E’ morta di stenti e di fatica perché non poteva vedere i suoi otto figli patire la fame. L’ultimo di questi, tre settimane di vita, era ancora attaccato il suo seno, con cui a malapena riusciva ad allattarlo.
Così una giovane madre è stata stroncata, dopo aver fatto diversi chilometri a piedi per cercare dell’acqua e qualcosa da mangiare nella regione di Baringo, a nord ovest del paese.
La figlia più grande che l’accompagnava, l’ha vista raggiungere il pozzo, quasi prosciugato, e stramazzare a terra. Ha chiamato con forza altre donne della zona, queste hanno cercato di rianimarla usando la poca acqua che erano riuscite a recuperare, ma per la madre non c’è stato nulla da fare.
“Abbiamo provato a darle dell'acqua attraverso la bocca, ma dopo tre brocche, niente. Il suo corpo sembrava troppo fragile per una madre che aveva partorito da poco, dubito che avesse abbastanza latte per il suo bambino" ha raccontato una delle donne che hanno cercato di salvarla.
La tristissima vicenda non è l’unica capitata ultimamente nella contea di Baringo, una delle più flagellate dalla carestia e dalla siccità.
La scorsa settimana una nonna di 80 anni è morta per la fame dopo un digiuno forzato di giorni e dopo aver speso le sue ultime forze a vagare nei pressi del suo villaggio alla ricerca di erbe selvatiche e bacche per riempire lo stomaco.
Alcuni residenti intervistati dai media locali che, dopo la morte della madre di otto figli si sono interessati alla drammatica situazione, hanno raccontato che da tempo riescono a mangiare solo una volta ogni tanto e che il loro cibo consiste in un piatto di porridge (acqua e farina di avena) di cui, dopo aver dato il minimo indispensabile ai figli, riescono a tenere solo qualche cucchiaino per sé stessi. Un uomo ha raccontato che la fame nel suo villaggio è sopraggiunta non solo per la siccità che ha debilitato il bestiame, ma anche per il banditismo che gli ha portato via i pochi capi sani.
Da tutto il paese arrivano notizie allarmanti e si segnalano i primi decessi direttamente collegati alla mancanza di cibo, in quella che è stata probabilmente la peggiore siccità che abbia mai colpito il Kenya da che ci si ricordi. Il governo ha lanciato un programma nazionale di distribuzione di cibo alle famiglie colpite, ma per adesso si tratta di una goccia nell’oceano, nonostante il presidente William Ruto abbia annunciato che il suo governo ha destinato altri 2 miliardi di scellini per mitigare i danni della siccità.