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Addio a Giovanni Parazzi, avventuriero del Kenya

Indimenticabile personaggio, è stato anche assistente consolare a Watamu

04-03-2022 di Freddie del Curatolo

“Perché amo il Kenya? Semplice, perché sono cresciuto qui”.
Per Giovanni Parazzi, l’italianità era qualcosa di strettamente legato all’Africa, all’Etiopia dov’era nato, terra che lui ancora chiamava Abissinia. Le vicissitudini di una guerra lontana, avevano portato il padre Vittorio e la famiglia, con la sorella Luciana, in Kenya.
E a Watamu, dove aveva scelto di vivere dopo aver studiato ed essersi dedicato a pubblicità, consulenze e tanto altro a Nairobi, aver vissuto in Sudafrica, in Sri Lanka ed essersi lanciato in centinaia di avventure, spesso pilotando il suo amato aereo, o facendo lunghe corse in bicicletta in mezzo agli elefanti dell’Arabuko Sokoke Forest, ha passato buona parte della sua vita.
Quella vita che a 79 anni è stata portata via da una malattia respiratoria che sembrava aver vinto, come in una delle tante sue peripezie di cui raccontava con una leggerezza che toccava l’anima, lasciando sempre in regalo un qualche insegnamento. Un avventuriero d’altri tempi ma sempre ancorato con lucidità al suo presente e a quello delle persone che aveva intorno.
Non era raro che, anche negli ultimi anni, Giovanni andasse in giro per associazioni e scuole a raccontare i suoi decenni di Kenya, intrecciandoli con la storia di questo paese, di cui era attento indagatore ed obbiettivo cantore. Non perdeva mai la curiosità, il piacere di stare insieme ai giovani di qualsiasi nazionalità. L’importante era godersi la vita e lo spirito vero dell’Africa.
E’ stato per anni anche assistente consolare italiano a Watamu, contribuendo a promuovere e far crescere la destinazione turistica, sempre con l’idea di farne un’attrattiva internazionale, come sapeva essere lui, attivo con la moglie Nicky nella salvaguardia del patrimonio marino e sempre disponibile a parlare delle sue esperienze. Sarà anche ricordato, in tempi recenti, tra i fondatori di Watamu Against Crime, una associazione che da anni si affianca alle istituzioni per coadiuvare e implementare la sicurezza dei residenti e dei turisti di Watamu.
Soprattutto, era Giovanni Parazzi, una carica di energia vitale, gentile e ironica. Uno dei più riusciti innesti tra Italia e Kenya. Alla moglie Nicky, alla sorella Luciana, affetto grande mio e di Leni, e ai figli Paolo e Chiara un abbraccio forte.

TAGS: parazziitaliani kenyalutto kenya

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