RETROSPETTIVA
02-01-2022 di Freddie del Curatolo
Un altro anno difficile è passato, il secondo in cui abbiamo cercato comunque di viaggiare il più possibile in giro per l’amato Kenya e raccontarvelo nelle sue pieghe più nascoste e negli angoli che valgono la pena essere scoperti e proposti nella maniera giusta. Tra restrizioni, coprifuochi e tante attività turistiche chiuse o, loro malgrado, ridimensionate, siamo riusciti comunque a fornirvi tanti articoli, reportage, storie e servizi interessanti, spesso corredati dalle immagini di Leni.
Eccovi una carrellata, come fosse un calendario virtuale di Malindikenya.net, dei servizi più rappresentativi di un 2021 che lasciamo alle spalle, promettendovi di fare il possibile per raccontarvi un 2022 ancora più interessante e speriamo migliore per tutti.
GENNAIO
Fenicotteri alla foce del fiume Sabaki
E chi l’avrebbe detto che a pochi chilometri da Malindi, in alcuni periodi dell’anno, si può ammirare uno spettacolo comparabile a quello dei più celebrati laghi vulcanici della Rift Valley, come Baringo, Nakuru e Bogoria? Invece è così, la migrazione dei fenicotteri rosa passa anche dall’oceano indiano e l’occhio discreto di Leni Frau li ha catturati. Ne abbiamo parlato il 19 gennaio in questo articolo: https://www.malindikenya.net/it/articoli/notizie/ultime-notizie/sabaki-ecosistema-da-salvare-amato-dai-fenicotteri-.html
FEBBRAIO
L’impegno per salvaguardare Malindi
Nemmeno la pandemia e l’impossibilità di aggregarsi ha fatto venir meno l’impegno dei cittadini responsabili di Malindi, uniti sotto l’egida del movimento “Malindi Green And Blue” di cui siamo stati tra i fondatori. Ogni secondo sabato del mese siamo andati avanti a pulire la città, zona per zona, ed educare i residenti al riciclo e ad abitudini più sane e rispettose. Anche quando è stato vietato di radunarsi in più di dieci persone, gli organizzatori si sono inventati una frammentazione intelligente della raccolta di rifiuti, ognuno “adotta” un quartiere, una strada, un circondario. Il 14 febbraio Leni Frau ha aggiunto le sue significative immagini a questo articolo: https://www.malindikenya.net/it/articoli/sociale/ambiente/un-sabato-di-pulizia-e-sensibilizzazione-a-kisumu-ndogo.html
MARZO
Natura e tradizione: nella foresta sacra di Kaya Kinondo
La costa del Kenya riserva tante sorprese e di certo non si limita alle località più conosciute e frequentate dagli italiani come Malindi e Watamu. A Marzo ci siamo recati a sud di Mombasa, a Diani Beach in particolar modo per dare visibilità ai progetti naturalistici della connazionale Luciana Parazzi, per la protezione dei colobi, scimmie sempre più rare e delle tartarughe. Ma abbiamo anche visitato una delle poche foreste pluviali autoctone del Kenya che sta scomparendo, mangiata a pezzetti dal progresso. La foresta di Kaya Kinondo, oltretutto, è considerata sacra dalla tribù Digo dell’etnia Mijikenda, perché sede ancestrale di riti e di raccolta di erbe curative. L’abbiamo visitata e raccontata il 28 marzo, con il supporto delle immagini. Qui l’articolo: https://www.malindikenya.net/it/articoli/notizie/reportage/a-kaya-kinondo-tra-natura-storia-e-magia.html
APRILE
Nel piccolo mondo nascosto di Tarasaa
Un paio d’ore di macchina a nord di Malindi, seguendo il corso del fiume Tana fino al mare, laddove si mescola con sabbie mobili, mangrovie e saline, si scopre un piccolo angolo d’Africa che sembra lontano anni luce, perduto nello spazio e nel tempo. Non basta attraversarlo, bisogna tuffarcisi, entrare nei villaggi, parlare con gli anziani che da una vita lottano con la mancanza d’acqua e i raccolti e con i giovani che macinano chilometri per poter frequentare la scuola.
Noi ci siamo stati e ne abbiamo parlato alla nostra maniera, mentre Leni scattava suggestive foto. Qui l’articolo del 27 aprile: https://www.malindikenya.net/it/articoli/notizie/reportage/nel-mondo-nascosto-di-tarasaa-a-2-ore-da-malindi.html
MAGGIO
La nostra battaglia per salvare i baobab
Da tempo Malindikenya.net, nel tempo libero, gira le zone costiere del Kenya per predisporre una mappatura dei baobab millenari, le iconiche piante che più di tutte le altre rappresentano il continente africano. Purtroppo molti di questi “grandi vecchi” che non sono solo un bene dell’ambiente ma anche il fulcro di storie, tradizioni, costumi e tanto altro, vengono uccisi dall’avidità e dalla stupidità umana per far posto a case o altre strutture di cemento. Per alcuni siamo arrivati troppo tardi, altri invece li abbiamo segnalati alle autorità o siamo riusciti a collaborare con comunità e associazioni locali per proteggerli. Nel frattempo raccontiamo la loro storia. Il 16 maggio purtroppo uno di questi grandi baobab, che da sempre giaceva ai bordi di una delle strade principali di Malindi, è collassato. Lo abbiamo ricordato qui: https://www.malindikenya.net/it/articoli/notizie/ultime-notizie/il-baobab-gigante-caduto-sulla-strada-di-malindi.html
GIUGNO
L’incomparabile maestà del “Grande Profeta”
Approfittando di un weekend di lavoro in una struttura turistica della zona, a giugno ci siamo ritrovati al cospetto della montagna più alta d’Africa e l’abbiamo ritratta, tra leggende, credenze e un presente sempre così difficile da sopportare in cui ogni riferimento, anche mitico, del creato è in pericolo per l’emergenza climatica e l’empietà umana. Ecco l’articolo e la galleria fotografica di Leni Frau. https://www.malindikenya.net/it/articoli/notizie/reportage/kilimanjaro--al-cospetto-del-grande-profeta.html
LUGLIO
Un castello africano ricco di memorie e di benessere
La storia dell’avventuriero e agronomo Ewart Grogan, che nei primi del Novecento s’incamminò a piedi da Città del Capo al Cairo dove arrivò dopo due anni di peripezie e pericoli, s’intreccia con quella di un castello unico nel suo genere in tutto l’Est Africa, nel luogo che lo stesso Grogan ribattezzò “il verde paradiso del continente” e dove si sarebbe ritirato nella sua vecchiaia.
