“Green Pass? Sì ma solo a chi accetta intese bilaterali. In poche parole: se altri Paesi permettono ai keniani vaccinati l’ingresso senza ulteriori test, noi ricambieremo, ma se altri paesi internazionali non permetteranno ai viaggiatori keniani che non sono stati completamente vaccinati di entrare nei loro stati, il Kenya farà lo stesso”.
Così ha parlato il Ministro della Sanità Mutahi Kagwe, dopo che gli operatori del turismo e varie associazioni commerciali del paese hanno chiesto al Governo di rivedere i protocolli Covid-19 sui viaggi che richiedono ai turisti di mostrare un tampone PCR sia all’arrivo in Kenya, sia prima di uscire.
“Chi è completamente vaccinato non dovrebbe farlo, potrebbe bastare il suo certificato di avvenute vaccinazioni” hanno espresso i leader delle associazioni del turismo.
L'amministratore delegato della Kenya Association of Hotelkeepers and Caterers, Mike Macharia, ha esortato il governo a rivedere le sue regole PCR per i turisti completamente vaccinati.
Il CEO della Kenya Coast Tourism Association Julius Owino ha detto che rivedendo le regole della PCR, la regione inizierà a ricevere più turisti internazionali, specialmente dai paesi europei.
La risposta di Kagwe è stata ferma sulle posizioni che prevedono un’eventuale reciprocità nell’attuazione di nuove norme, specialmente alla luce del numero crescente di passaporti vaccinali e di paesi che complicheranno non solo l’ingresso a chi entra senza “Green Pass”.
Attualmente ad esempio, se un keniano non dispone di un certificato vaccinale completo che possa essere riconosciuto dal governo italiano, oltre a dover fare il tampone in partenza, dovrà per prima cosa rispettare 10 giorni di quarantena in un domicilio comunicato nel Passenger Locator Form che dovrà compilare in partenza, dopodiché dovrà effettuare un nuovo tampone e attendere il via libera dai risultati. Ma senza Green Pass non potrà entrare in ristoranti ed altri locali pubblici, musei cinema ed altre attrazioni anche turistiche, oltre che viaggiare su treni veloci o prendere voli interni.
Attualmente invece i turisti che arrivano in Kenya da tutto il mondo (tranne dall’Italia, uno dei pochissimi paesi che vieta il turismo in Kenya) anche se non sono vaccinati, dopo aver fatto il tampone in partenza non sono sottoposti a nessuna restrizione ed obbligo, fino al tampone per poter ripartire.
“Siamo già in fase di discussioni bilaterali con alcuni paesi – ha detto Kagwe a margine di un convegno scientifico a Mombasa – ad esempio il Regno Unito e il Qatar hanno già accettato che per i nostri viaggiatori con certificato di avvenuta vaccinazione non ci sarà quarantena. D’altronde il futuro dei viaggi internazionali sarà interamente dipendente dai viaggiatori vaccinati e dai passaporti Covid-19. I paesi di tutto il mondo non permetteranno alle persone che non sono state completamente vaccinate di entrare in quegli stati e il Kenya farà lo stesso. Vogliamo anche noi che le persone che vengono in Kenya siano completamente vaccinate e, a seconda delle tendenze globali e dei consigli dell'Organizzazione Mondiale della Sanità, prenderemo decisioni nel tempo nella salvaguardia dei cittadini keniani, che dovranno essere sicuri di non creare problemi sanitari ai keniani. Allo stesso tempo è interesse dei turisti essere vaccinati prima di iniziare il viaggio. La gente avrà timore di viaggiare all’estero se non si sentirà protetta”.
Kagwe ha poi assicurato che da questo punto di vista il Kenya intensificherà le vaccinazioni di massa, per infondere fiducia nei turisti internazionali. La Gran Bretagna, il principale mercato turistico per il Kenya, dopo aver rimosso il Kenya dalla sua “Red List” ha annullato la quarantena in strutture alberghiere esterne per i keniani che viaggiano verso Londra e non chiederà tampone ai propri cittadini muniti di certificato vaccinale che tornano in patria. Di conseguenza il Kenya non obbligherà i britannici a farlo, se vaccinati.