STORIE
25-01-2020 di Freddie del Curatolo
Chissà se il Governo del Kenya ha in mente un visto speciale anche per lui, che ogni anno viene a svernare in Kenya per qualche mese prima di tornare a casa sua, a Helsinki in Finlandia.
Eh sì, perché lui vola per 45 giorni senza pagare nessun biglietto aereo e copre circa 260 chilometri al giorno senza bisogno di passaporto.
Partito prima della fine dell’anno dal Paese scandinavo, è arrivato a Bondo, sul Lago Vittoria qualche giorno fa ed è stato scoperto solo perché si è impigliato in una rete da pescatore, durante il pranzo.
Stiamo parlando di un falco pescatore a cui era stato messo un particolare anello con il suo “indirizzo” (ma senza microchip satellitare in questo caso) nella zampa anteriore destra nello Zoo della capitale finlandese nel 2017, per monitorarne gli spostamenti durante le migrazioni invernali e ricevere eventualmente notizie dagli esperti ed appassionati che ne venissero a contatto o lo fotografassero. La sua provenienza infatti era segnalata proprio dall’iscrizione sull’anello alla zampa. Non è un caso che sia stato trovato sul Lago Vittoria, infatti i falchi pescatori sono soliti nidificare vicino a grandi specchi d’acqua dolce.
Così il Kenya Wildlife Service, una volta avvertito della presenza del rapace in condizioni di stanchezza e malnutrizione e con alcuni lividi, procurati probabilmente cercando di liberarsi dalla rete, si è messo in contatto con un’associazione che protegge gli uccelli di questo tipo e lo ha trasportato in un centro di cura a Karen, vicino Nairobi.
Il responsabile delle comunicazioni del KWS Paul Udoto ha confermato al quotidiano Standard che l’esemplare di falco pescatore pesa 950 grammi e sta ricevendo trattamenti adeguati presso il Raptor Center di Karen.
"Sarà stabilizzato con la somministrazione di liquidi e con una dieta adeguata (soprattutto pesce), quindi sarà monitorato fino a quando non riacquisterà il suo peso" ha detto Udoto.
La vacanza del falco di Helsinki probabilmente sarebbe proseguita ancora, ma al massimo verso altri laghi come ad esempio il lago Malawi. Anche se molti si fermano in Kenya, specialmente sul mare alle foci dei fiumi.
“Proprio come i turisti vengono in Kenya per godersi il sole –spiega Udoto - i falchi pescatori, tra le altre specie di uccelli, migrano in inverno verso i paesi tropicali”.
L’uccello finlandese sarà rilasciato a marzo, affinché sia in forma per l’inizio della migrazione all’incontrario.
“Sono molti gli uccelli che d’inverno arrivano dal Nord Europa all’Africa, e specialmente all’Equatore – spiega Colin Jackson, naturalista e responsabile della fondazione A Rocha Kenya – anche alla foce del fiume Sabaki, vicino a Malindi, se ne possono ammirare diverse specie. E ce ne sono molti monitorati con l’anello alla zampa, quindi sappiamo con certezza che ogni anno fanno questi lunghissimi viaggi per evitare il freddo o le stagioni delle piogge. Non solo in Scandinavia, alcuni addirittura puntano ad Oriente, attraversano l’Himalaya e vengono ritrovati in Cina”.
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