Ogni mattina, dalle 6 alle 7, si armano di sacchi e buona volontà, mascherine al volto e distanze sociali, e puliscono la “loro” spiaggia, quella di Silversand a Malindi.
Sono i beach operators (non chiamateli “beach boys”, perchè si sono riuniti in un’associazione e fanno le cose sul serio, pur mantenendo la loro aria gioviale e sbarazzina) che in tempi duri come questi, in cui alla bassa stagione turistica si è affiancata la piaga Covid-19, non hanno nessun guadagno per sopravvivere e sfamare la propria famiglia.
La Progress Welfare Association of Malindi di cui facciamo parte, con alcuni sostenitori e lettori del nostro portale, hanno aiutato questi “eterni ragazzi” che sono anche padri e mariti, a superare in qualche modo questo momentaccio, sostenendoli con un programma alimentare attuato fornendo loro vaucher mensili del supermercato Tuskys e permettendogli di fare scorte di farina di mais, olio ed altri generi fondamentali per tirare avanti.
In cambio gli è stato spiegato che loro dovranno essere, da ora in poi, i “custodi” della spiaggia che in questa stagione ottima per il turismo ma flagellata dalle maree e da plastica e detriti portati dal fiume e depositati dall’oceano. Per prima cosa è scattata l’attività di pulizia quotidiana, che sta dando i suoi frutti. Si danno i turni: a volte sono in più di dieci, altre volte il 4 o 5 ma si danno un gran daffare. PWAM li ha messi in contatto con il dipartimento dell’ambiente della Contea e il camion dell’immondizia al mattino ora fa una tappa in più, alla spiaggia per caricare i sacchi pieni di “taka taka” che i beach operators, guidati dal responsabile Emmanuel, raccolgono.
Per questa iniziativa teniamo particolarmente a ringraziare, oltre a Kate Mwikali e Rita Valentini, anche Pasquale Pes, Roberta Lar ed Enzo D’Antuono per il loro contributo.