Novembre potrebbe essere il mese delle riaperture tra Italia e Kenya.
Questo traspare dalle notizie e dichiarazioni che giungono in questi giorni su più fronti.
Dalla parte keniana, per la prima volta il regime di coprifuoco è stato prorogato di soli 30 giorni, invece che di 60 come avveniva in precedenza. Il segnale che si vuole monitorare la situazione del Covid-19 arriva direttamente dal Ministero della Sanità, che nell’estendere il coprifuoco fino al prossimo 4 novembre, ha dichiarato che giorno per giorno la situazione sta migliorando e che per allentare le misure di sicurezza, nell’aumentare la percentuale di vaccinati totali, si deve registrare una percentuale costante sotto il 5% di positività rispetto ai tamponi per almeno 14 giorni, come suggerito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità.
C’è ottimismo da parte del Ministro del Turismo Najib Balala che a margine del forum per i media del Magical Kenya Travel Expo ha dichiarato: "Siamo ottimisti, credo proprio che tra circa un mese saremo in grado di aprire. Il programma di vaccinazione in corso nel paese è fondamentale per poter riaprire e aumenterà la fiducia nei nostri confronti da parte dei viaggiatori internazionali. Sono già in corso discussioni tra i ministeri coinvolti nella decisione, perché ora la priorità è riaprire definitivamente l’economia”.
C’è tuttavia ancora diffidenza, dopo la delusione di chi si attendeva la riapertura già dal mese di ottobre. Le associazioni categoria chiedono che si tutelino al più presto le attività che hanno sofferto maggiormente, specie quelle legate alla ristorazione e al divertimento notturno.
Anche solo lo spostamento del coprifuoco a mezzanotte sarebbe una buona soluzione intermedia.
Questo potrebbe attirare i turisti che chiedono vacanze in cui ci si possa anche divertire la sera.
Lo stop del turismo internazionale ha già causato al Kenya una perdita di 130 miliardi di scellini in potenziali entrate, senza contare l’indotto di guadagni legati al settore dell’ospitalità.
Secondo il Governo, ottobre dovrà essere il mese più intensivo per le vaccinazioni, anche se il traguardo dei 10 milioni di adulti immunizzati, che si vorrebbe raggiungere e di cui il Ministro Balala ha ribadito l’intenzione, appare ancora un miraggio.
Dall’altra parte c’è l’Italia e la possibilità che qualcosa, rispetto ai viaggi nelle destinazioni africane, si possa sbloccare alla scadenza dell’ultima proroga del Decreto del Ministero della Salute, fissata per lunedì 25 ottobre.
Le agenzie, i tour operator e gli imprenditori del settore turistico legati a Kenya e Zanzibar sono al lavoro per chiedere, dopo che alcune mete (in Africa Seychelles, Mauritius e Sharm El Sheik con Marsa Alam in Egitto) sono state dichiarate “corridoi covid free”, che si facciano scalare quei paesi in cui gli italiani sono soliti godersi le vacanze invernali, dalla fascia E alla fascia D. Ovvero, che si possa uscire dall’Italia con Green Pass e tampone, e rientrare con tampone in partenza e all’arrivo ma senza dover effettuare neanche un giorno di quarantena. Questo sarebbe fondamentale per consentire a tanti connazionali di poter festeggiare il Natale e Capodanno al caldo dell’equatore, come circa 30 mila persone all’anno erano solite fare prima della pandemia.
I segnali che arrivano fanno ben sperare, ma per capire quale sarà la linea del Governo in vista dei mesi invernali bisognerà arrivare sotto data, ovvero poco prima del prossimo 25 ottobre.