Cinque settimane di riprese, un’infinità di set allestiti in location diversissime tra loro a pochi chilometri di raggio da Malindi, grazie alle favolose variazioni di natura della zona.
Il film di Zalone ha potuto esplorare i dintorni della cittadina keniana e trovare un concentrato di tutta l’Africa che potremmo immaginare, ma anche qualche angolo inedito.
“Abbiamo girato in due resort – spiega il produttore esecutivo per il Kenya Antonio De Feo - il meraviglioso e storico White Elephant, ospiti dell’artista Armando Tanzini, e il Karibuni di Mambrui. La cittadina di riferimento del film è stata ricostruita nei vicoli del quartiere arabo di Shella a Malindi e nel villaggio di Mambrui. Un villaggio giriama di capanne di fango è stato adattato nella zona di Ngomeni, altre scene sono state girate lungo il fiume Sabaki. La scena più complicata da girare è stata in riva all’oceano, dove dovevano arrivare due grossi pullman. Abbiamo dovuto creare di fatto una strada lastricata sotto la sabbia per farceli arrivare. Quella più evocativa nelle saline di Ngomeni, grazie alla compagnia Kensalt che ci ha aperto i cancelli delle sue enormi distese. In un’immensa “vasca” ancora vuota abbiamo girato le scene del deserto che inizialmente erano previste in Marocco”.
Zalone, sul set, ha più volte esternato pubblicamente la sua soddisfazione per la scelta delle location, alla fine Malindi si è rivelata la soluzione migliore: per raccontare una storia come quella che sarà nelle sale il prossimo Natale, un vero sinonimo di Africa.

(foto: Supereva.it)