Abbiamo visitato questi luoghi, parlato con chi custodisce questa storia e ha trasformato il Grogan Castle di Taveta in un boutique hotel speciale. Qui il servizio del 1 luglio e le immagini di Leni che lo completano: https://www.malindikenya.net/it/articoli/attivita/ospitalita/relax-storia-natura-e-panorami-nel-castello-di-grogan.html
AGOSTO
A Ukunda, nel “retrobottega” del paradiso di Diani
Dietro ogni destinazione turistica, qualsiasi gioiello di incanti, relax e piacere, c’è un’anima commerciale, spesso “brutta sporca e cattiva”. In questo caso, però, la cittadina di Ukunda che è il vero cuore pulsante della località balneare keniana di Diani Beach, è qualcosa di interessante, a partire dal mercato, dalla sua gente e dalle situazioni così tanto africane che si possono incontrare. Un passaggio a Ukunda, come abbiamo fatto noi e raccontato in questo reportage del 26 agosto, è assolutamente da fare per capire che il turismo può aprire le porte a decine di mondi paralleli da conoscere, amare e proteggere. https://www.malindikenya.net/it/articoli/notizie/reportage/ukunda-fascino-crudo-e-reale-dietro-le-quinte-di-diani.html
SETTEMBRE
La pace benefica del Lago Jipe, paradiso sperduto
In mezzo ai grandi parchi e riserve del Kenya, nei luoghi lunari o completamente distanti dal mondo civilizzato, immersi nella più selvaggia vita in cui l’essere umano diventa solo uno degli animali più fortunati e meno nobili, ci sono piccole perle sperdute e dimenticate che meritano di essere visitate e riscoperte. Una di queste, in cui ci siamo felicemente imbattuti, è il Lago Jipe, al confine con Kenya e Tanzania, ai margini dello Tsavo Ovest. Un luogo di incanto e serenità, con paesaggi che sembrano quadri impressionisti. Le bellissime immagini di Leni Frau cercano di rendere giustizia a tale bellezza, le nostre parole forse non riescono a farlo come vorrebbe chi ha visto questi luoghi. Ne abbiamo parlato il 25 settembre qui: https://www.malindikenya.net/it/articoli/notizie/reportage/la-verde-e-azzurra-pace-del-lago-jipe.html
OTTOBRE
La difficile vita di lago dei pescatori di Karagita
Tra i luoghi che abbiamo avuto la fortuna di visitare per poterli raccontare agli italiani che amano il Kenya, c’è anche il lago Naivasha. Oltre a raccontarne gli angoli di bellezza, le verdi colline che si tuffano nello specchio d’acqua dolce, i fiori, la natura e gli animali, abbiamo voluto indagare sugli aspetti più crudi e reali della realtà alle porte della cittadina che dà il nome al lago, dove le cooperative di pescatori stanno vivendo momenti drammatici. Pochi giorni dopo il nostro reportage, uno dei pescatori che abbiamo incontrato, è stato ucciso da contrabbandieri di pesce.
Qui il nostro articolo del 7 ottobre e il fotoservizio di Leni. https://www.malindikenya.net/it/articoli/notizie/editoriali/lavoro-morte-e-faticosa-vita-di-lago-a-karagita.html
NOVEMBRE
Tra i misteri delle rocce di Mutomo
E’ uno dei luoghi meno battuti e conosciuti del Kenya meridionale, appena a nord dello Tsavo Est sulla strada che da Kibwezi porta a Kitui. Ora che i cinesi hanno asfaltato questo tratto, le rocce di Mutomo risaltano in lontananza. Impossibile, per due curiosi come noi, assetati di storie e leggende del Kenya, non fare una visita. Abbiamo scoperto tante cose...qui l’articolo e le immagini del 11 novembre: https://www.malindikenya.net/it/articoli/notizie/reportage/mutomo-tra-giganti-di-pietra-leggende-e-aspra-bellezza.html
DICEMBRE
In un antro dimenticato dalla storia del Kenya
L’ultimo reportage del 2021 è dedicato ad un luogo talmente seppellito dalla memoria del Kenya che abbiamo dovuto fare salti mortali per poterlo visitare e fotografare: è il castello di Macmillan, che per tutto il secolo scorso è stato teatro di incontri di ogni genere, con tutti i retroscena possibili e immaginabili. Da cui sono passati Roosevelt, Churchill, Ava Gardner, Karen Blixen e perfino Amedeo d’Aosta, oltre a guerrieri Mau Mau e libertini d’ogni nazionalità. Qui il reportage: https://www.malindikenya.net/it/articoli/notizie/reportage/nel-castello-di-mcmillan-dimenticato-dal-kenya.html
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