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CRONACA KENYA

Massacro di Shakahola, fu atto di terrorismo

Formulate le accuse per il predicatore Mackenzie e i suoi complici

16-01-2024 di Freddie del Curatolo

Dopo più di nove mesi dall’inizio delle indagini e dal suo arresto, finalmente la procura della repubblica del Kenya ha formulato le accuse per il controverso predicatore di Malindi Paul Mackenzie, che è sospettato insieme ad altri 94 suoi collaboratori e presunti complici, della morte di almeno 429 suoi seguaci, tra cui numerosi bambini, per il cosiddetto “massacro di Shakahola”.


Mackenzie, che aveva gestito per anni nella cittadina costiera la “Chiesa internazionale della buona novella”, da lui fondata, aveva radunato due anni fa nella foresta di Shakahola, a circa 80 km da Malindi sulla strada per il parco nazionale dello Tsavo, un gruppo di suoi adepti ai quali aveva preconizzato l’imminente fine del mondo, convincendoli a digiunare per farsi trovare puliti e pronti ad incontrare Gesù in paradiso, perché sulla terra il demonio avrebbe preso il sopravvento.


Molti dei fedeli, secondo gli investigatori, avevano rinunciato ai loro averi e lasciato i parenti, consegnando tutto a lui per ottenere una capanna nella foresta di Shakahola dove attendere serenamente l’ascesa.
L’arresto di Mackenzie risale all’aprile del 2023, quando alcuni parenti di vittime confessarono che i loro congiunti si trovavano nella foresta e temevano per la loro setta.
 

Da allora, poco a poco, sono stati riesumati cadaveri ammassati in fosse comuni, alcuni in avanzato stato di decomposizione e, fino allo scorso agosto, sono stati anche salvate decine di persone che si stavano sottoponendo al digiuno. Tra loro anche numerosi bambini. Gli esami del DNA hanno potuto identificare solo alcune delle vittime, così come la Croce Rossa keniota ritiene che il numero definitivo degli adepti scomparsi sia 613.


Mackenzie, dopo un ultimatum della corte di Shanzu alla procura che sarebbe scaduto il prossimo 23 gennaio, viene ora accusato formalmente di omicidio, aggressione, terrorismo, facilitazione della commissione di un atto terroristico e torture su minori. Con lui anche i 94 presunti complici.
Nei prossimi giorni potrà essere messa la parola fine su uno degli episodi più incresciosi degli ultimi anni in tutta l’Africa Orientale in cui estremismo religioso, credenze e speculazione di moderni truffatori si sono intersecate fino a conseguenze da eccidio di massa.

TAGS: shakaolashakaholadigiunomackenziesetta

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