Kasmuel McOure è uno dei volti più noti della Generazione Z keniana che da un mese manifesta contro l’attuale governo e il presidente Ruto, per la drammatica situazione finanziaria del paese e soprattutto per la dilagante corruzione, chiedendo lo scioglimento del governo e dell’intero parlamento.

Kasmuel ha 27 anni, è un attivista diplomato in management ed è un pregevole musicista, suona il piano in una jazz band e anche la tromba. In più ama l’eleganza “per riscattare l’infanzia povera” come ha recentemente raccontato, e veste prevalentemente suit con panciotto o completi con giacca e cravatta che disegna e produce personalmente. La sua foto in una delle manifestazioni, in cui raccoglie un candelotto lacrimogeno e lo alza al cielo, ha fatto il giro del mondo.
Le sue parole, anche.
Questa toccante, dolorosa poesia-invettiva è apparsa ieri sul suo profilo X ed è stata da noi tradotta, rispettandone il senso e la forza dei versi.

IL NOSTRO SANGUE NON SIGNIFICA NULLA

Il nostro sangue non significa nulla!
È appiccicoso, disgustoso, con una strana tonalità.
Non pulisce e non purifica, macchia soltanto.
Il rosa dei cannoni ad acqua è molto meglio e più prezioso.
Prodotto con i soldi dei contribuenti e approvato dagli assassini.

Il nostro sangue non ha valore.
Le nostre urla sono fastidiose!
Sono rumorose, spregevoli nella loro essenza.
Non significano nulla - andate a piangere sui vostri inutili cari a casa, sporchi farabutti!
Siamo poveri, cenciosi, non vale la pena invitarci al tavolo delle trattative.
La nostra carne non può essere servita al carnevale dei cannibali,
perché siamo poveri, giovani e inutili.

Il nostro tempo è irrilevante!
Non siamo qui né per essere visti né per essere ascoltati.
Ecco perché rafforzano la sicurezza quando vogliamo parlare o essere notati.
Ecco perché ci tolgono i giorni di ferie quando mettiamo in gioco le nostre vite.
Non valiamo nulla e non dovremmo essere presi in considerazione.

Le nostre esperienze sono insignificanti!
Siamo soggetti subumani, al massimo personaggi non giocanti,
in un gioco su di noi, da loro, per loro.
I nostri sogni, le nostre urla e le nostre paure sono argomenti di discussione per un aumento di stipendio.
Il sangue dei nostri compagni caduti è l'indicatore di livello di un rimpasto di attori.
Se le nostre grida sono scomode, mettono il gioco in sordina,
premendo un grilletto, e cambiano la grafica
Mettendo personaggi sgradevoli in sacchi o paludi.
Voi sanguinate, loro si nutrono!
Tu paghi, loro giocano!
Tu muori, loro si sballano!

Il nostro sangue non significa nulla!
Le nostre grida non significano nulla!
La nostra esistenza non significa nulla!