Per non lasciare dubbi sull’interpretazione delle parole del Presidente Kenyatta che ieri, mercoledì 20 ottobre, in occasione della Festa Nazionale degli Eroi ha rimosso la restrizione oraria del coprifuoco dalle 10 di sera alle 4 del mattino, il Ministro della Salute Mutahi Kagwe, in conferenza stampa trasmessa dalle televisioni nazionali, il giorno dopo ha dichiarato che la chiusura dei bar ee dei ristoranti sul suolo nazionale potrà tornare agli orari precedenti alla pandemia, ovvero quelli stabiliti per legge.
Gli orari per cui non ci vogliono licenze speciali (quelle concesse ai disco-pub, ai locali notturni o alle discoteche prevedono che possano restare aperti fino alle 2 del mattino) consentono l’apertura serale fino alle 11, ora in cui deve cessare il servizio.
Fatto salvo che i locali che fanno musica o altro fino a notte fonda devono richiedere una licenza particolare, da sempre anche i ristoranti che organizzano party settimanali, feste speciali, matrimoni o altro, devono richiedere un permesso alle autorità locali ed esibire lo stesso in caso di controlli.
In poche parole, “liberi per tutti” ma più attenzione alle regole e probabili controlli sulle licenze, specie nei prossimi giorni.
“Con la rimozione del coprifuoco, stiamo riportando la chiusura di bar e ristoranti alle 11 di sera o all'ora consentita dalle autorità competenti – ha detto Kagwe – mentre i protocolli che prevedono le distanze sociali, la sanitizzazione e i controlli della temperatura rimarranno”.
Infine Kagwe ha esortato i keniani a proseguire nel processo di vaccinazione, per dare un serio segnale e proseguire nell’efficace azione di contenimento del virus, le cui percentuali di contagio sono calate in maniera esponenziale nel paese.
“Il nostro appello si rivolge a tutti coloro che hanno diritto alla vaccinazione – ha concluso il Ministro - presentatevi nei luoghi preposti per la vaccinazione. Il tasso di positività in progressiva diminuzione non significa che la pandemia sia stata vinta e che non ci possa essere un'altra ondata”.