Ultime notizie

EDITORIALE

I cicloni umanizzati e il Kenya di Coriolis

Anche "Freddy" si fermerà a sud della Tanzania

22-02-2023 di Freddie del Curatolo

Ogni volta che un ciclone tropicale si affaccia sulle acque africane dell’oceano indiano, il mio pensiero va allo scienziato francese Gaspard-Gustave de Coriolis (1792-1843) che teorizzò per primo la cosiddetta forza rotatoria che nasce all’equatore e, tra i suoi tanti risvolti e effetti collaterali anche periferici che riguardano anche falde acquifere, agricoltura, riproduzione degli animali, ha la particolarità di tenere alla larga dal Kenya, nella fattispecie, i fenomeni atmosferici più temuti, come appunto uragani e cicloni.

E’ il caso dell’ultimo arrivato, non a sorpresa perché febbraio è il periodo più gettonato dai cicloni. Anche in questo caso la cosiddetta “forza di Coriolis” lo terrà lontano dalle coste del Kenya e della Tanzania settentrionale, anche se potrebbero causare annuvolamenti e piogge..
L’anno scorso se ne scatenarono addirittura due:  Il primo, chiamato Asha, ha provocato decine di morti in Mozambico affacciandosi pericolosamente nella costa tanzaniana a sud di Dar Es Salaam, prima di scudisciare la sua onda sinusoidale verso il nord del Sudafrica, mentre il secondo, denominato “Batsirai”, si è fermato tra i baobab e le foreste del Madagascar, dove si è scaricato con una forza di 235 km/h per poi lentamente perdere effetto.
Qui apro una breve parentesi su questa simpaticissima abitudine ormai consolidata di chiamare i cicloni e gli uragani per nome, come fossero amici o animali da compagnia, o creature bastarde di film horror da botteghino.

Il ciclone che ha appena costretto la popolazione di Mauritius a chiudersi in casa e l’aeroporto internazionale a chiudere per un giorno, è stato chiamato “Freddy”. Non è che mi dia fastidio personalmente (oltretutto è Freddy con la “y”, come Kruger, non come il famoso Mercury da Zanzibar e il semi-ignoto Del Curatolo da Malindi…) ma oltre a chiedermi chi abbia la facoltà di scegliere il “nickname” ad un fenomeno atmosferico (immagino le singole stazioni meteorologiche regionali, o è stato creato un ufficio internazionale preposto? Me li immagino, a fare riunioni nel mezzo di una tempesta nel Caraibi, o con una catastrofe umanitaria in arrivo in India, con uno che dice “direi che Humphrey è adeguato, molto elegante e speriamo discreto” e l’altro che risponde “invece sarà molto potente, chiamiamolo Sylvester, come Stallone”…).

Tutto secondo i dettami dei nostri tempi, in cui media e social ci fanno entrare nella testa ogni genere di informazione facile e orecchiabile, familiare e martellante, rendendoci tutti edotti di cose di cui potrebbe anche fregarcene molto poco. La cosa più ridicola, invece, a mio avviso, è “umanizzare” con un nome il ciclone quando tra poco diventeremo tutti mezzi robot e inizieremo a chiamare i figli come i nome d’arte dei rapper: Azz27, Sky4ADV, CuboeStop. Però il maremoto si chiama Gianmaria e il temporale Susanna.

Tornando al ciclone Freddy, dopo aver lasciato Mauritius e l’isola di La Reunion, ieri è approdato in Madagascar con raffiche di vento a 235 km all’ora, roba che se arrivasse sulla costa keniana il giorno dopo saremmo quasi tutti a dormire sotto le palme e inizieremmo a rimpiangere di non avere fatto nulla per evitare l’abbattimento selvaggio di migliaia di baobab. Invece il buon Freddy, che buono non è per niente, dopo il Madagascar si dovrebbe purtroppo dirigere di nuovo sul Mozambico, terra bellissima ma flagellata da questi fenomeni e senza la protezione di Gaspard-Gustave, dove calamita ha più o meno lo stesso significato con l’accento e senza, per poi lambire il confine con la Tanzania e spegnersi (si spera) in Zimbabwe.
Chiamiamolo quindi per nome, quello del Kenya evocato dalla forza di Coriolis: “culo”!

