La battuta più facile circolava questa mattina nei "bar sport" di Nairobi: "l'italiano se l'è fatta addosso dalla paura".
Dopo la conferenza stampa scoppiettante a suon di battute e goliardiche sfide tra Marcell Jacobs, campione olimpico italiano dei 100 metri arrivato venerdì mattina nella capitale keniana e Ferdinand Omanyala, il velocista keniano detentore del record continentale sulla stessa distanza, nella serata l'italiano di origine statunitense si è sentito poco bene di intestino ed è stato ricoverato per accertamenti all'Uhai Neema Hospital di Nairobi, dove è rimasto in degenza tutta la notte.
Di conseguenza la federazione italiana ha deciso di annunciare che il campione rinuncerà alla gara che era prevista per questo pomeriggio alle 16.55 e che si terrà regolarmente senza la sua star d'eccezione.
Non è la prima volta che il Kenya ed in particolare l'altitudine e il clima di Nairobi giocano scherzi al fisico di atleti e performer. Un po' come a Città del Messico con quella che chiamano "maledizione di Montezuma". Qui c'è il Monte Kenya, semmai, con la sua magia nera. Ma c'è anche un'acqua con germi diversi da quelli a cui siamo abituati noi occidentali, niente di pericoloso spesso ma che a volte richiede qualche giorno di ambientamento.
"Il campione olimpico ha preso la decisione questa mattina con il suo staff, a causa di problemi intestinali che si sono verificati ieri (venerdì) in Kenya", ha scritto la federazione italiana sul suo sito web poche ore prima dell'inizio del meeting Continental Tour. "Marcell non si presenterà ai blocchi di partenza oggi perché rimane sotto osservazione nel pronto soccorso dell'ospedale Uhai Neema, sotto il controllo della ONG italiana World Friends", ha detto il suo allenatore Paolo Camossi, citato dalla federazione.
Jacobs ha in programma di competere in un 200m al meeting di Savona, Italia, il 18 maggio, seguito da un 100m a cinque stelle il 28 maggio al meeting della Diamond League a Eugene, Oregon, dove si terranno i campionati del mondo a luglio. 
Facendo gli auguri al grande Jacobs, chiudiamo con una battuta...che non gareggiasse, era scritto nell'intestino...