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Viaggio In Kenya: cosa si può portare e cosa no

Divieti, quantitativi e altri consigli per i turisti

04-07-2022 di Freddie del Curatolo

Per chi si appresta a recarsi in Kenya è utile, se non necessario, un ripasso delle regole internazionali per l’importazione di articoli, oggetti, prodotti ed effetti personali in valigia dall’estero nel paese africano. Per darvi informazioni esatte ci rifacciamo, oltre che alle nostre fonti dirette, ai comunicati trasmessi dal Governo keniano alla International Air Transport Association.
Per aderire ai più stretti ed efficaci metodi di controllo nelle dogane aeroportuali, il Kenya ha implementato l’utilizzo di moderni scanner che controllano i bagagli con la stessa definizione di ricerca di quelli in dotazione negli aeroporti internazionali occidentali e delle destinazioni più all’avanguardia.

BACCO E TABACCO
Ciò che era possibile riuscire a stivare e occultare e far passare indenne alla dogana, oggi rischia di essere controllato e sequestrato, soprattutto se si tratta di alcool e tabacchi.
Ricordiamo infatti che il massimo consentito per quanto riguarda le sigarette è di 200 pezzi (10 pacchetti) o 50 sigari. Per gli alcolici invece in valigia non è possibile portare più di una bottiglia di superalcolico oltre i 13 gradi. In caso di bottiglie di vino, benché molte fonti ufficiali ne segnalino una sola, ne vengono accettate solitamente una per valigia, così come le boccette di profumo. Tra i divieti segnalati, curiosamente, oltre alla frutta e alle piante (che devono ottenere una speciale autorizzazione) ci sono anche gli insaccati di carne e di pollame. Un espediente per chi vuole portare più di un alcolico o di una bottiglia di vino è aggiungere a quelli in valigia anche uno acquistato al Duty Free Shop e portato nell’apposito sacchetto, ancora sigillato, come bagaglio a mano.

CIBI E PRODOTTI ACQUISTATI
Ricordiamo anche che qualsiasi prodotto nuovo con scontrino o confezionato dalla ditta che lo vende potrà essere sottoposto a tassazione. Può valere anche per vasetti sottovuoto ed altre confezioni, specie se sono prodotti che si possono trovare anche in Kenya.
Anche i prodotti confezionati personalmente in maniera casalinga potrebbero subire lo stesso trattamento, in quanto la plastica delle confezioni deve recare un marchio per non essere considerata fuorilegge, quindi meglio utilizzare vaschette o non avvolgerli in plastica.

Per quanto riguarda i medicinali, se le confezioni sono molteplici, occorre portare con sé la ricetta medica che ne ha autorizzato l’acquisto, tradotta in inglese. (Esempio: più di una confezione di psicofarmaci, o sacchetto di medicinali vari che s’intende donare ad Onlus o direttamente a strutture sanitarie). Per ogni donazione, da abiti ad articoli utili, nel caso di materiale nuovo conviene sempre avere ricevute con sé e possibilmente una lettera dell’associazione che andrà a riceverle. Per legge, le autorità non sono tenute a credervi sulla parola se affermate che, ad esempio, un sacco di vestitini per bambini, sono per una scuola che voi aiutate in forma personale. L’accusa che vi può essere mossa è quella di averli portati per venderli, quindi nel caso dell’usato di cui non è possibile fornire provenienza e ricevute, il rischio è quello di pagare una sovrattassa e (come spesso accade) essere soggetti a tentativi di estorsione.

Ricordate inoltre che sacchetti di plastica senza marchi ed etichette dell’azienda produttrice o distributrice dei prodotti, sono vietati: il Kenya dal 2019 ne ha vietato l’utilizzo sul suolo nazionale.

DRONI
Per vuole portare in Kenya il proprio drone, vi rimandiamo alla lettura di questo articolo.
https://www.malindikenya.net/it/articoli/notizie/ultime-notizie/droni-in-kenya--regole-licenze-e-costi.html
 

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Si raccomanda in ogni caso più prudenza all’ingresso e la consapevolezza che non tutti gli ufficiali che tengono a farvi rispettare regole che esistono, lo fanno per cercare di intascare da voi una mazzetta. La legge del Kenya, oltretutto, in casi di richieste in denaro o tentativi di “aggiustamento”, punisce sia chi corrompe che il corruttore. Quindi non siate mai voi i primi a proporre accordi di questo genere (e possibilmente rifiutateli quando a proporveli come unica via di uscita sono gli ufficiali dell’immigrazione o le autorità aeroportuali). Negli arrivi internazionali, se ben guardate, da qualche parte sono affissi numeri di telefono dell’ufficio anticorruzione o di personale addetto a far rispettare le regole.
Ricordiamo comunque che con un atteggiamento umile e rispettoso si ottengono spesso risultati insperati...

TAGS: viaggio kenyaaeroportodoganacontrolliimportazionedivieti

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