Il parlamento keniano ha approvato la legge sulla raccolta differenziata in Kenya e, se il presidente Kenyatta nei prossimi giorni vi porrà la sua firma, i cittadini e i proprietari di case dovranno separare i loro rifiuti seguendo le regole che già appartengono a molti paesi occidentali ma ad ancora pochissime nazioni africane.
Come priorità la nuova legge punterà a far separare ai cittadini i rifiuti organici da quelli riciclabili, all’atto dello smaltimento e prima della raccolta da parte di enti pubblici o privati.
I keniani che non rispetteranno la raccolta differenziata potranno pagare multe fino a 20 mila scellini nel caso di non rispetto della nuova legge.

Intervenendo a un simposio organizzato dall'Ambasciata del Giappone in Kenya, il dottor Ayub Macharia, direttore dell'Educazione e sensibilizzazione ambientale, ha affermato che la transizione da un'economia lineare a un'economia circolare cambierà le carte in tavola per la gestione dei rifiuti nel Paese.

"Il modello di gestione lineare dei rifiuti era un problema perché fino ad ora abbiamo mescolato tutte le forme di rifiuti – ha detto Macharia - rendendo difficile la loro separazione per il riciclaggio. È anche la ragione delle numerose discariche che spuntano anche nelle aree residenziali. Le stesse discariche incidono sul clima perché producono gas a effetto serra".

I governi delle contee saranno tenuti a concedere licenze e a regolamentare i raccoglitori privati di rifiuti, come stabilito nel disegno di legge.

Lo stesso Macharia ha però ammesso che molte contee non sono ancora pronte per cambiare il sistema di raccolta e smaltimento di rifiuti e che ci vorrà del tempo.
Anche il segretario generale dell’Associazione Riciclatori di Rifiuti del Kenya, Richard Kainika, ha confermato che per massimizzare l'estrazione di valore dai rifiuti, i consumatori dovranno essere prima istruiti su come separare i rifiuti.