EDITORIALE
27-01-2024 di Freddie del Curatolo
Recenti studi del dipartimento dei servizi di salute riproduttiva dell’Università di Nairobi, hanno fatto cadere uno dei miti di certe tribù delle alture del Kenya: la radice di mukombero, una specie di ginger lungo e sottile, non è un potente afrodisiaco ma semplicemente “una radice che masticata, più o meno come i bastoncini di liquirizia, attiva attraverso gli enzimi una serie di proprietà che aiutano a migliorare i disturbi dell'apparato gastrointestinale, inclusi aerofagia, digestione lenta, stitichezza, gastriti. Va da sé che, in mancanza di tali sintomi, si riesca a far funzionare meglio il proprio organo riproduttivo, specialmente quando non ha la minima intenzione di riprodurre.
Per anni non solo le popolazioni locali hanno perpetuato la tradizione di masticare la radice giallastra, ma ne hanno propagandato le virtù, tanto che il credo si è propagato e nei mercati sono spuntati venditori di mukombero che arrivavano dai monti, a Nairobi e Mombasa, e lo vendevano a venti volte il loro valore.
Anche sulla costa, all’inizio dello scorso decennio, il mukombero ebbe una illusoria fama, tanto che fioccavano le richieste e a Malindi e Watamu qualche manipolo di pensionati italiani solitamente viagra-dipendenti, si fece coglionare da un traffichino locale che promise di recarsi alle pendici del monte Kenya ed acquistarne quintali. In realtà tornò con radici simili dall’entroterra di Mambrui, che lasciarono dormienti i loro vecchi guerrieri e provocarono invece epiche battaglie intestinali.
Ecco che aldilà della demitizzazione da parte degli accademici, come il professor John Ong’ech, che già pochi anni fa si era scagliato in maniera ironica contro queste credenze (che includono anche le uova di tartaruga, una particolare zuppa di polpo e ostriche e addirittura il veleno dello scorpione), forse il tramonto del mukombero può essere proprio la conseguenza della commercializzazione di quello fasullo, di pianura o ricreato geneticamente.
Insomma, tra cambi climatici, urbanizzazione, coltivazioni intensive ed abbandono delle tradizioni erbaliste, anche il Kenya poco a poco si ammoscia...
Usando slogan di un tempo che fu, si può ancora pensare, come assicurano gli anziani delle regioni settentrionali, che “col mukombero di montagna, il sesso ci guadagna” e che dopo una bella masticata, si possa ancora canticchiare “mamma mamma, lo sai chi c’è, è arrivato il mukombero”…
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