archivio 10/2014

EDITORIALE

Ebola: in Kenya meno pericoli che in Italia

Ma per i media è comodo associarlo al Kenya

17-10-2014 di Freddie del Curatolo

Che palle, sì proprio "che palle" dover passare le giornate a chiedere smentite, a tranquillizzare chi sta prenotando una vacanza in Kenya, a rasserenare gli animi di operatori e imprenditori, a parlare con i residenti e chi fa avanti e indietro con Malindi e Watamu.
Tutto per replicare alle "non notizie" della stampa allarmista e terrorista che sventola il virus ebola in faccia ai lettori ad ogni diarrea e vomitata di essere umano nel pianeta.
Ora non si puà più avere una gastroenterite che si rischia di finire in prima pagina come "caso sospetto", non si può nemmeno essere ricoverati senza sapere di stare recando un grave danno al turismo, non certo per colpa delle ostriche andate a male mangiate la sera prima.

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MAL D'AFRICA

Perché tornerò a Malindi

"Le scelte maturano lentamente, come il vino".

12-10-2014 di Elisa

Mi sono innamorata del Kenya all'inizio del nuovo Millennio. Dopo il tristemente famoso 11 settembre chiunque mi chiedeva se fossi pazza a viaggiare e per giunta ad affrontare voli intercontinentali per atterrare in una terra piena di mussulmani. Dal 2001 al 2006 sono andata e tornata undici volte dal Kenya. Dividevo in due il mese di ferie all'anno e mi facevo due periodi di quindici giorni. 
Una volta presi anche al balzo una settimana di straordinari non pagati e via!
Non era l'amore per un beach boy o quello per l'abbronzatura che mi spingeva. 

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PERSONAGGI

La professionale passione di Alberto e Jean Pierre

QUANDO AVVENTURA, ESPERIENZA E CLASSE SI SPOSANO COL KENYA

01-10-2014 di redazione

Tanti anni sulle navi da crociera di mezzo mondo, più di dieci stagioni d'Africa e una grande passione che è ora diventata una professione. Per Alberto Michieli e Jean Pierre Monti il Kenya è stato rivelatore. Prima la scelta di Malindi come "casa", poi dopo decine di safari, anche in Matatu e tenda, e un corso professionale in Sud Africa, la scelta di acquistare due fantastici fuoristrada e mettere a frutto la loro esperienza condita dal gusto per l'avventura "di classe" e da tanta passione. 
"Dopo aver girato un po' tutta l'Africa sub equatoriale - racconta Alberto, genovese purosangue - ci siamo innamorati del "wild" Kenya, il Paese che più di tutti esprime l'habitat naturale degli animali e dove la Natura si palesa in tutto il suo splendore".

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ARCHIVIO

Ottobre 2014

Tutte le notizie del mese

01-10-2014 di redazione

La tragedia dei Giriama in evidenza nella giornata mondiale degli anziani
I
l popolo giriama e le continue vessazioni a cui è sottoposto, a causa delle nuove generazioni che minacciano i padri e i nonni per appropriarsi dei loro beni, con la scusa della stregoneria, sono stati inseriti nelle battaglie da intraprendere nella giornata mondiale degli Anziani, che si celebra oggi in tutto il globo. La salvaguardia delle tradizioni della tribù più numerosa della costa keniota, battaglia che malindikenya.net insieme alla Malindi District Cultural Association ha intrapreso da alcuni anni, è stata segnalata dall'Associazione Per i Popoli Minacciati (APM) che ha portato la questione fino ai tavoli dell'Onu a Zurigo. "In occasione della Giornata Internazionale degli Anziani (1 ottobre),l'APM ha assicurato il proprio appoggio agli anziani Giriama - si legge nel comunicato - L'APM si appella a tutta la Comunità Internazionale affinché intervenga a favore
degli anziani Giriama ricordando che la mirata eliminazione di un'intera generazione costituisce un crimine contro l'umanità. Il governo del Kenya deve mobilitarsi per la tutela dei suoi anziani e offrire loro possibilità abitative alternative se a casa loro sono minacciati". Secondo i dati elaborati dall'APM, tra i circa 800.000 Giriama ogni mese muoiono circa 90 anziani per cause violente. Accusati di stregoneria in seguito a un raccolto andato male, un'epidemia o una catastrofe naturale
essi rischiano di essere pubblicamente bruciati oppure sono vittime di cosiddetti incidenti casalinghi e muoiono per le ustioni riportate da pentoloni di acqua bollente rovesciati loro addosso, ferite da coltello o arma da fuoco. Gli omicidi di persone anziane sono poco indagati e la maggior parte degli omicidi resta senza colpevoli accertati. Contemporaneamente sembra essere di pubblico dominio il fatto che la maggior parte degli anziani assassinati muore per mano di un proprio familiare. Le autorità sembrano non volersi intromettere in ciò che chiamano "affari di famiglia". A differenza di quanto potrebbe sembrare a prima vista, gli anziani non sono vittime della superstizione ma piuttosto di precisi interessi economici. In alcuni casi si tratta di famiglie molto povere che non sanno come affrontare la spesa necessaria al mantenimento di un anziano, in altri casi si tratta di giovani che cercano di accelerare il passaggio dell'eredità.(01/10/2014) 

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