TAGS: ciclonemozambicotropicalemeteoeditoriale

Hai trovato utile questo articolo?

Apprezzi il nostro lavoro quotidiano di informazione e promozione del Kenya? Malindikenya.net offre questo servizio da 16 anni, con il supporto di sponsor e donazioni, abbinando scritti e video alla diffusione sui social e ad una sorta di “ufficio informazioni” online, oltre ad affiancarsi ad attività sociali ed istituzionali in loco.

Di questi tempi non è facile per noi continuare a gestire la nostra attività, garantendo continuità e professionalità unite a disponibilità e presenza sul campo.

TI CHIEDIAMO QUINDI DI CONTRIBUIRE CON UNA DONAZIONE PER NON COSTRINGERCI A CHIUDERE. TROVI TUTTE LE INFORMAZIONI SU COME AIUTARCI A QUESTO LINK:

https://malindikenya.net/it/articoli/notizie/editoriali/come-aiutare-malindikenyanet-con-una-donazione.html

GRAZIE
ASANTE SANA!!!

Lo hanno chiamato Kenneth, il secondo ciclone che in un mese si è scatenato sull’Oceano Indiano per poi ...

LEGGI L'ARTICOLO

Gli effetti del ciclone che da due giorni si sta abbattendo sul sud della Tanzania e sulle sue isole, arriveranno...

LEGGI L'ARTICOLO

Il Kenya è abituato da tempo alle cosiddette "fake news", le bufale che spesso influiscono negativamente...

LEGGI L'ARTICOLO

L’estate sta (già) finendo, almeno nell’entroterra del Kenya, da Nairobi alla Rift...

LEGGI L'ARTICOLO

I meteorologi keniani hanno lanciato oggi l'allarme: la stagione delle piogge non è...

LEGGI L'ARTICOLO

Due cicloni tropicali in un breve lasso di tempo hanno cambiato il clima sulla costa del Kenya ed è il...

LEGGI L'ARTICOLO

Secondo i meteorologi nazionali, sulla costa del Kenya il tempo si sta finalmente...

LEGGI L'ARTICOLO

Che l’Italia sia un Paese di giovani “cervelli in fuga” è ormai un dato di fatto, ma che arrivino in Kenya (anche...

LEGGI L'ARTICOLO

Sarà l’ultimo colpo di coda del ciclone El Niño, quello che il Kenya, secondo il Dipartimento ...

LEGGI L'ARTICOLO

Una bella festa del Kenya a Milano, il prossimo 30 settembre, per celebrare con Freddie del Curatolo tutti...

LEGGI L'ARTICOLO

Dopo le piogge di novembre e dicembre portate dal ciclone equatoriale El Niño, il Kenya sta sperimentando...

LEGGI L'ARTICOLO

Giornalisti per passione, con voglia di raccontare e l’esigenza di farlo liberamente.
Oggi è...

LEGGI L'ARTICOLO

Il lancio del brand "Make It Kenya", con l'anteprima italiana all'Expo di Milano e la cerimonia ufficiale settimana scorsa a Nairobi, lo ha confermato: tra i tour operator mondiali e l'imprenditoria turistica sta tornando la fiducia sul "prodotto Kenya".

LEGGI TUTTO

Domani sera, venerdì 30 settembre dalle 18, va in scena la Festa del Kenya a Milano organizzata...

LEGGI L'ARTICOLO

Nella zona residenziale di Malindi, in posizione tranquilla e comoda al paese.
La villa con tetto in muratura si trova a 10 minuti a piedi dalla spiaggia Silversand e a 500 mt dal Parco Marino.
E’ dotata di...

LEGGI L'ARTICOLO E GUARDA LE FOTO

Si avvicina la data della Festa del Kenya a Milano organizzata dalla rivista Africa, venerdì...

LEGGI L'ARTICOLO