Vogliamo dirlo per l’ultima volta, un po’ come esorcismo e per tirarcelo dietro, come il sale quando viene rovesciato: il 2023 è stato un anno pesante.
Un macigno in gola e sul cuore, se si pensa che sono ancora in atto due guerre che ogni giorno mietono morti e che ci abbiamo fatto talmente il callo che una ha oscurato l’altra.
Sapete cos'è, secondo me?

Che in quella tra Russia e Ucraina era facile per tutti fare il tifo, è un po’ come quando gioca la nazionale italiana: sì, ci sono i dissidenti, gli antipatriottici, quelli che tifano contro perché odiano il calcio, quelli che siccome odiano l’inno nazionale, tengono al Senegal o alla Slovacchia.
Ma l’avete sentito l’inno della Slovacchia?
Fa schifo, è peggio di fratelli d’Italia e alla fine non dice nemmeno “Sì!”.
Comunque, le guerre viste dal divano occidentale, come canta Vinicio Capossela.
Russia-Ucraina, quasi tutti con l’Ucraina.
Israele-Palestina è la vera guerra divisiva, che crea le fazioni, le prese di posizione, i litigi, le sparate.
Le sparate e gli spari…mentre la gente muore uno sta qui a prendere le parti, a sperare che uno annienti l’altro e il sangue scorra laddove un povero Cristo 2024 anni fa lo perdeva dai polsi, dalle caviglie e dalla fronte, morendo su una croce.
Pesante, pesantissimo.

Come i femminicidi, ogni giorno…sì il 2023 è stato l’anno della consacrazione della vita come una serie Netflix del c...o, di quelle che le poche cose divertenti che accadono passano via veloci tra uno spavento e l’altro, come la battuta di un attore fighetto alla donna che conquisterà.
Vogliamo parlare dell’economia? Dell’ambiente? Della politica?
No, possiamo non parlarne e andare a recuperare i discorsi di quando abbiamo mandato a quel paese (quale? Gli Usa, la Cina?) il 2022.
Da questo punto di vista, quelle sono certezze che alla fine, di fronte a tutti gli avvenimenti incontrollabili e tremendi, agli istinti sempre più bassi e alla sepoltura della decenza in ogni suo aspetto, ci danno quasi conforto.
Da quanti anni non diciamo più: ah, quest’anno proprio non ho dovuto pensare ai soldi…oppure, ah però quest’anno bisogna dire che il clima è stato favoloso, ha fatto il caldo giusto d’estate con il freschetto la sera, ha piovuto quando doveva piovere, c’era pure la neve in montagna per sciare…la politica…no, dai la politica no.

E ORA PARLIAMO DEL KENYA E DI VOI, TURISTI E RESIDENTI ITALIANI...
IL DISCORSO DI CAPODANNO DI FREDDIE PROSEGUE IN VIDEO!
AUGURI A TUTTI!