Il governo keniano ha confermato che è sua intenzione applicare una serie di aumenti a tutti i permessi, i documenti e i servizi elargiti dall’ufficio immigrazione che entreranno in vigore dal prossimo 1 gennaio 2024.

Gli aumenti, secondo gli intendimenti del governo, non riguarderanno solamente le carte d’identità digitali per i cittadini keniani e i loro passaporti (oltre a tutta una serie di documenti, come certificati di nascita, di matrimonio e di morte), ma anche i residenti stranieri e i turisti che entreranno nel paese.
Il ministro dell’Interno, Kithure Kindiki, in un comunicato rilasciato ai media, ha confermato la presa di posizione, motivandola.

"Le tariffe attualmente applicate per il rilascio delle carte d'identità non sono state riviste da molti anni e non riflettono più il costo reale dei servizi. È quindi necessario che il governo le riveda per trovare un equilibrio tra i servizi resi e i costi di produzione in linea con le attuali tariffe di mercato", si legge in parte nella dichiarazione.

Certo è che il raddoppio del visto turistico, contro cui il ministro del Turismo si è espresso e sta lottando (da 50 a 100 dollari), non aiuterà il settore, specialmente delle vacanze brevi, mentre gli aumenti fino al 150% di permessi di lavoro e di soggiorno a lungo termine, potrebbero scoraggiare investimenti non per “massimi sistemi” e residenze di pensionati o di smart worker che possono significare anche acquisto di immobili, affitti ed impiego di manodopera locale a più livelli.

L’Alta Corte di Nairobi aveva già bloccato il provvedimento, dopo l’uscita sulla gazzetta ufficiale, lo scorso 6 novembre. Ma secondo il ministro degli Interni, alla fine da gennaio tutto dovrebbe passare.