EDITORIALE
01-04-2023 di Freddie del Curatolo
In queste ultime due settimane, il Kenya ha dato l'impressione di essere tornato agli anni passati, quando ogni manifestazione e scontro di piazza si poteva trasformare in un dramma, con morti e feriti e si aveva la percezione che il paese potesse sprofondare nel caos che accompagnò le ormai famose elezioni del 2007. In realtà è un periodo in cui assistiamo a proteste di strada in tutto il mondo: da Israele, alla Francia, all'America Latina, i problemi economici amplificati dalla guerra dei russi all'Ucraina e dai cambiamenti climatici, convincono più cittadini a far sentire la propria voce contro i simboli del potere delle loro nazioni. La stessa cosa sta accadendo in Kenya, se non ché non sono società civile, sindacati o liberi cittadini a protestare, ma è il leader dell'opposizione, Raila Odinga, con i suoi alleati, ad aizzare le folle e far leva sull'insoddisfazione della povera gente e sull'insubordinazione dei disperati degli slum, per cercare di ottenere qualcosa dal presidente. La protesta per il carovita potrebbe anche essere legittima, ma in questo caso nessun osservatore internazionale o esperto di cose africane può pensare che la colpa sia del nuovo Capo di Stato. Il Kenya ha ragioni profonde e allo stesso tempo moderne per la sua crescita e i suoi sprofondi, le diseguaglianze sociali e le grandi potenzialità che attraggono investitori, i giovani talentuosi nel campo delle nuove tecnologie e i tanti disoccupati che vedono la criminalità come unica risorsa.
In tutto questo, ci sono le dimostrazioni politiche, con Odinga e i suoi alleati che non hanno accettato la sconfitta elettorale dello scorso agosto e chiedono ancora giustizia per la presunta truffa.
La situazione, le immagini di scontri, dei soliti copertoni bruciati, lanci di pietre e polizia in tenuta antisommossa, è finita sulle pagine di siti e quotidiani anche se per fortuna "non è stata una strage". Tre morti, due studenti e un poliziotto, e un po' di devastazione, comprese razzie in una tenuta dell'ex presidente Uhuru Kenyatta e un assalto ad azienda collegata allo stesso Odinga.
Tanto è bastato comunque per preoccupare alcuni nostri lettori, che ci hanno chiesto se in questo periodo il Kenya è sicuro per una vacanza nelle destinazioni di mare, per un safari o anche un viaggio d'affari a Nairobi. La Pasqua, coda della stagione calda nel paese, è alle porte e in questo video vi rispondo dettagliatamente.
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