Il turismo sulla costa del Kenya torna ai livelli del 2019, con il 92% di occupazione di media nei giorni dal 26 dicembre ad oggi, mentre da domani per una settimana si cala ma di poco, con i primi ritorni internazionali e molti keniani che riprenderanno a lavorare a Nairobi. A questi si aggiungono i numerosi dipendenti di organizzazioni internazionali (Nazioni Unite e loro diramazioni in primis) che hanno scelto località come Watamu e Diani (le più prenotate) per le loro vacanze specialmente in famiglia.
Anche quest’anno c’è da segnalare una netta distinzione tra le tipologie di turismo, che deve far riflettere i soloni del marketing ed essere la base per programmare la comunicazione nel 2023, ma anche le istituzioni nel puntare su quello che può essere il “target” di ogni singola località.
La differenziazione delle varie destinazioni in effetti era già stata la bandiera dell’ultima campagna di promozione del turismo costiero da parte delle associazioni di categoria, che avevano assegnato ad ogni località, da Diani a Lamu, delle “etichette” e di conseguenza un certo tipo di ospiti da inseguire e di attività da sviluppare. Per quanto riguarda il turismo internazionale, le feste 2022/2023 stanno decretando la crescita di Watamu come destinazione di punta (abbiamo stimato 150 mila presenze nell’arco delle due settimane), mentre Diani segue a ruota (intorno alle 100 mila). Al terzo posto si inserisce Lamu, nonostante gli sconsigli di molte rappresentanze diplomatiche straniere, compresa quella italiana.
“Quest'anno abbiamo ricevuto più di 30.000 turisti nazionali e internazionali”. Ha dichiarato il direttore esecutivo della Lamu Tourism Association (LTA), Ghalib Alwy.
Malindi si conferma invece soprattutto destinazione per persone di una certa età, coppie che prediligono il relax e repeaters. Kilifi prosegue il suo sviluppo vacanziero da località emergente, molto amata dai britannici, sia turisti che residenti o cittadini keniani. Per quanto riguarda invece il turismo prettamente locale, Mombasa con le sue località limitrofe (Nyali e Bamburi dove era in vacanza anche il Presidente William Ruto con un buon numero di politici nazionali) è sempre imbattibile, sia per le proposte di grandi strutture alberghiere e residence che da anni coltivano i clienti keniani e soddisfano le loro richieste, sia per la comodità di svariati voli quotidiani sull’aeroporto Moi di Mombasa e di tre corse in treno dalla capitale, in questo periodo. In 4 ore e mezza e con 4 mila scellini un cittadino di Nairobi è in vacanza al mare, anche solo per un weekend.
Al di là dei freddi numeri che danno sollievo nel pesante, quasi irreale caldo di questi giorni, le attività turistiche si chiedono quanto durerà l’onda lunga del turismo europeo, che all’inizio del 2020, poco prima del cataclisma pandemico, aveva soddisfatto l’intero comparto. Per adesso agenzie e operatori segnalano una buona richiesta e parecchie prenotazioni fino a fine gennaio. Poi si vedrà se potremo scrivere che il 2023 sarà il vero anno della ripresa. Questo paese, non solo per il turismo, ne ha davvero bisogno.