Cinque milioni di turisti in Kenya entro il 2027. Questo l’ambizioso piano della nuova ministra del Turismo, Rebecca Miano, che è subentrata ad Alfred Mutua nel recente rimpasto di governo dopo le proteste della generazione Z. Mutua, a sua volta, aveva preso il posto di un’altra donna, Peninah Malonza. Un ministero inquieto fino ad ora, quasi pagasse la riorganizzazione dopo una vita di conduzione di Najib Balala, l’uomo della costa che sempre promise l’aeroporto internazionale di Malindi e mai riuscì a regalarlo al settore turistico della contea di Kilifi.
Miano ha un pedigree professionale di tutto rispetto: avvocato, è stata la prima donna a dirigere la Ken Gen, l’azienda parastatale che coordina tutta l’energia del Paese. Nel governo Ruto è stata nominata ministro della Comunità dell’Est Africa, poi dopo un anno del Commercio e dell’Industria ed infine è passata appunto al Turismo, con l’idea di far fruttare al meglio quella che mai come ora deve essere riconosciuta come una risorsa economica importante, perché in grado di portare valuta straniera contante nel Paese, oltre a generare entrate difficilmente manipolabili e occultabili con la corruzione, dopo la telematicizzazione del visto d’ingresso nel Paese, trasformato in “Electronic Travel Authorization” (ETA), gli e-ticket per entrare nei parchi nazionali per i safari e le pratiche online legate a molti altri servizi anche per non residenti.
L’anno scorso il Kenya ha registrato 2 milioni e 86 mila ingressi di turisti, ma vale la pena ricordare come molti di questi turisti siano in realtà transfrontalieri che arrivano, anche più volte all’anno, da Uganda e Tanzania. In ogni caso, Miano è convinta di poter più che raddoppiare le entrate, dagli attuali 352 miliardi di scellini (circa 2.5 miliardi di euro) a 824.
Per fare questo la ministra punta su eventi, politiche ambientali, sviluppo di prodotti turistici innovativi.
Riguardo all’accenno sulle campagne di marketing, visto com’è andata fino ad oggi, ci si sentirebbe di consigliare di aggiustare prima certi servizi interni.

                                             IL PROGRAMMA

Uno degli 11 punti del programma che Rebecca Miano ha illustrato durante una riunione di settore, c’è anche lo sviluppo di incentivi per viaggi e alloggi a prezzi accessibili, per sostenere la crescita del turismo interno, con la creazione di pacchetti ad hoc per spingere i keniani a spendere anche per viaggiare e non solo nella gastronomia, nel divertimento notturno e nell’alcool, che sembrano piaceri irraggiungibili per altre discipline e orientamenti.
“Come Ministero, stiamo sviluppando un calendario annuale di eventi turistici e potenzieremo le nostre sinergie per collaborare e garantire la presenza di eventi per tutto l'anno che promuovano il turismo domestico. Presto vi inviteremo a lanciare la campagna Tembea Kenya (cammina per il Kenya, ndr)”, ha dichiarato. Per attuare i suoi propositi, Miano ha confermato che si impegnerà a collaborare con il settore privato per migliorare e fornire un ambiente favorevole alla trasformazione dell'industria turistica in diversi modi. La comunità imprenditoriale di Watamu e Malindi la attende per un incontro, e c’è già anche un appuntamento che potrebbe dare una misura iniziale del suo coinvolgimento nella crescita del settore.
“Il 27 settembre 2024 si celebrerà la Giornata Mondiale del Turismo delle Nazioni Unite, che vogliamo ottimizzare come strategia chiave per promuovere il turismo nazionale e internazionale. Abbiamo già coinvolto le varie contee per candidarsi a ospitare l'evento”, ha annunciato la ministra.
Un accenno alla sicurezza, argomento da non sottovalutare, quando si propone agli stranieri di visitare un Paese per diletto: Miano ha rivelato che il suo ministero rafforzerà la partnership per includere il Centro nazionale di gestione delle crisi turistiche, il Centro globale di resilienza e gestione delle crisi turistiche dell'Africa orientale, il Centro di sicurezza e comunicazione della Federazione turistica del Kenya e l'Unità di polizia turistica.

(Foto dal profilo X di Rebecca Miano)