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L'arte visuale che avvicina gli studenti italiani al Kenya

Sguardo ai progetti inclusivi dell'Università di Macerata

27-04-2024 di Freddie del Curatolo

C’è un interessante e reciprocamente appagante link diretto tra gli studenti italiani e kenioti, legato all’arte visuale.
E’ stato creato dall’Università di Macerata (Unimc) con atenei di Kilifi, Mombasa e Nairobi e coordinati insieme all’Akademy of Art di Stettino, in Polonia, con la quale dal 2017 oggi sono stati portati avanti due progetti: uno completato nel 2021 ed un altro in chiusura nel prossimo mese di maggio. Entrambi hanno portato in Kenya l’expertise educativo-pedagogica europea nel campo dei beni culturali, mettendola in relazione con i contesti keniani, le scuole e il territorio.
Ce ne parla Rosita Deluigi, professoressa associata di pedagogia generale e sociale dell’Università di Macerata, una delle coordinatrici dei progetti, insieme a Flavia Stara e Giuseppe Capriotti.


“Siamo partiti focalizzando l'attenzione sulla lettura e l'interpretazione delle immagini in diversi contesti e background di riferimento – spiega Deluigi - trasversalmente, abbiamo iniziato a lavorare con le scuole e con il territorio, oltre che con la Pwani University di Kilifi, mettendo a punto formazioni, workshop e attività creative con insegnanti e alunni (in modo particolare delle scuole primarie di Kilifi) e messo in campo altri due progetti Erasmus per continuare a favorire lo scambio di ricercatori tra Italia e Kenya e sviluppare azioni congiunte sul territorio, sempre in campo di valorizzazione dei beni culturali e sulla promozione di un'educazione attiva, cooperativa e creativa. Anche in questo caso, il primo progetto si è concluso e il secondo è in corso”.
Il primo progetto, davvero interessante (potete approfondire a questo link: https://ticass.eu/) è sfociato in una interessante mostra sulle immagini e il loro potere d’informazione negli spazi pubblici. Nelle foto della mostra, display elettronici informativi europei si alternano ai cartelli pubblicitari dei guaritori tradizionali kenioti, i “mganga”, alle luci di attraversamento pedonale e ai segnali di pericolo.


L’approccio, grazie alla professionalità, alla presenza sul campo e all’entusiasmo dei docenti Unimc, è proseguito e ha dato il là al secondo progetto: Transcultural Perspectives in Art and Art Education (TPAAE) che si è proposto di indagare l'arte contemporanea in Europa e in Africa orientale, le sue relazioni e le forme di educazione artistica in entrambi i continenti, in una prospettiva transculturale (potete approfondire a questo link: https://tpaae.eu/).
Il TPAAE ha progettato un diploma e un bachelor in Art and Design proprio alla Pwani University, estendendo la cooperazione anche alla Technical University di Mombasa e alla Kenyatta University di Nairobi.
“In questo progetto c'è proprio un'azione dedicata ai bambini e alle bambine, la Kids Session del DUOS Festival, che si è tenuto per tre edizioni tra Kilifi e Mombasa – spiega la professoressa italiana -, le azioni sul territorio si sono ampliate dalle scuole alle organizzazioni socio-educative anche a Nairobi, come ad esempio nel centro di Koinonia con Padre Kizito Sesana”.
Ci piace riportare l’insegnamento insito in questo progetto: “L'estetica non è razionale. È una cultura, un'abitudine, un desiderio e un'identità. Osservando i contributi di artisti, curatori e scienziati, vi invitiamo a prestare attenzione a ciò che c'è. Cercate di andare oltre, di notare quanti più dettagli possibili e chiedetevi: perché è importante? Ricordate che la creatività non è solo per gli artisti. Lasciate che questa mostra sia l'inizio di una nuova prospettiva, una prospettiva in cui prestate attenzione a ciò che vi sta accanto. Iniziate a essere critici, iniziate a confrontare le immagini, senza pregiudizi e senza sfondo. È il vostro momento di essere critici, come un bambino che impara a leggere la parola per la prima volta”. 

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TAGS: studentiuniversitàprogettiarte

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