Nonostante il Kenya abbia riaperto le frontiere a quasi tutti i Paesi del mondo (restano bloccati o viene richiesta la quarantena per 13 nazioni, tra cui India e Brasile, dove la situazione del virus è ancora molto seria) e accetti turisti senza imporre loro altro che un tampone molecolare eseguito non più tardi di 96 ore dall’arrivo a Nairobi o Mombasa e uno in partenza effettuato non oltre le 72 ore prima, in Kenya la pandemia impone ancora alcune restrizioni.
La più importante di tutte, che incide sulle abitudini degli individui e sull’economia in maniera diretta, è il regime di coprifuoco che il Presidente Uhuru Kenyatta ha recentemente prolungato fino a tutto il 17 ottobre prossimo. Il coprifuoco, che prevede la chiusura di tutte le attività e la cessazione di ogni movimento tranne che per le categorie esentate e i servizi definiti essenziali, inizia alle ore 22 e termina alle 4 del mattino. Il termine iniziale del provvedimento era stato segnalato per il prossimo 30 agosto, ma in data 18 agosto appunto, il Presidente lo ha esteso per altri 60 giorni.
In base allo stesso decreto, i bar nazionali devono chiudere i battenti alle 19 e i ristoranti alle 21.
Per quanto riguarda le altre restrizioni, vige ancora l’obbligo di indossare la mascherina nei luoghi pubblici e nei negozi, ed in ogni situazione di incontro, dove peraltro resta consigliato rispettare le distanze sociali di almeno 1.2 metri. All'ingresso di ogni attività, è inoltre obbligatorio misurare la temperatura corporea di chi entra e invitarlo a disinfettarsi le mani.
Tutti i raduni e i meeting, compresi quelli politici di qualsiasi forma e quantità di persone sono vietati, mentre per quanto riguarda i matrimoni e funerali, il numero dei partecipanti è tassativamente limitato ad un massimo di 100 persone.
Le sepolture dovranno essere condotte entro 96 ore dalla conferma del decesso della persona coinvolta nelle esequie e questo dovrà accadere anche per chi non è morto per il virus.
Il presidente ha chiesto recentemente che le autorità sorveglino in maniera ancora più decisa su ogni eventuale infrazione rispetto alle restrizioni.