L'impunità e i crimini della polizia keniana sono argomenti trattati da anni e che tornano ogni qual volta vi siano problemi di ordine pubblico, elezioni, faide tribali, proteste ed intemperanze di ogni genere. Ma che serpeggia anche da anni nel sottobosco della malavita, dei quartieri meno nobili di Nairobi e delle aree rurali dove gli interessi sono legate a baronie terriere o a famiglie ben radicate nel tessuto regionale.
Insomma, un cancro nazionale che è sempre stato difficile da estirpare, perché figlio della logica presidenziale, quasi dittatoriale, che la repubblica parlamentare ha ereditato dal regime del secondo leader non eletto del paese, Daniel Arap Moi.
Adesso William Ruto, primo presidente non legato a precise gerarchie politiche, anche se nel sistema dalla fine degli anni Novanta. ha deciso di smantellare un'intera squadra di polizia, l'Unità di Servizio Speciale del DCI (la CIA keniota) e lo ha fatto dall'oggi al domani fornendo spiegazioni ineccepibili che hanno lasciato comunque a bocca aperta l'opinione pubblica.
"Questa unità è responsabile di molti omicidi - ha detto senza mezze parole Ruto - compresi i tanti cadaveri trovati nel lago Yala, era ora di sciogliere questa unità criminale". Quella del fiume Yala è una storiaccia che da cinque anni non trova responsabili. Decine di corpi sono stati rinvenuti periodicamente dagli abitanti del luogo, tra le colline di Nandi e la regione del Lago Vittoria, chiusi in sacchi di juta e con evidenti segni di torture.
Le investigazioni finora non hanno portato a nulla. 
"Hanno avuto cinque anni di tempo, che hanno utilizzato per far fallire il Paese, in cui l'insicurezza aveva raggiunto livelli inimmaginabili, con i corpi trovati uccisi nel fiume Yala - ha dichiarato Ruto - La polizia si era allontanata dal ruolo di proteggere i kenioti per ucciderli. Per questo motivo ho dato ordine di sciogliere la SSU della polizia perché stava comunque uccidendo i kenioti".
L'SSU era stata creata nel 1999 per sostituire l'Unità speciale di prevenzione del crimine.
"La sua creazione si deve all'aumento di crimini insoliti e particolari all'interno della Repubblica del Kenya. Svolge i suoi compiti sotto l'immediata supervisione del Direttore delle Operazioni della sede centrale della DCI e in diverse occasioni presta assistenza nelle aree in cui la criminalità è percepita come in aumento all'interno del Paese", si legge nella descrizione sul sito web della DCI.
Questo scioglimento potrebbe essere anche un segnale per l'intero corpo di polizia, che ha già iniziato ad essere rivoluzionato nei suoi vertici.
Mentre gli attivisti per i diritti umani chiedono di conseguenza che si intensifichino le investigazioni su migliaia di casi irrisolti, gli esperti temono ora malumori negli altri corpi speciali che possano causare problemi alla sicurezza del paese, più in generale.
L'Amministrazione Ruto rappresenta comunque l'opportunità di cambiare, in meglio, questo paese e come tale la sua attività sarà da seguire con interesse e spirito critico per capire meglio il futuro prossimo del Kenya.