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ADDIO A KELVIN

Il Kenya si ferma per i funerali di Kiptum

Fine delle vicende post-mortem dello sfortunato campione

23-02-2024 di Freddie del Curatolo

Non capita spesso, per fortuna, che un giovane campione, detentore di un record mondiale, perda la vita improvvisamente per una fatalità, dura da accettare come lo sono gli incidenti stradali.
Figuriamoci in Kenya, un paese che storicamente in quanto a campioni mondiali esprime quasi esclusivamente mezzofondisti e specialisti della più faticosa e lunga delle corse, la maratona.
La morte di Kelvin Kiptum, che da pochi mesi aveva frantumato il record appartenente ad un’altra gloria nazionale, Eliud Kipchoge (unico uomo al mondo ad essere andato sotto le 2 ore, ma in una competizione non omologabile) e che aveva l’età (24 anni) e la potenza per poter scendere sotto la fatidica quota, ha coinvolto in maniera totale i keniani che hanno seguito le varie fasi del post-tragedia, fino a scendere in strada, nel capoluogo della Rift Valley Eldoret e nel centro di Nairobi, per una fiaccolata e veglia, prima del solenne funerale di oggi alla presenza del presidente William Ruto.
Dapprima il mistero sull’incidente, ventilato dalla famiglia di Kiptum, con un misterioso incontro con 4 persone, che sono state rintracciate, fermate ed interrogate ma che non sono state considerate responsabili dell’accaduto, poi le accuse di autopsie affrettate da parte della famiglia ruandese dell’allenatore del grande maratoneta, Gervais Hakizimama. Anche queste sono state smentite dall’ulteriore ispezione del capo anatomo-patologo del governo che ha confermato i decessi per “gravi ferite alla testa”.

Infine l’apparizione di una ragazza, Edna, che ha chiesto di bloccare i funerali per effettuare un esame del Dna sul corpo del defunto, con il quale a suo dire aveva una relazione e con cui avrebbe avuto un figlio.

La corte non ha considerato la sua richiesta, motivata dal fatto di essere stata esclusa dall’asse ereditario, e il corpo dell’atleta è stato messo nella bara che da Eldoret tornerà questa mattina al villaggio natio, sulle ormai celebri montagne di Iten dove sono nati i più grandi campioni della corsa non solo keniana, ma mondiale.
Con la cerimonia, il Kenya saluta uno sfortunato eccezionale corridore che avrebbe sicuramente stupito ancora il mondo. La sua vicenda ispirerà sicuramente tanti altri talenti e speriamo possa fare breccia in tanti altri giovani per insegnare loro a correre molto di più nelle piste d’atletica e nelle strade delle città che ospitano le maratone, e molto meno a bordo di automobili di grossa cilindrata che sono spesso uno dei primi acquisti fatti con i ricavi delle vittorie e delle sponsorizzazioni.
Addio Kelvin, campione per così poco tempo.

TAGS: kiptumfuneralemaratoneta

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