Il Kenya insiste sull’energia nucleare, e punta a costruire la sua prima centrale sulla costa, a partire dal 2027.
La notizia più preoccupante ancora, è che potrebbe sorgere a ridosso del Mida Creek, nell'ecosistema di Watamu, oltretutto non lontano da zone turistiche conclamate oltre che da un paradiso naturale come pochi sulla costa dell'oceano indiano africano.
La conferma dell’interessamento per la contea di Kilifi e quella di Kwale, entrambe sulla costa per sfruttare evidentemente il raffreddamento fornito dall’oceano, arriva dall’ amministratore delegato ad interim dell'Agenzia per l'energia e l'energia nucleare (Nupea), Justus Wabuyabo, che ha dichiarato che Nupea ha intenzione di bandire una gara d’appalto tra il 2026 e il 2027 per poi iniziare nello stesso anno la costruzione della centrale che, nell’obbiettivo del governo keniano, mira ad azzerare le emissioni di carbonio. Dalla padella alla brace, secondo alcuni.
"Ora ci stiamo concentrando su Kilifi e Kwale come siti ideali. Hanno soddisfatto la maggior parte dei criteri, ma prima di determinare il sito definitivo dobbiamo fare uno studio scientifico dettagliato come previsto dall'Agenzia Internazionale dell’Energia Nucleare, come i test sismici ad esempio”, ha specificato Wabuyabo al quotidiano finanziario Business Daily.
L'impianto dovrebbe avere una capacità di 1.000 megawatt (MW), che se verrà consegnato con successo sarà fondamentale per contribuire a incrementare la fornitura di energia elettrica all'economia e a ridurre la dipendenza da impianti termici sporchi.
La ricerca del Kenya per lo sviluppo di una centrale nucleare deriva dal previsto aumento della domanda di elettricità, dato che il Paese punta a diventare un'economia a medio reddito entro il 2030.
A maggio, l'energia geotermica rappresentava la quota maggiore dell'elettricità generata, con una percentuale del 45,21%, seguita dall'energia idroelettrica (21,05%), dall'eolica (16,08%) e dall'energia solare (3,92%).
Ma oltre al costoso impianto nucleare, il Kenya dovrà anche potenziare la rete di trasmissione dell'elettricità per fornire energia affidabile e fuori dal sito alle centrali nucleari.
Uno studio congiunto del consorzio NuPEA e SGS afferma che l'attuale rete elettrica richiederà un significativo potenziamento a causa delle esigenze di sicurezza imposte alle centrali nucleari e delle grandi dimensioni di tali impianti.