere tante persone, dando entusiasmo e brio al progetto.
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